L’ex presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy è entrato al carcere della Santé a Parigi. Condannato in primo grado per l’utilizzo di fondi illeciti durante la campagna elettorale del 2007, il politico Repubblicano dovrebbe restare in carcere per 5 anni, fino al 2028 (due anni di pena sono sospesi), ma in realtà potrebbe uscire molto prima.
I suoi avvocati hanno già fatto richiesta di appello alla sentenza. Il processo dovrebbe tenersi a marzo del prossimo anno. A quel punto però, Sarkozy potrebbe già essere stato scarcerato da mesi. L’ex presidente ha infatti più di 70 anni e questo gli permette di richiedere da subito le misure alternative alla detenzione. Potrebbe quindi ottenere i domiciliari o addirittura la libertà vigilata.
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Perché Sarkozy è in carcere: i fondi di Gheddafi
L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è stato riconosciuto colpevole in primo grado di associazione a delinquere. Secondo i giudici, che hanno accolto buona parte delle tesi dell’accusa, l’ex presidente avrebbe ricevuto un finanziamento illecito da parte della Libia per la campagna elettorale del 2007.
All’epoca il Paese era ancora governato dal dittatore Muhammar Gheddafi, che sarebbe stato deposto pochi anni dopo durante il periodo delle “primavere arabe”. Sarebbe stato Sarkozy stesso, secondo le sentenze, ad autorizzare i suoi collaboratori a sollecitare fondi dalle autorità libiche. Sarkozy ha respinto duramente tutte le accuse, dichiarando al momento della condanna:
Mi assumerò le mie responsabilità. Rispetterò la convocazione della giustizia. E se vogliono assolutamente farmi dormire in prigione, dormirò in prigione. Ma a testa alta. Sono innocente.
Sarkozy potrebbe stare in carcere solo un giorno: tutti gli scenari
La condanna di Nicolas Sarkozy non è definitiva. Il processo è terminato soltanto in primo grado e l’ex presidente francese, di conseguenza, è ancora da considerarsi innocente. Il giudice, però, ha ordinato che la sua sentenza fosse resa subito esecutiva, decretandone la carcerazione nella storica prigione parigina della Santé.
Gli avvocati di Sarkozy, come annunciato dallo stesso ex presidente, hanno subito presentato richiesta di appello. Il processo di secondo grado dovrebbe cominciare a breve e terminare al massimo a marzo del 2026. Se la sentenza fosse ribaltata, come spera il collegio difensivo, Sarkozy sarebbe ovviamente scarcerato.
Ma l’ex presidente francese potrebbe uscire dal carcere già mesi prima della sentenza di appello. La legge francese prevede che, da metà della pena stabilita dal giudice, un detenuto possa ottenere misure alternative alla detenzione. Per le persone considerate fragili, come gli over 70, queste misure possono essere richieste da subito. Sarkozy ha compiuto 70 anni lo scorso gennaio, e quindi potrebbe chiedere e ottenere immediatamente la scarcerazione, sostituendo il periodo in prigione con gli arresti domiciliari o anche la libertà vigilata.
Le reazioni alla sentenza
In Francia la sentenza contro Sarkozy è stata vista come molto divisiva sia dalla politica, sia dall’opinione pubblica. Più di un terzo dei francesi, secondo un sondaggio, la considera infatti ingiusta e sproporzionata, soprattutto per quanto riguarda la carcerazione dell’ex presidente della Repubblica.
La sentenza è stata inoltre molto criticata dalla destra francese, sia dal partito di Sarkozy, i Repubblicani, sia dal Rassemblement National, di Marine Le Pen, a sua volta condannata a inizio anno per appropriazione indebita di fondi europei.