I fantasmi di un conflitto aperto con Mosca si fanno sempre più insistenti. Dopo che Varsavia ha invocato l’articolo 4 della Nato per lo sconfinamento di droni russi sul suo territorio, l’Alleanza atlantica ha lanciato la missione “Sentinella Est” per rafforzare il fronte orientale dalla minaccia russa e il commissario Ue alla Difesa Andrius Kubilius lancia l’allarme su un possibile attacco di Mosca all’Europa da qui ai prossimi 3-4 anni.
L’ex primo ministro lituano non ha usato giri di parole, definendo l’incursione nei cieli della Polonia un “test” e annunciando che l’Ue sta quintuplicando le risorse per la Difesa e lo Spazio fino a 131 miliardi di euro.
Indice
I droni russi in Polonia
L’allerta nella Nato è scattata dopo che nella giornata di martedì 9 settembre, 19 droni russi hanno violato lo spazio aereo della Polonia, prima di essere in parte intercettati e abbattuti dai jet dell’Alleanza atlantica.
Il giorno dopo, il premier polacco Donald Tusk ha comunicato l’intenzione di invocare l’articolo 4 nella Nato, dichiarando che, nonostante le dichiarazioni di solidarietà degli alleati siano apprezzabili, “le parole non bastano” .
Si tratta di una delle due clausole di difesa collettiva prevista dal Patto Atlantico del 1949, primo passo prima dell’articolo 5, che prevede invece il sostegno alla risposta contro gli attacchi diretti a uno dei Paesi alleati.
All’articolo 4 il Trattato del Nord Atlantico stabilisce la possibilità di convocare una consultazione formale tra le nazioni nella Nato “ogni volta che una di loro ritenga che la propria integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza siano minacciate”, per discutere sugli interenti da adottare per rafforzare i livelli diplomatici in caso di rischio di conflitto.
Secondo i registri della Nato, l’articolo 4 è stato invocato ad oggi in 7 precedenti:
- cinque volte dalla Turchia, tra il 2003 e il 2020, per le crisi al confine con la Siria e l’avanzata dell’Isis;
- una volta dalla Polonia, il 3 marzo 2014, per le offensive russe nella confinante Ucraina;
- l’ultimo, il 24 febbraio 2022, da Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia, in seguito all’invasione in Ucraina di Mosca;
La nuova missione della Nato
L’appello lanciato dalla Polonia non è caduto nel vuoto, ma ha trovato immediato riscontro nella condanna del segretario generale della Nato, Mark Rutte:
Che l’attacco sia stato intenzionale o meno la Russia ha violato lo spazio aereo della Nato, su una scala mai vista prima
A fianco del comandante supremo dell’Alleanza per l’Europa, il generale Alexus Grynkewich, che ha sostenuto il progetto del muro anti-droni di Ursula von der Leyen, l’ex primo ministro olandese ha presentato una nuova operazione ai confini orientali della Nato, la missione “Sentinella Est”.
In risposta alla minaccia russa, l’Alleanza atlantica ha annunciato la mobilitazione di maggiori forze armate dal Mar Baltico al Mar Nero, fino al Mediterraneo, oltre alla valutazione di un’area cuscinetto tra Polonia e Ucraina, una sorta di no-fly zone di dimensioni contenute per intercettare in anticipo ulteriori sconfinamenti dei droni russi.
L’allarme di Kubilius
In questo quadro il commissario europeo alla Difesa, Andrius Kubilius, non usato mezzi termini in un’intervista a Repubblica, dichiarando che la Russia stia preparando un attacco all’Europa “nei prossimi 3-4 anni”.
Una previsione su cui l’ex primo ministro lituano si lancia citando le informative dei servizi segreti tedeschi, secondo cui Vladimir Putin sarebbe “pronto a testare l’articolo 5 della Nato” entro il 2029. Per questo l’incursione dei droni in Polonia non sarebbe stata un errore, ma un vero e proprio test.
Penso che la Russia stesse semplicemente testando le capacità non solo della Polonia, ma di tutta la Nato e dell’Ue. Voleva capire come avremmo reagito e come siamo in grado di proteggerci