Reddito alimentare 2024, domanda entro il 31 marzo: i requisiti

C'è tempo fino al 31 marzo per poter ottenere il bonus del reddito alimentare, che mira a distribuire in modo gratuito prodotti alimentari invenduti o inadatti alla vendita. Ecco come fare domanda

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 28 Febbraio 2024 09:46

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato l’avviso con le istruzioni rivolte ai comuni e agli enti interessati per la presentazione dei progetti relativi al reddito alimentare. Questa iniziativa, destinata ai Comuni capoluogo delle Città Metropolitane di Genova, Firenze, Napoli e Palermo, rappresenta una prima sperimentazione della misura volta ad aiutare le persone in condizione di grave povertà. Un esperimento che avrà la durata di 3 anni.

In che cosa consiste, entro quando presentare la domanda

l progetto è strettamente legato al Fondo per la sperimentazione del reddito alimentare, il quale ha stanziato 1,5 milioni di euro per l’anno 2023 e prevede un finanziamento di 2 milioni di euro all’anno a partire dal 2024. L’obiettivo primario è distribuire gratuitamente i prodotti invenduti della Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) a circa 3 milioni di persone in condizioni di povertà assoluta.

I beneficiari delle misure sono individuati attraverso gli elenchi compilati dalle organizzazioni del terzo settore operanti sul territorio e dalle altre organizzazioni locali coinvolte nel Fondo di aiuti europei agli indigenti (Fead). Sarà compito dei Comuni inclusi nella sperimentazione presentare al ministero i progetti per accedere al fondo, con la scadenza del bando prevista per il 31 marzo 2024. Se la fase di sperimentazione risulterà positiva, è prevista l’estensione del progetto a tutto il territorio italiano. Funziona in modo diverso quindi dalla carta acquisti.

L’obiettivo principale di questa iniziativa è la distribuzione gratuita, tramite gli enti del Terzo Settore, dei prodotti alimentari invenduti dei negozi della distribuzione alimentare. Tali prodotti, non idonei alla vendita per via delle confezioni rovinate o della prossimità alla scadenza, saranno destinati a coloro che versano in situazioni di estrema necessità. Si punta quindi anche a limitare lo spreco di cibo nei supermercati.

Il reddito alimentare mira, dunque, a combattere lo spreco alimentare e a fornire un sostegno concreto alle persone in condizione di povertà assoluta, nonché a coloro che hanno difficoltà nell’acquistare il cibo necessario per la loro sopravvivenza quotidiana.

Per facilitare l’accesso al reddito alimentare, i pacchi potranno essere prenotati tramite un’applicazione smartphone, e ritirati presso uno dei centri di distribuzione designati dai Comuni. Per i soggetti considerati fragili, i pensionati e coloro che non sono autosufficienti, questo sostegno sarà recapitato direttamente a casa, garantendo loro un accesso agevolato a questa forma di assistenza alimentare.

Come fare domanda

Per presentare la domanda, è necessario inviare una richiesta di abilitazione all’indirizzo di posta elettronica supporto.redditoalimentare@lavoro.gov.it. Se l’utente non ha mai effettuato l’accesso al portale Servizi Lavoro, dovrà accedere mediante la propria utenza Spid, e successivamente inviare un’email all’indirizzo sopra indicato, fornendo i dati richiesti.

Il Ministero del Lavoro ha anche realizzato un sistema informativo gestionale specifico per il tracciamento dei prodotti alimentari e delle fasi di presentazione, gestione, controllo e rendicontazione dei progetti, che è attivo già dal 22 febbraio.

Chi può fare domanda

Possono beneficiare della distribuzione alimentare i medesimi soggetti inclusi negli elenchi detenuti dalle Organizzazioni partner Territoriali (OpT) della distribuzione del programma Fead (Fondo di aiuti europei agli indigenti). Inoltre, possono accedere a tali benefici anche altri individui segnalati dai servizi sociali territoriali competenti o da altre organizzazioni del Terzo Settore che operano sul territorio interessato.