Il Superbonus cambia ancora. La Commissione Finanza al Senato dovrà analizzare le diverse proposte di modifica al decreto-legge giunte da maggioranza e opposizione. Tra le possibili novità anche l’estensione a 10 o 15 anni per la ripartizione delle detrazioni dalle attuali 4 annualità e l’ipotesi di coinvolgimento dei Comuni nelle operazioni di monitoraggio e verifica dei documenti.
Gli emendamenti al Superbonus: proposta bipartisan per ripartizione detrazioni
Sono stati presentati diversi emendamenti alla Commissione Finanze per le modifiche al decreto Superbonus. I partiti hanno partecipato ai lavori e hanno presentato le loro proposte. Alcune modifiche sono simili per la maggioranza e l’opposizione, altre invece riguardano una linea specifica.
Tra le proposte che trovano l’accordo bipartisan di maggioranza e opposizione c’è quella che riguarda l’estensione a 10 o a 15 anni (degli attuali 4) per la ripartizione delle detrazioni del contributo edilizio.
Forza Italia, Lega, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Italia Viva concordano sulla necessità di allungare i tempi per agevolare la ripartizione della detrazione per le spese sostenute nel 2023. Su opzione del contribuente, se dovesse passare la modifica, la detrazione potrà essere suddivisa in 10 o 15 quote annuali di pari importo.
Estensione delle deroghe per edifici danneggiati in eventi sismici: quali terremoti rientrano
Richieste bipartisan sono anche quelle per l’estensione delle deroghe allo stop della cessione e allo sconto in fattura. Gli emendamenti proposti prevedono di allargare la deroga già prevista, in particolar modo per gli immobili danneggiati da eventi sismici relativi al 6 aprile 2009 e dal 24 agosto 2016. Un emendamento di Forza Italia, uno del Partito Democratico e di Alleanza Verdi e Sinistra chiedono di comprendere nel conteggio anche gli eventi sismici avvenuti in Emilia-Romagna e i danni relativi agli edifici.
Rientrerebbero, in caso di “ok”, anche gli edifici danneggiati da eventi meteorologici estremi verificati dal 15 settembre 2022. La formula comune per rientrare nella deroga potrebbe quindi essere la dichiarazione dello “stato d’emergenza” da parte del Consiglio dei ministri. C’è però un limite per la deroga: 100 milioni per il 2024.
I terremoti inclusi potrebbero essere quelli avvenuti:
- a Ischia nel 2017
- in Emilia-Romagna nel 2012;
- in Molise nel 2018 (con limite di spesa di 18 milioni per il 2024)
- nell’area etnea nel 2018, con limite di spesa di 3 milioni
- in Calabria e Basilicata del 26 ottobre 2012 (con tetto di spesa di 8 milioni)
Emendamento per i Comuni: maggiore controllo al Superbonus
Dalla Lega arriva invece la proposta di coinvolgere i Comuni nei controlli ai cantieri del Superbonus. La firma dell’emendamento è di Garaviglia. Nel testo si legge che il maggior controllo da parte dei Comuni potrebbe essere incentivato con un riconoscimento del 50% delle somme e sanzioni eventualmente incassate.
I controlli, se dovessero passare la fase di proposta, serviranno a potenziale l’azione di contrasto alle attività fraudolente sul Superbonus. L’intenzione di coinvolgere i Comuni risponde quindi a un “piano straordinario di controlli”, si legge. Se approvato, l’emendamento contiene anche la proposta di istituzione interna al Mef di un Fondo delle somme recuperate dall’uso indebito delle agevolazioni edilizie, in cui dovrebbero confluire le risorse recuperate dai controlli.
Il piano di controlli prevede la verifica di corrispondenza tra la documentazione e la realizzazione degli interventi programmati. In mancanza di relazioni, quindi in presenza di difformità, verrà data notizia immediata all’Agenzia delle Entrate e all’Enea per far iniziare la fase di controlli e in seguito di sanzioni.