BPER si prende Carige. Il 3 giugno la banca del gruppo Unipol ha chiuso l’acquisto della quota del 79,418% detenuta dal Fondo interbancario per la tutela dei depositi, Fitd. I valori dell’operazione sono quelli già comunicati lo scorso 10 gennaio, quando l’istituto modenese, assistito dallo Studio Legale Chiomenti e dagli Advisor Finanziari Rothschild & Co e Mediobanca, aveva raggiunto l’accordo.
Cosa prevede l’accordo tra BPER e Carige
In particolare, dopo aver ottenuto le autorizzazioni di vigilanza della BCE e della Banca d’Italia e l’autorizzazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, BPER Banca ha corrisposto per l’acquisto della partecipazione di Banca Carige il corrispettivo complessivo di 1 euro, previo versamento da parte del FITD in favore di Banca Carige di un importo di 530 milioni a titolo di versamento in conto capitale.
BPER Banca subentra anche al FITD e allo SVI nel prestito subordinato emesso da Banca Carige per un importo di 5 milioni.
A valle della conclusione dell’operazione, spiega BPER, è previsto l’avvio di un’offerta obbligatoria sulle restanti 156.568.928 azioni ordinarie, pari al 20,582% del capitale sociale ordinario di Banca Carige, la cosiddetta ”offerta obbligatoria”. Contestualmente all’offerta obbligatoria già comunicata al mercato, BPER Banca ha ritenuto opportuno promuovere, su base volontaria, anche un’offerta volontaria sulle 20 azioni di risparmio di Banca Carige.
Cosa prevede l’accordo tra BPER e Banco Desio
BPER Banca ha anche sottoscritto con Banco Desio un accordo per la cessione a quest’ultimo di due distinti rami d’azienda composti da sportelli bancari di proprietà di Banco di Sardegna e da 40 sportelli attualmente di proprietà di Banca Carige. L’accordo comprende anche i 5 sportelli oggetto del procedimento autorizzativo AGCM relativo all’acquisizione di Unipol Banca del 2019.
Più nel dettaglio, 43 delle 48 filiali che BPER vende al Banco di Desio per poter portare a compimento l’acquisizione dell’80% di Carige sono dell’istituto ligure. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, 19 sono in Liguria, 8 in Sardegna, 7 in Emilia Romagna, 5 nel Lazio e 4 in Toscana.
La cessione dei rami di azienda a Banco Desio si inquadra nell’ambito dell’operazione ed è funzionale a prevenire l’insorgere di problematiche antitrust. Entrambi i rami di azienda includeranno i rispettivi rapporti giuridici e le attività e passività, inclusi i rapporti e i contratti con la clientela e con i dipendenti appartenenti a ciascuno dei due rami di azienda.
L’accordo di cessione prevede un corrispettivo complessivo per i rami di azienda pari a 10 milioni di euro, soggetto ad aggiustamento anche in base alla evoluzione del prodotto bancario lordo di questi rami fino al closing. Quest’ultimo è previsto avvenire, a valle dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni di vigilanza e antitrust, nei primi mesi del 2023.
Quali conseguenze
Si dice “molto soddisfatto” l’Amministratore Delegato Piero Luigi Montani per l’ingresso di Banca Carige nel Gruppo BPER, “che conclude con successo un percorso iniziato nel dicembre scorso. L’operazione, da noi fortemente voluta, ha una grande valenza industriale e strategica, ci consente infatti di rafforzare ulteriormente il nostro posizionamento competitivo su scala nazionale in territori nei quali avevamo una presenza limitata e di aumentare la base di clientela del 20% arrivando così a circa 5 milioni di clienti”.
L’acquisizione avrà riflessi positivi anche sulla qualità del credito e contribuirà inoltre ad incrementare la redditività prospettica di BPER grazie alle importanti sinergie che si verranno a creare, spiega Montani.
A beneficiare di questa operazione sarà anche il tessuto imprenditoriale e sociale delle aree servite da Banca Carige, che presenta peraltro un forte radicamento territoriale, in particolare in Liguria. “Vogliamo continuare a supportare la crescita economica di questi territori, in coerenza con il nostro obiettivo di essere un punto di riferimento per famiglie e imprese”.