Le nuove detrazioni fiscali in Manovra promettono di cambiare radicalmente il sistema per le famiglie italiane. Con l’introduzione del quoziente familiare, il governo mira a parametrarle in base al numero di figli a carico. Ma chi davvero potrà beneficiarne e chi rischia di essere escluso da questo nuovo meccanismo?
Che cos’è e come funziona il quoziente familiare?
Il meccanismo del quoziente familiare prevede un tetto di spesa basato sia sul reddito che sul numero di figli. Più componenti ha la famiglia, maggiori saranno le detrazioni possibili. Il viceministro all’Economia Maurizio Leo ha spiegato che la revisione delle spese fiscali, compresa l’applicazione di questo sistema, dovrebbe portare un risparmio di circa 1 miliardo di euro per lo Stato nel 2025.
Secondo Leo, il tetto sarà modulato in base a fasce di reddito:
- fino a 50mila euro, le detrazioni saranno più elevate;
- per i redditi tra i 50 e i 100mila euro, il tetto sarà più basso;
- oltre sarà ancora inferiore.
In questo modo, si intende favorire le famiglie più numerose e quelle con redditi medio-bassi, con detrazioni che variano dal 19% al 50% a seconda delle spese (es. interessi passivi, spese mediche o ristrutturazioni).
Il governo spera di ottenere due risultati: sostenere la natalità, aiutando le famiglie più numerose a sostenere le spese, e, allo stesso tempo, risparmiare risorse nelle casse statali.
Chi rischia di essere escluso?
Per i single e le coppie senza figli, il nuovo sistema potrebbe tradursi in una vera e propria beffa. Il tetto di spesa più basso rischia di penalizzare coloro che non hanno figli o che hanno un reddito elevato, rendendo difficile il pieno recupero delle spese detraibili. Il risultato è che molti non potranno più usufruire delle detrazioni fiscali a cui erano abituati.
Secondo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, l’idea alla base del sistema è che le famiglie più numerose debbano avere un trattamento fiscale migliore, perché affrontano spese maggiori rispetto a nuclei familiari più piccoli. Questa riforma si inserisce anche in un tentativo di equità fiscale, ma, come sempre, rischia di non essere totalmente equa nei confronti di tutte le categorie di contribuenti.
Tutte le novità in Manovra per le famiglie
Oltre al quoziente familiare, la legge di Bilancio prevede altre misure a favore delle famiglie. Tra queste, alcune novità riguardano il bonus bebè e il bonus asilo nido, entrambe misure che intendono incentivare la natalità e alleggerire il carico economico dei primi anni di vita dei bambini. Ci sono:
- il cosiddetto “bonus bebè”, ovvero la nuova carta per i nuovi nati che offrirà 1.000 euro per ogni bambino, ma solo per chi ha un reddito Isee sotto i 40.000 euro;
- bonus asilo, che sarà rafforzato con un incremento fino a 3.600 euro per le famiglie con Isee sotto i 40.000 euro. Importante notare che l’Assegno unico percepito non verrà calcolato nella definizione del valore Isee per ottenere questo beneficio;
- bonus mamme lavoratrici di 3.000 euro annui, introdotto lo scorso anno per le mamme lavoratrici a tempo indeterminato con tre o più figli, che verrà esteso anche alle lavoratrici autonome. Questa misura è pensata per supportare le mamme nel bilanciare lavoro e vita familiare;
- congedi parentali più lunghi e indennizzati all’80% dello stipendio passeranno da due a tre mesi. Questo offre un aiuto concreto ai genitori che necessitano di maggiore flessibilità durante i primi anni di vita dei figli;
- carta “Dedicata a te” confermata per le famiglie con Isee sotto i 15.000 euro, destinata all’acquisto di beni di prima necessità.