In caso di pagamento di spese condominiali dovute all’esecuzione di interventi edilizi di manutenzione o ristrutturazione si potrà fruire dei benefici fiscali che lo Stato mette a disposizione del contribuente.
Le spese condominiali potranno infatti essere portate in detrazione sul modello 730/2024 con lo scopo ottenere una riduzione dell’Irpef da versare.
L’aliquota percentuale varia in funzione del bonus edilizio che verrà utilizzato.
Vediamo quali sono le spese detraibili, i documenti da conservare e gli adempimenti che spettano all’amministratore di condominio.
Indice
Quali spese condominiali sono detraibili
Possedere un appartamento facente parte di uno stabile condominiale comporta il pagamento di molte spese per la gestione delle parti comuni.
Per parti comuni si intendono quelle riferibili a più unità abitative funzionalmente autonome, a prescindere dall’esistenza di più proprietari. Esse sono quelle riportate in elenco dall’articolo 1117 del codice civile. Si citano, a titolo esemplificativo, i muri, le fondazioni, i pilastri, i tetti, le scale e i lastrici solari.
Occorre chiarire che gli oneri condominiali legati al godimento delle parti comuni sono di due tipologie: spese di carattere ordinario, connesse alla gestione dei servizi e alla conservazione dei beni comuni e spese di carattere straordinario da versare in caso di lavori di manutenzione straordinaria o ristrutturazione, solitamente le più ingenti.
La buona notizia è che queste ultime, qualora i lavori ricadano nell’ambito di uno dei bonus fiscali previsti dallo Stato, potranno essere portate in detrazione ottenendo così uno sgravio dalle tasse da pagare.
Quali sono i bonus fiscali utilizzabili
Le spese ammesse alla detrazione sono quelle sostenute per interventi rientranti nei principali Bonus edilizi. Per poterne fruire è necessario che venga accertata la presenza dei requisiti richiesti e che vengano rispettate le modalità di pagamento della spesa, come da indicazioni illustrate dal Fisco per la singola tipologia di bonus.
Ogni singolo intervento, in base alle sue caratteristiche, comporta una specifica detrazione fiscale. Le aliquote applicabili e i limiti di spesa variano a seconda del bonus considerato in riferimento all’anno in cui è stata sostenuta la spesa. Particolare attenzione va portata alle proroghe di validità dei bonus e ad eventuali variazioni delle condizioni richieste dallo Stato.
Molti sono gli incentivi fiscali riconosciuti; si va dal Superbonus, all’Ecobonus o Sismabonus, ma uno dei più frequenti, nella compagine condominiale, è il Bonus ristrutturazioni, vista l’ampia gamma di interventi ad esso riconducibili. Da non dimenticare inoltre il Bonus verde e il Bonus barriere architettoniche. Il Bonus facciate, ampiamente utilizzato negli anni precedenti è invece uscito di scena alla fine del 2022.
Poiché nella dichiarazione dei redditi 2024 si fa riferimento all’anno di imposta precedente occorre prendere in considerazione le spese sostenute nel 2023.
Gli adempimenti dell’amministratore
Il ruolo svolto dall’amministratore all’interno del condominio è di fondamentale importanza ai fini delle detrazioni fiscali. Tra le varie incombenze vi è in primo luogo quella di convocare l’assemblea per l’approvazione dei lavori che si rendano necessari per la riqualificazione o manutenzione dello stabile sulla base delle maggioranze previste dalla legge.
In un contesto in cui il miglioramento energetico e la messa in sicurezza degli edifici rappresentano un aspetto cruciale, la possibilità di conseguire un risparmio fiscale è un elemento fondamentale nel processo decisionale dell’assemblea condominiale deputata all’approvazione dei lavori agevolabili.
Gli adempimenti fiscali connessi alle detrazioni di cui il singolo condomino può beneficiare rientrano tra i suoi obblighi e si rivelano alquanto complessi, data la presenza di una normativa che è in continua evoluzione.
Il primo fra essi è la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alle spese condominiali sostenute nell’anno di imposta precedente. Egli dovrà indicare l’anagrafica del condominio, dettagli sulle spese detraibili e codice fiscale dei condomini.
Oltre alla trasmissione dei dati al Fisco l’amministratore è tenuto a fornire ai condomini una specifica certificazione che attesti la tipologia di intervento eseguito nonché l’importo delle spese condominiali che ciascun condomino potrà portare in detrazione. Si tratta di un documento essenziale poiché funzionale alla corretta compilazione della dichiarazione dei redditi.
Il mancato invio di tale dichiarazione può mettere in difficoltà i singoli condomini e pregiudicare il conseguimento del beneficio fiscale.
Particolare attenzione deve anche essere riservata ai pagamenti. Dopo l’approvazione dei lavori da parte dell’assemblea, l’amministratore deve provvedere ad effettuare i pagamenti all’impresa che ha eseguito gli interventi di ristrutturazione mediante il bonifico parlante o nelle modalità richieste dal Fisco per i diversi bonus.
Come si determina l’ammontare della detrazione per il singolo condomino
Una volta che il pagamento della spesa è stato effettuato dall’amministratore, ciascun condomino dovrà provvedere a versare il contributo a lui spettante che coinciderà con la cifra da portare in detrazione.
Le spese condominiali saranno ripartite tra i singoli condomini in base alle modalità di divisione di cui all’articolo 1123 del codice civile, secondo il quale gli oneri vengono suddivisi tra i proprietari tenendo conto delle tabelle millesimali.
Dunque la detrazione spetta al singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile, a condizione che quest’ultima sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi.
Una volta avvenuto il pagamento da parte del condomino, l’amministratore provvederà all’inoltro della certificazione dalla quale si evince l’ammontare della spesa sostenuta nell’anno di riferimento e la quota parte millesimale a lui imputabile.
Solitamente il rimborso Irpef viene spalmato in 10 anni, in quote di identico ammontare, ma le regole possono variare a seconda dello specifico bonus.
Per fare un esempio, qualora nell’anno solare 2023 il condominio abbia effettuato dei lavori di riqualificazione per un ammontare pari a 100.000 euro, ogni singolo condomino avrà partecipato alla spesa in base alla propria quota millesimale. Ipotizzando che la quota sia pari a 10.000 euro, al condomino proprietario dell’appartamento, per il bonus ristrutturazioni, spetterà una detrazione pari al 50% di 10.000 euro. Il condomino potrà dunque portare in detrazione 5.000 euro che verranno spalmate in 10 anni, dunque 500 euro per ciascun anno di imposta.
Come compilare il modello 730/2024
Una volta che il contribuente dispone di tutti i dati per conseguire la detrazione non dovrà fare altro che procedere con la compilazione, anche tramite un intermediario abilitato, del modello 730. Le spese condominiali detraibili dovranno essere riportate nel Quadro E – Oneri e spese, Sezione III A dal rigo 41 a quello 43.
Nel caso ci si avvalga del modello 730 precompilato i dati comunicati all’Agenzia delle Entrate dovrebbero essere già riportati e si avrà solo la possibilità di effettuare eventuali modifiche o integrazioni alle detrazioni spettanti.
Si precisa che la stagione dichiarativa terminerà con il 30 settembre, data ultima per chiedere la detrazione in caso di presentazione del modello 730/2024.