Pubblicato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste il report “Cantina Italia” con i dati sui Vini DOP e IGP detenuti nel nostro Paese. Da quello che è emerso, il 59,3% dei vini si trova al Nord, con il Veneto che primeggia rispetto a tutte le altre regioni. Ma vediamo, nel dettaglio, la classifica.
Il report “Cantina Italia” del Ministero
Il Report “Cantina Italia” è stato pubblicato dal è redatto dal Ministero dell’agricoltura e redatto dall’ICQRF (Ispettorato centrale repressione frodi) sulla base dei dati contenuti nei registri telematici del vino, che al 31 dicembre 2023 risultano pari a 22.620.
Ebbene, ICQRF stima che la banca dati contenga almeno il 95% del vino e dei mosti detenuti nel nostro Paese, dai quali è emerso che ci sono in Italia 59,3 milioni di ettolitri in giacenza, in aumento (+11,5%) rispetto allo scorso 30 novembre 2023 (+6.135.864 hl) e inferiori del 8,7% rispetto al 31 dicembre 2022 (-5.678.037 hl).
Nello specifico, al 31 dicembre 2023 negli stabilimenti enologici italiani sono presenti:
- 59,3 milioni di ettolitri di vino;
- 6,6 milioni di ettolitri di mosti;
- 1,0 milioni di ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (VNAIF).
Come riportato, rispetto al 31 dicembre 2022, si osserva un valore delle giacenze inferiore per tutte le categorie di prodotti, pari cioè a:
- -8,7% per o vini;
- -32,5% per i mosti;
- -57,6% per il vino nuovo ancora in fermentazione.
Rispetto al 30 novembre 2023, inoltre, il dato delle giacenze è superiore per i vini (+11,5%) e inferiore per mosti (-25,0%) e i vini in fermentazione (-87,6%).
Le giacenze dei vini per indicazione geografica: primeggia il Nord
Un dato interessante emerso dal report “Cantine Italia” è quello che ci permette di analizzare qual è la situazione a livello nazionale, con dati e analisi differenziate per territorio. Nello specifico, i dati dicono che:
- il 59,3% del vino è detenuto nelle regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto;
- il 55,3% del vino detenuto è DOP, il 26,7% IGP;
- i vini varietali costituiscono appena l’1,2% del totale;
- i 6,8% è rappresentato da altri vini.
Inoltre, le giacenze di vini a Indicazione Geografica sono molto concentrate, tant’è che 20 denominazioni su 526 contribuiscono al 58,7 del totale delle giacenze.
Di seguito, la tabella relativa alla distribuzione della giacenza vino per area geografica e tipologia
L’allocazione delle Regioni nelle aree geografiche sopra in tabella segue lo schema ISTAT, per cui per Nord si fa riferimento alle regioni di Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli – Venezia Giulia, Emilia – Romagna. Per Centro, si fa riferimento a Toscana, Umbria, Marche, Lazio. Per Sud si fa riferimento a Molise, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria. Per Isole ci si riferisce a Sicilia e Sardegna.
La classifica delle regioni
Stando ai dati del report Masaf, nel solo Veneto è presente il 26,8% del vino nazionale, soprattutto grazie al significativo contributo delle giacenze delle province di Treviso (11,8%) e Verona (8,8%). È quindi la regione con più giacenze.
Ecco la classifica regionale, emersa dall’analisi della distribuzione della giacenza di vino per regione e per area geografica:
- in Veneto è presente il 26,8% del vino nazionale;
- in Emilia Romagna è presente l’11,3% del vino nazionale;
- in Puglia è presente l’11,1% del vino nazionale;
- in Toscana è presente il 9,7% del vino nazionale;
- in Piemonte è presente il7,8% del vino nazionale;
- in Sicilia è presente il 6,5% del vino nazionale;
- in Abruzzo è presente il 4,8% del vino nazionale;
- in Lombardia è presente il 4,6% del vino nazionale;
- in Trentino Alto Adige è presente il 4,5% del vino nazionale;
- in Friuli Venezia Giulia è presente il 4,2% del vino nazionale.
L’8,8% giace nelle altre regioni in quantità sparse.
I vini DOP in Italia
Sempre nel report, poi, vengono esposti i dati dei vini DOP in Italia, e quello che si legge è che il 55,3% del vino detenuto è a DOP, in prevalenza vini bianchi (50,4%). Il 26,7% del vino è a IGP, in prevalenza rosso (57,2%), i vini varietali detenuti costituiscono appena l’1,2% del totale. Il 16,8% è costituito da altri vini.
Nonostante il gran numero di Indicazioni Geografiche registrate (526), le giacenze sono molto concentrate. Infatti, le prime 20 denominazioni contribuiscono al 58,7% del totale delle giacenze di vini a IG.
Di seguito la tabella dettagliata.
Ancora una volta, anche in questo caso, è il Veneto che ha maggiori giacenze di vino DOP, detenendo il 29,7%. A seguire si posizionano Toscana con il 10,7%, Puglia con il 10%, Emilia Romagna con il 7,8%, Piemonte con il 7,6%, Sicilia con il 7,1%, Trentino Alto Adige con il 5,2%, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia entrambe le regioni con il 4,5% e Lombardia con il 4,3%.
L’8,6% restante giace nelle altre regioni in quantità sparse.
Qui il report integrale “Cantine Italia” consultabile, che a fatto seguito a quello sugli olii, che potete approfondire con il Report “frantoi Italia”.
L’Italia perde la leadership come produttore di vino
I dati sul vino italiano sono importanti oggi perché ci permettono di tracciare le stime di quello che è stato un anno complicato per il settore. Gli eventi meteo estremi conseguenti alla crisi climatica hanno infatti messo a dura prova i produttori e gli addetti ai lavori. Il risultato è che per la prima volta dopo sette anni, l’Italia ha perso la leadership come produttore di vino in Europa e nel mondo, con una produzione stimata di 43,9 milioni di ettolitri in calo del 12% rispetto all’anno scorso secondo i dati Coldiretti.
Intanto, la Francia è diventata il primo produttore con 45 milioni di ettolitri, in aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente.
Considerando le conseguenze che questo potrebbe avere su economia e posti di lavoro, la tutela del vino italiano è fondamentale oggi più che mai. Bisogna pensare al futuro del vino nel bicchiere tra guerra, cambiamenti climatici, allarmi salutistici e innovazione tecnologica. Pertanto, se non si è più in grado di garantire sulla quantità, la premura di governo e istituzioni – in questo campo – dovrebbe mirare alla tutelare della qualità, con aiuti e incentivi che in grado di valorizzare il patrimonio e la cultura agroalimentare (in Italia ma soprattutto all’estero dove il mercato del Made in Italy vale milioni).
Si inserisce in questo contesto il nuovo regolamento UE che introduce nuove regole perdi etichettatura del vino, obbligatorie per le aziende vinicole in Italia – dopo la proroga del ministro Francesco Lollobrigida – a partire dal’8 marzo 2024.