Shadow banking: un mercato da 53.220 milioni che sfida la stabilità finanziaria globale

Lo shadow banking è un sistema finanziario parallelo che gestisce il 26% dei prestiti non bancari, con rischi elevati e poca regolamentazione

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

All’interno del sistema finanziario globale si nasconde un settore in rapida espansione e poco regolamentato, noto come shadow banking (o banche ombra), che potrebbe rappresentare una minaccia concreta per la stabilità economica. Questo settore, composto da hedge fund, fondi pensione e compagnie assicurative, gestisce attualmente una porzione significativa dei flussi finanziari, con il 26% dei prestiti alle imprese non bancarie provenienti da queste entità.

A differenza del sistema bancario tradizionale, lo shadow banking crea strumenti finanziari che, pur non essendo denaro nel senso classico, ne replicano le funzioni. Titoli come i mortgage-backed securities e i credit default swaps, che sono stati determinanti nella crisi immobiliare statunitense del 2008, sono nati in questo settore. Quella crisi è stata spesso descritta come una corsa agli sportelli nel mercato delle repurchase agreements o ‘repos’, che rappresentano una componente chiave dello shadow banking.

Che cos’è lo shadow banking

Lo shadow banking si riferisce a un sistema finanziario parallelo a quello tradizionale, composto da istituzioni che offrono servizi simili a quelli delle banche, come prestiti, ma che non sono soggette alle stesse rigide regolamentazioni.

Le shadow banks sono istituzioni finanziarie non bancarie che offrono servizi simili a quelli delle banche, come prestiti, ma operano al di fuori del perimetro regolamentare tradizionale. Queste entità includono fondi di investimento, società di private equity, fondi monetari e altre istituzioni che non raccolgono depositi come fanno le banche tradizionali. Pur essendo meno regolamentate, svolgono un ruolo importante nel sistema finanziario, ma sono anche associate a rischi più elevati a causa della loro mancanza di supervisione rigorosa.

Questo porta alla domanda successiva: sono legali? La risposta è affermativa, le banche ombra sono assolutamente legali, ma operano all’interno di un buco di regolamentazione finanziaria. Questo significa che, pur offrendo servizi simili a quelli delle banche tradizionali, non sono soggette alle stesse rigide norme e supervisione. Questo può comportare rischi maggiori sia per il sistema finanziario che per gli investitori coinvolti.

Un giro di soldi da milioni di dollari

Il mercato globale dello shadow banking ha raggiunto dimensioni enormi, con un valore stimato di 53.220 milioni di dollari nel 2023. Si prevede che questa cifra crescerà fino a 88.888 milioni di dollari entro il 2032, con un tasso di crescita annuale composto (Cagr) del 4,7% tra il 2024 e il 2032.

Le regioni con la crescita più rapida in questo settore sono l’Asia-Pacifico, che si prevede crescerà a un tasso annuale del 12,8%, e l’Europa, che mantiene una quota di mercato del 30% a livello globale.

Il settore è particolarmente rilevante per piccole e medie imprese, che rappresentano oltre il 60% dei ricavi globali dello shadow banking, soprattutto grazie alla loro crescente necessità di finanziamenti alternativi.

Lo shadow banking preoccupa la Bce

Il Financial Times riporta che Elizabeth McCaul, membro del consiglio di sorveglianza della Banca Centrale Europea (Bce), ha definito la crescita di questo settore come “straordinaria” e ha evidenziato la mancanza di controllo su queste entità, spesso chiamate banche ombra.

Secondo McCaul, questa mancanza di regolamentazione rappresenta una minaccia per l’equilibrio del sistema finanziario europeo. Le attività detenute da questi intermediari non bancari hanno raggiunto i 42,9 trilioni di euro nel terzo trimestre dell’anno scorso, superando i 38 trilioni gestiti dalle banche tradizionali. Questo dato non può essere ignorato, specialmente alla luce delle connessioni opache tra queste entità e le banche attraverso strumenti come le operazioni di pronti contro termine, linee di credito e derivati.

L’esperienza recente mostra che i rischi legati a queste entità possono emergere improvvisamente, come dimostrato dal crollo di Archegos Capital Management, che ha causato perdite di 10 miliardi di dollari a istituti come Credit Suisse e Nomura tre anni fa. Episodi simili, come la vendita massiccia di titoli di Stato britannici legata a strategie complesse dei fondi pensione, rafforzano l’idea che il settore del shadow banking sia un elemento di incertezza per il sistema finanziario.

L’Influenza dei fondi hedge

E ora passiamo ai fondi hedge, che sono una tipologia di fondo d’investimento che raccoglie capitali da investitori privati e li gestisce utilizzando strategie avanzate e spesso rischiose per ottenere rendimenti elevati. A differenza dei fondi comuni di investimento, gli hedge fund non sono soggetti a rigide regolamentazioni e possono investire in una vasta gamma di asset, come azioni, obbligazioni, derivati e persino valute.

Questi fondi sono generalmente riservati a investitori molto facoltosi o istituzionali, a causa delle elevate soglie di investimento iniziale e del rischio associato. I gestori degli hedge fund hanno grande libertà d’azione nelle loro scelte di investimento, il che permette loro di perseguire strategie di mercato aggressive, spesso utilizzando una leva finanziaria per amplificare i potenziali guadagni.

In questo senso, fondi di tipo hedge come Citadel e Millennium, ciascuno dei quali gestisce oltre 60 miliardi di dollari, stanno guadagnando un’influenza sempre maggiore sui mercati finanziari. McCaul ha sottolineato come queste entità, pur avendo un impatto rilevante, non abbiano la stessa capacità delle banche di assorbire gli shock economici. La Bce sta monitorando con attenzione anche il mercato del private equity e del credito privato, a causa delle loro potenziali correlazioni pericolose con le esposizioni bancarie.

L’espansione delle banche ombra in Europa: i numeri

Il valore degli asset gestiti da entità non bancarie in Europa ha raggiunto i 41 mila miliardi di euro. Le banche, soffocate da regole sempre più stringenti, vedono in queste entità un’opportunità per ottenere rendimenti maggiori e aggirare le normative, ma ciò avviene a scapito della stabilità del sistema finanziario globale.

La dinamica tra rischio e controllo: rendimenti sempre più alti

Il settore del shadow banking non solo cresce in modo esponenziale, ma lo fa al di fuori del sistema di controllo che vincola le banche tradizionali. Le entità che operano nel circuito dello shadow banking godono di una libertà operativa che le rende particolarmente vulnerabili alle crisi. Senza la rete di sicurezza delle banche centrali, queste istituzioni potrebbero trascinare con sé l’intero sistema finanziario.

Il confine tra il mondo bancario e il settore ombra è sempre più sottile. Le banche stesse, alla ricerca di rendimenti in un mercato competitivo, hanno intrecciato i loro destini con quelli delle entità ombra, creando una situazione complessa e potenzialmente pericolosa. Non si tratta più di due mondi separati, ma di un’unica realtà intrecciata, dove un problema in un settore può rapidamente propagarsi all’altro.