Attraverso il bonus pompa di calore è possibile convertire il proprio impianto di riscaldamento o di raffreddamento riuscendo ad ottenere un’agevolazione fiscale, che può avere un tetto massimo pari al 65%.
Nel corso dei prossimi anni è importante riuscire a ridurre i consumi energetici degli edifici, anche per rispettare le direttive europee sulle case green. Per centrare questo obiettivo sono stai messi a disposizione una serie di agevolazioni ed incentivi a cui le famiglie possono accedere per tutto il 2024.
Indice
Bonus pompe di calore: cos’è e quando spetta
Il bonus pompe di calore è una delle agevolazioni riconosciute dall’Agenzia delle Entrate per gli interventi di riqualificazione energetica. Viene erogato sotto forma di una detrazione dall’Irpef ed è concesso quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti.
In generale, le detrazioni sono riconosciute per:
- la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento;
- il miglioramento termico dell’edificio (coibentazioni – pavimenti – finestre, comprensive di infissi);
- l’installazione di pannelli solari;
- la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
Il bonus, oltre che per l’acquisto di generatori d’aria calda a condensazione e la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con apparecchi ibridi costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, viene riconosciuto anche per:
- posa in opera di schermature solari;
- posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
- installazione e messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda o climatizzazione delle unità abitative
posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti.
Condizione indispensabile per fruire dell’agevolazione è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) esistenti, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali per l’attività d’impresa o professionale.
La fruizione, infine, è da ripartire in 10 rate annuali di pari importo, che variano a seconda che l’intervento riguardi la singola unità immobiliare o gli edifici condominiali e dell’anno in cui è stato effettuato.
Bonus pompe di calore: come funziona e gli importi riconosciuti in detrazione
Il bonus pompe di calore può essere richiesto per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024. Per la maggior parte degli interventi la detrazione è pari al 65%, per altri spetta nella misura del 50%.
In particolare, la detrazione è pari al 50% per le seguenti spese:
- acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi e di schermature solari;
- acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A di prodotto (dal 2018 gli impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza inferiore alla classe A sono esclusi dall’agevolazione).
Invece, se oltre a essere in classe A sono anche dotati di sistemi di termoregolazione evoluti è riconosciuta la detrazione più elevata del 65%.
Utilizzare il superbonus per i condizionatori
Nel caso in cui l’installazione dei condizionatori ex novo o la sostituzione di quelli esistenti venga fatta all’interno di interventi edilizi che determinino il miglioramento di due classi energetiche dell’immobile e vengano considerati come dei lavori trainati, può essere sfruttato il Superbonus.
È necessario, però, che l’installazione avvenga nell’arco temporale nel quale si stanno effettuando gli interventi legati al Superbonus.