Il concordato raccoglie 1,6 miliardi di euro, ma solo il 13% dei destinatari ha aderito

Ad aderire al concordato nel complesso sono stati quasi 600 mila su 4,5 milioni di potenziali interessati tra partite Iva e forfettari

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 17 Dicembre 2024 19:57

Gli incassi complessivi del concordato preventivo biennale ammontano a 1,6 miliardi di euro, considerando sia il primo round chiuso il 31 ottobre che la nuova finestra concessa ai contribuenti Isa fino al 12 dicembre. Questa cifra è ancora lontana dall’obiettivo di 2,5 miliardi di euro che il Tesoro sperava di raccogliere per adempiere alla promessa di ridurre la seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%.

Le regioni con più adesioni

Il governo Meloni puntava molto sul “tesoretto” del concordato preventivo biennale anche per finanziare la manovra, ma a causa della proroga e dei numeri effettivi l’esecutivo dovrà rivedere i suoi piani. La misura fortemente voluta dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, infatti, non ha portato alle cifre sperate.

Quasi 600mila contribuenti su un totale di 4,5 milioni di potenziali interessati, tra partite Iva e forfettari, hanno aderito al concordato. Se nel primo round di ottobre avevano aderito 522 mila contribuenti, quelli che hanno partecipato alla finestra di dicembre sono meno di 100 mila. Alla fine, ha aderito al concordato solo il 13% della platea potenziale, una percentuale inferiore alle stime dell’Associazione Nazionale Commercialisti, che aveva previsto adesioni tra il 14% e il 18% dei soggetti economici interessati.

La distribuzione regionale delle adesioni è molto differenziata: si va dalle punte più alte del Trentino Alto Adige, con il 21,4% per gli Isa e l’8,3% per i forfettari, alle percentuali più basse della Sardegna, con il 9,7% per gli Isa e il 4,7% per i forfettari.

  • Abruzzo: 11.148 adesioni (14,7% Isa, 5,7% Forfettari)
  • Basilicata: 3.806 adesioni (13,2% Isa, 5,8% Forfettari)
  • Calabria: 10.766 adesioni (13,0% Isa, 4,6% Forfettari)
  • Campania: 44.668 adesioni (17,1% Isa, 5,8% Forfettari)
  • Emilia Romagna: 50.635 adesioni (17,5% Isa, 7,8% Forfettari)
  • Friuli Venezia Giulia: 10.441 adesioni (15,3% Isa, 7,7% Forfettari)
  • Lazio: 54.628 adesioni (16,0% Isa, 6,6% Forfettari)
  • Liguria: 18.083 adesioni (19,2% Isa, 8,0% Forfettari)
  • Lombardia: 122.026 adesioni (18,6% Isa, 8,5% Forfettari)
  • Marche: 16.864 adesioni (16,2% Isa, 7,6% Forfettari)
  • Molise: 2.040 adesioni (11,8% Isa, 5,3% Forfettari)
  • Piemonte: 47.386 adesioni (19,0% Isa, 7,7% Forfettari)
  • Puglia: 32.142 adesioni (16,1% Isa, 6,1% Forfettari)
  • Sardegna: 8.327 adesioni (9,7% Isa, 4,7% Forfettari)
  • Sicilia: 24.275 adesioni (11,4% Isa, 4,6% Forfettari)
  • Toscana: 42.188 adesioni (16,5% Isa, 7,1% Forfettari)
  • Trentino Alto Adige: 15.200 adesioni (21,4% Isa, 8,3% Forfettari)
  • Umbria: 8.167 adesioni (15,2% Isa, 6,0% Forfettari)
  • Valle D’Aosta: 1.493 adesioni (15,8% Isa, 7,9% Forfettari)
  • Veneto: 59.862 adesioni (18,8% Isa, 8,4% Forfettari)

I commercialisti: “È un flop”. Ma per Leo è un buon risultato

Per i giovani commercialisti, si tratta di un vero e proprio flop. “Hanno aderito soltanto coloro che pensavano di ottenere un vantaggio immediato“, ha commentato il presidente dell’Unione dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, Francesco Cataldi, durante la sua relazione al Forum che si è tenuto a Roma.

Non è dello stesso giudizio il viceministro delle Finanze, Maurizio Leo, che ha commentato: “È un risultato da valutare, un buon risultato, non diciamo che sia un ottimo risultato”. Rispondendo a chi gli chiedeva se le risorse incassate con il concordato andranno al taglio dell’Irpef per il ceto medio, il viceministro Leo ha preferito mantenere la prudenza: “Ora vedremo, quando si consolideranno i dati vedremo quello che si può fare”.

Con un emendamento al decreto legge fiscale, il governo ha prorogato al 16 gennaio il termine, per il solo periodo d’imposta 2024 e per chi non ha compensi superiori a 170 mila euro, per versare il secondo acconto Irpef, proroga che riguarda anche chi aderisce al concordato. Bisognerà quindi aspettare ancora qualche settimana per avere le cifre precise.