Manca ormai meno di un mese alla riapertura delle scuole e cresce il fermento tra le famiglie italiane per non farsi trovare impreparati al suono della prima campanella del nuovo anno. Sono circa 8,5 milioni le ragazze e i ragazzi che torneranno in aula tra qualche settimana: il mix di emozioni che da sempre accompagna generazioni di studenti è frutto di molteplici fattori che ogni anno si ripresentano a pochi giorni dal via. C’è chi si dispera per aver visto le vacanze estive volare a grandi falcate verso il termine e chi, invece, freme per l’emozione di rivedere compagni, amici e professori dopo il distacco avvenuto a inizio giugno.
In realtà sono in molti ad aver già ripreso in mano volumi e quaderni per affrontare i tanto temuti esami di riparazione di settembre: in media rappresentano l’1,5% della platea, secondo quanto diffuso dalle associazioni di categoria consultando i dati provenienti dalle varie regioni (si passa da uno 0,5% del Molise ad un 2,3% del Piemonte). Per studenti e genitori di tutta Italia che invece non hanno questo pensiero, l’obiettivo dichiarato è quello di sfruttare al meglio le ultime settimane di ferie per preparare ogni cosa con la dovuta cura, visti i molti cambiamenti che riguardano l’organizzazione delle classi e il ruolo dei docenti.
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Un’agevolazione per migliaia di famiglie in difficoltà con la riapertura delle scuole
Tra l’acquisto di una cartella più spaziosa per chi intraprende un nuovo percorso (ad esempio nel passaggio dalle scuole elementari alle medie, o per l’approdo negli istituti superiori) e la scelta del tanto amato diario in cui annotare appunti e promemoria (sostituito ormai quasi ovunque dal più innovativo registro elettronico online), le spese per ricominciare l’anno scolastico senza tralasciare nulla aumentano volta per volta in maniera non indifferente, impattando notevolmente sulla già precaria situazione economica dei cittadini.
Quest’anno il tema è ancora più spinoso, complice l’inflazione galoppante che non accenna a placarsi con l’arrivo dell’autunno. Infatti è tornata a ripresentarsi anche la questione che da sempre tiene maggiormente banco nelle discussioni: stiamo parlando dell’acquisto dei libri di testo, una vera e propria spina nel fianco per le famiglie più in difficoltà. E così si torna a parlare anche di bonus libri: di seguito tutte le informazioni su chi può richiederlo, quanto vale e quali sono i requisiti per ottenerlo.
Bonus libri 2022: cosa prevede la legge e chi può fare richiesta
La normativa sul bonus libri 2022 è regolata dal cosiddetto Family Act, il decreto legge che impone alle amministrazioni pubbliche l’obbligo di garantire alle famiglie con basso reddito la possibilità di ottenere un’agevolazione per l’acquisto dei libri di testo. La stesura del bando con tutte le informazioni in merito è in seno alle singole regioni, che entro settembre devono aver pubblicato le procedure tramite cui ottenere il finanziamento.
I beneficiari del bonus libri sono le famiglie con figli studenti che sono iscritti alle seguenti tipologie di scuole:
- Gli istituti secondari di primo o secondo grado, ovvero le scuole medie e le superiori;
- Gli istituti statali, le scuole paritarie (sia quelle private che quelle gestite a livello locale) e quelle incluse nell’Albo regionale delle scuole non paritarie;
- Le scuole formative accreditate dalla regione che erogano percorsi triennali o quadriennali di istruzione professionale. Tra questi istituti sono compresi anche quelli che garantiscono percorsi del sistema duale, ossia percorsi formativi per entrare nel mondo del lavoro e contemporaneamente studiare.
Bonus libri 2022: come funziona e come sapere se si rientra tra i beneficiari
Con l’approvazione del Family Act, il governo ha deciso di lasciare alle regioni l’onere di stabilire una soglia ISEE sotto la quale è possibile ricevere il bonus libri. Si tratta di un indicatore che fotografa la situazione economica dei singoli nuclei famigliari ed è calcolato in base a diversi fattori, che tengono conto – ad esempio – del numero di persone da cui è formato e del lavoro che svolgono i componenti, del patrimonio immobiliare che posseggono e di altre informazioni sullo status quo di genitori e figli.
Ogni famiglia può richiedere di essere messa a conoscenza del proprio ISEE presentando richiesta online, tramite l’apposita procedura standard presente sul sito dell’INPS. L’ente raccoglie tutte le relative informazioni coordinandosi con l’Agenzia delle Entrate: sul proprio portale online, l’istituto di previdenza sociale mette a disposizione la cosiddetta DSU (acronimo di Dichiarazione Sostitutiva Unica) che ogni cittadino può scaricare per apprendere la propria situazione ISEE e capire così se si rientra nella potenziale platea dei beneficiari del bonus.
Quanto vale e quali sono le famiglie che possono ottenerlo
Ricordando che l’agevolazione per l’acquisto dei libri di testo è garantita dallo Stato agli studenti fino ai 16 anni di età (limite dell’obbligo scolastico istituito per legge), ribadiamo come la scelta su quanto erogare ai nuclei più in difficoltà e su quanto ampia sia la platea dei destinati sono ambiti di competenza delle singole amministrazioni pubbliche regionali. Oltre alle risorse che ogni anno mette in campo il ministero dell’Istruzione, la rimanente quota economica viene infatti decisa dagli uffici territoriali in base alla soglia ISEE che viene stabilita e che permette di rientrare o meno tra i beneficiari.
A livello generale, osservando quanto successo nel corso degli ultimi anni, quasi tutte le regioni pongono l’asticella tra i 10 e i 15 mila euro: le famiglie che risultano avere un reddito annuo inferiore a questa quota possono richiedere e ottenere l’esenzione completa dal pagamento dei volumi. Ad oggi comunque si continua a ragionare sempre in linea teorica, visto che purtroppo le regioni che hanno già pubblicato il bando sono pochissime.
Sono molti i sindacati e le sigle che chiedono che nel meccanismo per aggiudicarsi il bonus libri si proceda per fasce, come succede ad esempio in Emilia-Romagna: chi ha un ISEE maggiore, riceverà uno sconto minore e così scendendo fino alla soglia stabilita che permette l’azzeramento della spesa. Non è così invece in altre realtà come il Piemonte, che non fa differenza tra tutti quelli che si trovano al di sopra della soglia ISEE stabilita. Ribadiamo comunque che occorre consultare i portali online delle singole regioni per avere informazioni puntuali e precise su tutti gli aspetti che riguardano l’inizio dell’anno scolastico.