Bonifico tra parenti, a cosa fare attenzione per evitare i controlli del Fisco

Una sentenza della Cassazione chiarisce quando i trasferimenti di denaro tra parenti possono essere oggetto di verifiche fiscali e quando no

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

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A Natale è piuttosto comune regalare dei soldi. Con il tempo, la bustina con gli auguri scritti a penna ha lasciato il posto a un bonifico digitale. Trasferire denaro a figli e parenti è una pratica comune anche in altri contesti, come per aiutare con una bolletta, una spesa imprevista o anche semplicemente per andare a fare la spesa senza dover ritirare dei contanti. C’è però un problema: il Fisco potrebbe vedere questi spostamenti di denaro come qualcosa di non legale. Infatti potrebbero essere un segnale considerato spia di “comportamenti illegali”, come la volontà di non dichiarare dei redditi.

In una recente sentenza della Corte di giustizia tributaria della Puglia arrivano chiarimenti in merito ai limiti delle indagini fiscali sui bonifici tra familiari.

Quando scattano i controlli sui bonifici tra parenti

Il periodo natalizio porta a un aumento dei bonifici tra parenti, ma non mancano neanche i bonifici agli amici per fare, ad esempio, un regalo di gruppo. Proprio mentre questi numeri crescono, anche il Fisco tiene gli occhi puntati su queste transazioni. L’autorità li vede come possibili segnali spia di comportamenti non corretti, come chi non vuole dichiarare dei redditi. Tra i tanti regali, qualche malintenzionato c’è sicuramente. Da qui il mirino puntato.

Non soltanto i bonifici, ma anche versamenti e prelievi possono essere oggetto di controllo. L’obiettivo è scovare le fonti occulte, i comportamenti illegali e le possibili omissioni di dichiarazione dei redditi.

Cosa dice la Corte di Cassazione

Nel tempo questo genere di problema si è presentato più e più volte e quindi esistono linee guida ufficiali e non per evitare che un bonifico tra parenti risulti qualcosa di losco o da controllare. È vero anche, come ha ribadito la Cassazione, che prevale sempre l’accertamento concreto dei fatti e spetta al contribuente dimostrare, con documentazione coerente, l’origine delle somme ricevute.

Nel 2024 un caso simile è stato portato di fronte al giudice in Puglia. L’Agenzia delle Entrate aveva chiesto chiarimenti su diversi versamenti provenienti dalla madre e dalla sorella di un imprenditore. Una pensionata, l’altra dipendente pubblica: la Commissione provinciale di Bari aveva dato ragione al fisco, considerando quelle somme come da verificare.

In seguito, però, la situazione si è ribaltata e, considerando i redditi già tassati, quelli della pensionata e della dipendente pubblica, il bonifico è stato considerato un pagamento di tipo solidaristico nei confronti di un parente.

La Corte di giustizia tributaria della Puglia ha quindi stabilito che i bonifici ricevuti da familiari non assumono automaticamente rilevanza reddituale, a meno che l’amministrazione non dimostri in modo analitico e circostanziato che si tratti di somme connesse ad attività imponibili.

Come giustificare un bonifico tra familiari

La Corte ha stabilito che il sostegno economico all’interno della famiglia è fisiologico e, di conseguenza, non può essere considerato un comportamento illecito, a meno che non si riesca a risalire alla natura imponibile della somma.

Intanto, per tutti gli altri, è bene fare attenzione a cosa scrivere nella causale, perché per far valere questo principio, quello di natura solidaristica della transazione, è bene indicarlo chiaramente.

Nella causale più informazioni si inseriscono, meglio è. Se, per esempio, è un regalo per un matrimonio invece che un regalo per la laurea, è bene scriverlo. Se si tratta di un dono per l’acquisto della prima auto o per una vacanza, anche qui è bene specificarlo.

Si possono utilizzare diciture come:

  • prestito infruttifero;
  • regalo;
  • donazione;
  • regalia;
  • ecc…

Non è comunque necessario essere troppo tecnici: va bene anche scrivere “regalo per l’acquisto della prima auto”. La regola d’oro è dichiarare in poche parole l’intento della donazione.

Qual è il limite per i bonifici tra familiari?

No, non esiste un limite alle somme che si possono donare, ricevere o prestare ai familiari. L’unica cosa a cui fare attenzione non è quindi la cifra massima di un bonifico bancario, ma la causale del bonifico, che deve essere chiara e precisa.