Parte con almeno una settimana di anticipo rispetto al 2021 la vendemmia del 2022. Tra la siccità e il cado estremo, con temperature oltre i 40° C, tuttavia, Coldiretti stima che possa esserci un calo della produzione del 10% a livello nazionale. I vigneti sono stati messi a dura prova anche dalle temperature minime, sempre più alte, che non hanno permesso all’uva di godere dello sbalzo termico, benefico per la sua crescita. Simbolicamente, il primo grappolo è stato tagliato nell’azienda agricola Faccoli, a Coccaglio, in Lombardia, nella Franciacorta bresciana.
Un calo della produzione del 10% a livello nazionale significa una quantità di circa 45,5 milioni di ettolitri in meno. Anche se i numeri effettivi saranno disponibili solo dopo la vendemmia, e solo dalla loro analisi sarà possibile capire in che modo le temperature abbiano influito sulla maturazione della frutta. Il dato positivo è l’assenza di nubifragi e grandinate, che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte annualmente.
Dal punto di vista quantitativo, insomma, ne sapremo di più ad agosto inoltrato e a metà settembre. Dal punto di vista qualitativo, invece, il 2022 si prospetta come un’annata ottima o molto buona.
Italia primo produttore mondiale di vino: i numeri dell’eccellenza
L’Italia è il primo produttore mondiale di vino, sopra Francia e Spagna, che quest’anno si contendono la medaglia d’argento a causa dei danni dovuti a siccità e incendi. La vendemmia anticipata continuerà a ottobre con la raccolta della Gleba per il Prosecco e delle grandi uve Sangiovese, Montepulciano e Nebbiolo. Si concluderà solo a novembre inoltrato con l’Aglianico e il Nerello.
Sono ben 607 le varietà iscritte al registro viti in Italia, il doppio rispetto a quelle francesi. Il 70% della produzione riconosciuta è così divisob tra DOC e DOCG nonché IGT.
- 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc).
- 76 vini a denominazione di origine controlla e garantita (Docg).
- 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt).
Il restante 30% è invece composto da vini da tavola, con vini locali di altissima qualità e nati da tradizioni millenarie. Rimane però un nodo cruciale da risolvere per la vendemmia del 2022.
Vendemmia 2022 a rischio anche senza inflazione e siccità: perché
La raccolta dell’uva attiva infatti un sistema con opportunità di lavoro per 1,3 milioni di persone, impegnate direttamente, in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, o indirettamente, con attività connesse e di servizio, come ha spiegato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti. Ci sono però dei vincoli burocratici che rallentano l’assunzione dei lavoratori stagionali.
Il decreto flussi 2021 prevedeva 42 mila stagionali, ma al momento risultano attivi nel settore agricolo solo in 10 mila. Una situazione “drammatica” per i vigneti italiani, causata dalla macchina burocratica. Mancano infatti i nulla osta per i lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale, per poi tornare nel proprio Paese.
Tra le soluzioni proposte da Coldiretti c’è anche quella di introdurre un contratto di lavoro occasionale per consentire anche ai percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare, almeno temporaneamente, alle attività nei campi, per garantire mano d’opera alle imprese, già provate dai danni climatici e da un pesante aumento dei costi di produzione dovuto all’inflazione e alla guerra in Ucraina.
In ogni caso, chi non sa quale scegliere, potrà consultare la lista dei migliori vini d’Italia stilata da Gambero Rosso del 2022 dalla quale si evince che il miglior vino bianco è friuliano.