Tassi, stop ai rialzi Bce? Quando inizieranno a scendere

La BCE ha mantenuto stabili i tassi d'interesse a 4,50% dopo dieci aumenti consecutivi. Tuttavia, l'istituzione avverte che le sfide economiche non sono finite e si deve rimanere vigili.

Foto di Alessandro Mariani

Alessandro Mariani

Giornalista green

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato la sua decisione di mantenere invariati i tassi di interesse, segnando una pausa dopo una serie di dieci aumenti consecutivi. Questa mossa è stata confermata in seguito alla riunione tenutasi ad Atene, con il consenso unanime dei membri dell’istituzione.

BCE: nessun aumento dei tassi

Nel dettaglio, i tassi di interesse principali rimarranno stabili al 4,50%, i tassi sui depositi al 4%, e i tassi sui prestiti marginali al 4,75%. La BCE ha ribadito che questi tassi si trovano a livelli tali che, se mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, contribuiranno in modo significativo al raggiungimento del loro obiettivo di inflazione del 2% nel medio termine.

La BCE ha sottolineato che non è possibile escludere ulteriori aumenti dei tassi in futuro. La decisione futura della BCE sarà fortemente influenzata dall’andamento effettivo dell’inflazione rispetto ai modelli previsionali. L’istituzione adotterà un approccio “riunione per riunione”, lasciando aperta la possibilità di adattare la politica monetaria in base all’evoluzione dei dati economici.

L’inflazione potrebbe continuare a crescere

Durante una conferenza stampa successiva, la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha sottolineato che l’attuale livello dei tassi di interesse non può essere considerato come il “picco” della stretta monetaria. Lagarde ha anche evitato di quantificare quanto tempo sia necessario per mantenere tassi elevati, affermando che l’ipotesi di un taglio dei tassi è attualmente “assolutamente prematura” e non è stata discussa.

La BCE ha rilevato una recente flessione dell’inflazione generale e dell’inflazione “sottostante”, ovvero l’inflazione di base che esclude gli effetti volatili come quelli legati all’energia. Questa diminuzione dell’inflazione è attribuita principalmente a “forti effetti statistici”, in quanto i prezzi erano già elevati un anno fa, e questo confronto ha rallentato i tassi di crescita. Pertanto, l’inflazione è prevista a diminuire nei prossimi mesi, ma principalmente per motivi aritmetici. Nonostante questa flessione, le pressioni sui prezzi a livello domestico sono rimaste forti, e il mercato del lavoro è descritto come solido, sebbene mostri segni iniziali di indebolimento. La BCE si attende che l’inflazione rimanga “a livelli troppo alti per troppo tempo”. I precedenti aumenti dei tassi di interesse sono stati efficaci nel trasmettere restrizioni alle condizioni di finanziamento, contribuendo a frenare la domanda e, di conseguenza, a ridurre l’inflazione.

Le future mosse della BCE

La BCE ha anche toccato brevemente il tema dello spread italiano, ma Lagarde ha sottolineato che il mandato principale dell’istituzione è garantire la stabilità dei prezzi e che i tassi di interesse non possono essere adattati per affrontare specificamente le dinamiche dei mercati obbligazionari di uno stato membro. Tuttavia, ha suggerito che è fondamentale che il meccanismo di trasmissione della politica monetaria funzioni in modo appropriato in ogni paese, suggerendo che la BCE potrebbe intervenire solo in situazioni estreme che minacciano l’efficacia della politica monetaria.

Nel complesso, la BCE ha adottato una posizione cauta, attendendo di vedere come si sviluppano i dati economici prima di prendere decisioni ulteriori riguardo ai tassi di interesse. Il cammino della politica monetaria europea rimane incerto, ma il suo obiettivo di contenere l’inflazione resta al centro delle sue azioni. Gli occhi sono ora puntati sulle prossime riunioni della BCE. Nel 2023, rimane solo quella del 14 dicembre, mentre il calendario degli incontri per il 2024 è il seguente:

  • 25 gennaio
  • 7 marzo
  • 11 aprile
  • 6 giugno
  • 18 luglio
  • 12 settembre

Questi incontri saranno fondamentali per comprendere la strategia futura della BCE di fronte alle sfide economiche in corso.