Il nuovo ecobonus è ormai prossimo ad arrivare, col piano di incentivi per auto e moto che attende il via libera solo dalla Corte dei Conti per poter entrare in vigore. Nell’attesa dell’ok definitivo al decreto che mette in campo fondi per quasi un miliardo e aspettando che Invitalia aggiorni la piattaforma online su cui le concessionarie potranno prenotare l’importo concesso al cliente finale, emergono però dei dettagli che potrebbero chiudere l’ecobonus a molti.
Infatti, oltre i requisiti già noti che potrebbero portare una somma più o meno alta dell’incentivo, gli italiani che accederanno al prossimo ecobonus dovranno stare attenti. Infatti, nel decreto, sono inseriti una serie di vincoli da non sottovalutare.
Vincoli ecobonus, quali per auto e moto
Il piano di incentivi in via di approvazione, come vi abbiamo già raccontato, prevede fondi per 950 milioni e un tetto massimo di 13.500 euro per chi potrà ottenerlo, ma a determinate condizioni. Oltre quelle previste nel decreto, come la rottamazione e il limite di Isee, ce ne sono però anche altri molto importanti.
Infatti, secondo quanto previsto nel decreto, l’ecobonus risulterà vincolante per chi riuscirà ad accedervi. In che senso? Per auto e moto ci saranno degli obblighi da seguire.
Un po’ come il vincolo di recesso nelle bollette, anche per gli incentivi sembra esserci una sottospecie di restrizione. Secondo quanto previsto dal decreto, infatti, chi otterrà l’ecobonus auto non potrà vendere il veicolo acquistato tramite gli incentivi per almeno un anno, se l’acquirente è una persona fisica, per almeno due se è una persona giuridica.
Per quanto riguarda le moto, invece, chi l’acquista tramite gli incentivi dovrà dimostrare di essere proprietario del veicolo vecchio da rottamare da almeno un anno o che lo è un familiare convivente.
Un miliardo per l’ecobonus
Dopo il successo di quelli passati, l’ecobonus è pronto a tornare nel 2024 con un fondo carico e pronto a soddisfare le richieste dei consumatori. Per accedervi, una volta che ci sarà il via libera, sarà di certo una corsa contro il tempo come al solito, anche se i 950 milioni stanziati fanno ben sperare.
Gli italiani, infatti, vogliono sfruttare il piano di incentivi per svecchiare il parco circolante nel Paese, obiettivo numero uno che vuole conseguire il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Proprio per raggiungerlo, il MIMIT ha pensato di dare maggiori aiuti a chi in primis rottama un’auto altamente inquinante, poi di stanziare più incentivi a chi ha un reddito basso e di fatto favorisce i veicoli prodotti nel nostro Paese.
Con l’intento di “cancellare” dalle strade i veicoli Euro 0, 1, 2 e 3, la bozza del decreto prevede un incentivo di:
- 6.000 euro per le auto con emissioni comprese tra 0-20 g/km di Co2, vale a dire le auto elettriche;
- 4.000 euro per le auto ibride con emissioni comprese tra 21-60 g/km di Co2, categoria in cui rientrano le ibride plug-in.
Non è previsto alcun bonus per le auto con emissioni comprese tra 61-135 g/km di Co2, categoria che comprende ibride full e auto con motore termico. Per quest’ultima categoria, infatti, gli incentivi spetteranno solo in caso di rottamazione.
Per tutte le tipologie si prevede una soglia di prezzo massimo del modello acquistabile, al netto dell’Iva, pari a 35.000 euro nelle fasce di emissione 0-20 e 61-135 e a 45.000 euro nella fascia intermedia 21-60.
Più aiuti ai redditi bassi
Ma nel nuovo ecobonus c’è anche un occhio di riguardo a chi ha redditi bassi. Infatti per le vetture con emissioni comprese tra 0-20 g/km di Co2 e 21-60 g/km di Co2 è prevista una maggiorazione del 25% per singoli componenti di un nucleo familiare con un Isee inferiore a 30.000 euro. Grazie a questa maggiorazione l’incentivo, quindi, può arrivare fino a un massimo di 13.500 euro per le auto elettriche.
Coloro che hanno un reddito basso possono ottenere anche un bonus di 8.000 euro per le auto elettriche e di 5.000 euro per le ibride plug-in rottamando un veicolo Euro 5. Rottamando un Euro 4, invece, si potrà beneficiare di 9.000 euro nella fascia 0-20, 5.500 nella 21-60 e 1.500 euro nella 61-135. Con un Euro 3 si passa a 10.000 (0-20), 6.000 (21-60) e 2.000 euro (61-135). Infine, con un Euro 0, 1 o 2 il bonus sarà rispettivamente di 11.000, 8.000 e 3.000 euro.