Superbonus e bonus casa, rischio cantieri bloccati: cosa succede

Lo stop della cessione del credito fiscale rischia di paralizzare il Super bonus 110% e i bonus edilizi

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Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

La stretta sulla cessione del credito fiscale rischia di paralizzare i lavori di riqualificazione energetica legati al Super bonus 110% e ai vari bonus per la ristrutturazione della casa. Per questo forze di maggioranza chiedono al governo di intervenire per modificare la normativa.

Superbonus e bonus casa, rischio cantieri bloccati

La novità che ha scombussolato i progetti di migliaia di italiani è arrivata con il decreto Sostegni Ter: tramite le nuove regole si vieta all’operatore che ha ricevuto lo sconto in fattura dall’impresa che l’ha effettuato di cedere a sua volta il credito fiscale.

È necessario che il governo intervenga immediatamente per correggere le nuove norme sul superbonus e tutti i bonus edilizi perché queste rischiano di determinare una brusca frenata sull’utilizzo del sistema e già dal loro annuncio stanno bloccando i lavori in migliaia di cantieri” lo chiede Forza Italia, al termine di una riunione organizzata dal coordinatore dei dipartimenti, Alessandro Cattaneo, alla presenza del viceministro alle Attività produttive Gilberto Pichetto Fratin.

“Questa volta non basta intervenire con emendamenti: aspettare la discussione in Parlamento significherebbe condannare a morte migliaia di aziende. Serve subito un nuovo decreto” affermano i dirigenti di Fi che si occupano di casa, ambiente ed edilizia, partecipanti alla riunione.

La questione è stata sollevata anche dai tecnici del Servizio di Bilancio del Senato, secondo i quali la stretta introdotta per limitare le frodi potrebbe però non essere a costo zero, portando a degli effetti negativi sui conti dello Stato per la riduzione gli investimenti per mancanza di liquidità.

Niente bonus senza sicurezza

Sull’applicazione del Superbonus e dei bonus edilizi incide anche il rispetto della sicurezza sul lavoro, sul quale è intervenuto il ministro competente Andrea Orlando, proponendo alle sigle dei sindacati edili “di subordinare l’ottenimento dei benefici connessi ai bonus edilizi, il Superbonus 110%, all’applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore, stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative”.

Secondo l’indagine di vigilanza speciale dell’ispettorato Nazionale del Lavoro, infatti, negli ultimi quattro mesi del 2021, “l’87% delle oltre 5.000 imprese controllate è risultato irregolare in materia di sicurezza del lavoro”.

La proposta avanzata dal ministero del Lavoro di un intervento normativo urgente, alla luce dei “gravissimi” dati sulla violazione delle norme sulla sicurezza “rappresenta una tutela non solo per le lavoratrici e i lavoratori, ma anche per le imprese che rispettano le regole” come viene sottolineato in una nota del dicastero che spiega come “sulla proposta e sulla necessità di intervenire in tempi molto rapidi si è registrato il consenso unanime delle forze sociali”.

Superbonus: il bilancio degli investimenti

Secondo quanto reso noto da Enea e il ministero della Transizione ecologica, su 107.588 asseverazioni, al gennaio scorso sono stati 18,3 i miliardi di euro degli investimenti totali al quale è applicata la detrazione del Super Ecobonus 11o%, in crescita rispetto ai 16,2 miliardi contabilizzati al 31 dicembre scorso (+12,9%).

Le detrazioni previste a fine lavori a carico dello Stato ammontano a 20,1 miliardi (14 miliardi quelle maturate per i lavori conclusi).

Il totale degli investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione (69,5%) ammonta a 12,74 miliardi.

L’investimento medio per i condomini è stato di 539.049 euro, per gli edifici unifamiliari 109.353 e 96.226 per le unità indipendenti. Per i condomini le asseverazioni sono state 16.348 e il totale degli investimenti è 8,81 miliardi; per gli edifici unifamiliari rispettivamente 56.342 e 6,16 miliardi e per le unità indipendenti le asseverazioni sono arrivate a 34.895 e gli investimenti a 3,35 miliardi.