Grande caldo, frenata negli acquisti e le perdite sono altissime

Le alte temperature potranno portare a una forte contrazione nelle spese degli italiani

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

L’ondata di calore scatenata da Caronte sta avendo effetti significativi e diffusi, non solo sul lavoro, ma anche sull’interazione sociale e sull’attività all’aria aperta. Questo fenomeno ha comportato una riduzione della propensione al consumo delle famiglie nei giorni di massimo calore, mettendo a rischio una considerevole spesa pari a circa 3,4 miliardi di euro. Questa preoccupante stima è stata effettuata da Confesercenti in previsione del tavolo sull’emergenza caldo presso il Ministero del Lavoro, fissato per domani, martedì 25 luglio, alle ore 10.30.

Quanto il caldo incide sulla spesa pubblica

Diversi studi internazionali documentano come il rialzo delle temperature incida negativamente sulle decisioni di spesa delle famiglie e delle imprese. Più prolungato è il periodo di caldo eccessivo, maggiore risulta il sacrificio in termini di consumi. Questo è particolarmente rilevante considerando che l’ondata di calore “Caronte” è presente dal mese di luglio e sembra che l’anticiclone africano continuerà a persistere su gran parte dell’Italia anche per tutta la prossima settimana. Secondo le analisi di Confesercenti, una sola settimana di caldo superiore alla norma può portare a una contrazione dello 0,2% dei consumi nel mese in cui si verifica l’evento climatico, con una conseguente riduzione di 3,4 miliardi di euro rispetto all’andamento della prima metà del mese.

Il calo delle vendite

Le preoccupazioni espresse dalla Confesercenti sono ulteriormente avvalorate dalle segnalazioni delle imprese associate. In tutto il territorio italiano, si registra un rallentamento degli acquisti e un cambiamento degli orari di shopping nei negozi, con cittadini e turisti che rinunciano a fare shopping durante le ore più calde del giorno, preferendo concentrarsi sul tardo pomeriggio, soprattutto dalle 18.00 in poi. Questo cambiamento comporta un impatto negativo sul commercio su aree pubbliche, come nei mercati e mercatini all’aperto, che tradizionalmente sono attivi al mattino. Alcuni associati della Confesercenti segnalano cali fino al 30% delle vendite rispetto allo scorso luglio. Le attività della ristorazione, in particolare nelle città del centro-sud, affrontano una situazione difficile poiché il caldo straordinario scoraggia l’utilizzo di dehors e tavoli all’esterno.

Inoltre, è probabile che l’effetto del caldo eccessivo sui consumi duri più a lungo dell’afa stessa. Per far fronte alle alte temperature, le famiglie stanno intensificando l’uso di condizionatori e altri dispositivi simili, aumentando i consumi elettrici a scapito di altre spese. Nella prima settimana dall’arrivo di Caronte, i consumi elettrici sono aumentati del 7%, un’accelerazione che rischia di ridurre il beneficio della frenata delle tariffe. Di conseguenza, si stima che a fine anno la spesa per l’energia delle famiglie raggiungerà quota 20 miliardi di euro, con un aumento di 6,6 miliardi rispetto al 2020.

La cassa integrazione per i dipendenti

Questa situazione pone una sfida significativa per le attività economiche e il lavoro. Confesercenti ha già esortato gli associati ad adottare misure di prevenzione per ridurre al minimo il rischio per i dipendenti, tra cui favorire la turnazione del personale e la rimodulazione degli orari di attività, in modo da evitare i momenti più caldi della giornata. L’utilizzo della cassa integrazione dovrebbe essere considerato solo se strettamente necessario, mentre si dovrebbe dare priorità a turni di lavoro flessibili, soprattutto per le attività del settore turistico. Queste azioni mirano a mitigare gli impatti negativi del caldo e a mantenere un equilibrio tra la sicurezza dei lavoratori e la sostenibilità economica delle imprese.