Dal catasto all’Irpef locale passando per la flat tax: l’azione del Governo per ridisegnare la mappa del fisco passa da un doppio intervento, da un lato la delega fiscale dall’altro il Decreto Aiuti.
Cedolare secca, cosa cambia?
Sul fronte degli affitti nessuna novità dal nuovo testo della delega fiscale, (frutto di una lunga e non facile mediazione : alla fine, restano invariate le attuali aliquote del 21% (affitti di mercato) e del 10% (locazioni a canone concordato).
Spetterà ancora alla delega fiscale intervenire sulla complessa tassazione dei redditi finanziari. Al riferimento generico presente nel testo originario alla “progressiva armonizzazione dei regimi di tassazione del risparmio” si affianca l’indicazione che prevede che il riordino dovrà essere sviluppato “con riferimento alle basi imponibili” e dovrà guardare “al progressivo superamento della distinzione tra redditi da capitale e redditi diversi di natura finanziaria”. E’ quanto stabilisce il correttivo promosso dal presidente della commissione Finanze della Camera Luigi Marattin, in quota Italia Viva.
Dai risparmi al catasto, le novità
Scatterà, invece, dal 2026 il nuovo catasto. Resiste all’ultima sintesi politica, l’indicazione di una “rendita ulteriore suscettibile di periodico aggiornamento” – che affiancherà la classica – da determinarsi in base ai criteri del Dpr 138/1998 senza però cambiare la base imponibile.
Arriverà invece una rinnovata caccia alle ‘case’ fantasma, con una semplificazione delle comunicazioni e dell’uso di questi strumenti ai fini dei controlli sul territorio da parte degli enti locali. Con una promessa: il maggior gettito scovato dall’evasione potrà essere utilizzato per abbattere il prelievo sugli immobili ‘regolari’ dello stesso comune.
E l’Irpef?
Novità sul piano fiscale in arrivo anche dal decreto Aiuti che dovrebbe approdare in queste ore in Gazzetta ufficiale dopo i “ritocchi” last minute: i Comuni italiani, capoluoghi di provincia, interessati da un deficit procapite superiore a 500 euro potranno aumentare l’Irpef locale. Lo prevede l’articolo 43 della bozza.
Intanto, sempre restando in tema aiuti, il Ministro Giorgetti non esclude nuovi interventi. “Ha senso immaginare tutto quello che è possibile, in parte lo abbiamo già fatto in parte dovremo farlo, se la situazione si protrae nel tempo per cercare di aiutare i settori e gli imprenditori che sono stati danneggiati da decisioni politiche di ordine superiore che impattano anche sulla sopravvivenza di queste realtà”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico a margine del meeting nazionale della Commissione Sviluppo Economico della Conferenza delle Regioni e Province Autonome a Senigallia, rispondendo ad una domanda sulle difficoltà delle imprese di fronte ad nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia.
Imprese e aiuti, gli scenari
Il ministro, che durante i lavori ha incontrato una delegazione di calzaturieri marchigiani, ha ricordato che “qualcosa abbiamo fatto con il decreto legge approvato la scorsa settimana. Probabilmente non è sufficiente, anzi sicuramente non è sufficiente: Così procediamo giorno per giorno, ascoltando la voce degli imprenditori dei territori e cerchiamo di far fronte”.