Bonus per le scuole private, 1.500 euro per iscrivere i figli alle paritarie

L’emendamento Gelmini introduce un voucher fino a 5.000 euro per chi sceglie le scuole paritarie, riaprendo lo scontro sulla legge di Bilancio

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

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Mentre nella scuola pubblica si fanno i conti con problemi atavici, tra le 6.000 proposte di modifica alla legge di Bilancio arriva una norma a favore degli istituti privati. Si tratterebbe di un bonus da 1.500 euro per chi iscrive i figli alle scuole paritarie di primo e secondo grado. L’emendamento arriva da Noi Moderati, a firma della senatrice Mariastella Gelmini. La maggioranza, così, ci riprova a distanza di un anno.

Si tratta di un voucher denominato “buono scuola”, previsto per le famiglie che scelgono l’istruzione paritaria. Per ogni figlio iscritto, fino a un massimo di 5.000 euro, è previsto un contributo da 1.500 euro. Secondo le stime, una misura simile costerebbe circa 20 milioni di euro.

Bonus da 1.500 euro per le scuole paritarie

Il Movimento 5 Stelle ha intercettato un emendamento alla legge di Bilancio, già molto criticato lo scorso anno, che il centrodestra, tramite la firma di Mariastella Gelmini (Noi Moderati), ripropone nella stessa direzione: sostenere le scuole paritarie con un bonus. La norma prevede un voucher da 1.500 euro per chi iscrive i figli a una scuola paritaria di primo o secondo grado, ed è cumulabile.

L’emendamento prevede un “buono scuola” per ogni figlio iscritto. Il contributo, cumulabile fino a un massimo complessivo di 5.000 euro, sarebbe destinato alle famiglie con Isee inferiore ai 30.000 euro.

Il costo stimato è di circa 20 milioni di euro, che verrebbero reperiti dal taglio al Fondo per gli interventi strutturali di politica economica.

L’opposizione all’attacco della misura

Si tratta di un emendamento ancora da discutere, ma le critiche arrivano da subito, soprattutto dal Movimento 5 Stelle, che lo ha segnalato tra i 6.000 depositati sulla legge di Bilancio.

Barbara Floridia, esponente M5S in Commissione Cultura al Senato, ha commentato parlando di una scelta politica precisa: “Si chiama voucher, ma significa sottrarre risorse alla scuola che accoglie tutti per destinarle a chi ha già alternative”. Secondo l’opposizione, si tratterebbe di un tradimento della scuola pubblica, mascherato da libertà educativa.

Anche Beppe De Cristofaro, capogruppo dei senatori di AVS, ha criticato la maggioranza che “da una parte dichiara che non ci sono soldi, ma li trova per le scuole private. Per la scuola pubblica, invece, arrivano solo tagli”.

Il ritorno della proposta di Fratelli d’Italia

Non si tratta di una proposta nuova: riprende infatti quella presentata lo scorso anno da Fratelli d’Italia. Si trattava di un emendamento simile, arrivato durante la discussione sulla legge di Bilancio, che prevedeva un contributo economico pari a 1.500 euro per le famiglie che sceglievano le scuole paritarie.

L’anno scorso la soglia Isee era di 40.000 euro, ma l’impianto dell’iniziativa era identico. Anche in quell’occasione, la senatrice Gelmini aveva difeso la misura parlando di “garantire la libertà di scelta educativa delle famiglie”. Dopo le polemiche era arrivato il dietrofront. E anche quest’anno le opposizioni sembrano pronte a dare battaglia.