Per i 2,8 milioni di italiani che sono rimasti nelle Tutele Graduali, settembre sarà una data importante: per la prima volta ci sarà il trasferimento automatico dell’addebito da un operatore all’altro, senza che il cliente debba autorizzare il nuovo fornitore di energia elettrica, grazie a una norma che ha decretato la fine della Maggior Tutela. Vediamo come funziona.
Come funziona l’addebito diretto
Negli ultimi giorni di luglio, i clienti assegnati tramite le aste per le Tutele Graduali hanno ricevuto una lettera dal nuovo fornitore (i sette operatori assegnatari dei lotti delle Tutele Graduali sono Enel, Era, Edison, Illumina, Iren, Afa e E.On) che li informava del cambio di operatore.
A metà settembre arriveranno le prime bollette emesse dal nuovo fornitore, e, in caso di addebito diretto, l’importo sarà prelevato dal conto del cliente pochi giorni dopo la ricezione della comunicazione. Il nuovo fornitore ha infatti già ricevuto, nel mese di luglio, tutti i dati necessari per effettuare questa operazione dall’operatore uscente. Anche le banche coinvolte sono già state istruite per gestire il processo.
Arera e Banca d’Italia prima dell’estate avevano fissato le regole per consentire questo passaggio senza che il cliente debba autorizzare il nuovo fornitore di energia elettrica a disporre pagamenti sul proprio conto corrente. Se un utente quindi desidera evitare l’addebito da parte del nuovo fornitore, è necessario che si attivi immediatamente presso la propria banca per revocare l’autorizzazione all’addebito diretto sul conto corrente.
Gli operatori puntano al mercato libero
Un altro aspetto da considerare attentamente sono le iniziative commerciali che i nuovi fornitori cercheranno di promuovere: va ricordato che le condizioni economiche offerte sono più vantaggiose rispetto a quelle della Maggior Tutela, nella quale rientrano ad esempio i clienti considerati vulnerabili, e anche rispetto al mercato libero.
Durante le aste tenutesi all’inizio dell’anno, i 7 operatori che si sono aggiudicati i lotti di clienti hanno gareggiato offrendo sconti sul prezzo, con un vantaggio economico per gli utenti delle Tutele Graduali che durerà per tre anni. Nel primo anno lo sconto complessivo sarà di 113 euro.
È evidente che garantire questo status economico per tre anni rappresenta un costo per gli operatori, i quali avranno quindi interesse a trasferire i clienti delle Tutele Graduali verso il loro mercato libero.
Tuttavia, poiché non possono proporre direttamente offerte commerciali agli utenti delle Tutele Graduali, la strategia sarà quella di inviare comunicazioni ai clienti richiedendo l’autorizzazione a inviare informazioni commerciali. Una volta ottenuto il consenso, partiranno le offerte per incentivare il passaggio al mercato libero.
Che cos’è il servizio di Tutele Graduali
Con l’arrivo del mercato libero nel settore dell’energia, molti utenti hanno fatto fatica a capire come muoversi. I primi passaggi dal mercato tutelato a quello libero sono avvenuti già nel 2023, ma diversi italiani non hanno ancora fatto il passaggio, forse perchè vogliono restare volontariamente in un mercato tutelato o perchè si sono dimenticati di spostarsi nel mercato libero.
Proprio per queste persone, è stato creato il Servizio di Tutele Graduali: questo servizio è rivolto a chi non ha ancora scelto un fornitore nel mercato libero e assicura la continuità della fornitura di luce e gas secondo le condizioni stabilite dall’Arera.
Il Servizio a Tutele Graduali è un regime transitorio pensato per proteggere i consumatori non vulnerabili dopo la chiusura del mercato tutelato avvenuta a giugno 2024. Riguarda principalmente l’energia elettrica e prevede l’assegnazione automatica dei clienti a fornitori selezionati tramite gara pubblica.
Ogni area del territorio italiano è servita da un unico fornitore, che può gestire più aree contemporaneamente. Questo sistema garantisce una transizione ordinata e senza interruzioni nella fornitura di energia elettrica.
Come è avvenuto il passaggio alle Tutele Graduali
A differenza delle offerte del mercato libero, il Servizio Tutele Graduali non è un’opzione che i consumatori possono scegliere direttamente, pertanto non è possibile sottoscrivere un contratto autonomamente con i fornitori di questo servizio.
L’attivazione del Servizio Tutele Graduali avverrà automaticamente per tutti i consumatori domestici non vulnerabili che, entro il 30 giugno 2024, non avranno ancora scelto un fornitore nel mercato libero. Di conseguenza, il passaggio dal mercato tutelato al Servizio Tutele Graduali sarà automatico, senza necessità di sottoscrivere un contratto o di effettuare una registrazione telefonica.
Quanto dura il servizio di Tutele Graduali
La durata del Servizio a Tutele Graduali è di 3 anni: durante questo periodo, i consumatori non vulnerabili che non avranno ancora scelto un operatore del Mercato Libero saranno forniti dall’azienda che si è aggiudicata l’asta per la loro zona geografica. Alla scadenza del periodo di Servizio Tutele Graduali, se il cliente non avrà ancora espresso una scelta, sarà rifornito dallo stesso venditore, ma alle condizioni della sua offerta di mercato libero più vantaggiosa.
Indipendentemente dal proprio stato, ogni cliente può scegliere in qualsiasi momento di passare al mercato libero. Inoltre, i clienti vulnerabili possono richiedere il ritorno al servizio di tutela in qualsiasi momento. In nessun caso il passaggio da un venditore all’altro comporterà l’interruzione della fornitura di energia.
Il servizio a Tutele Graduali conviene? Cosa dicono i numeri
Ma dove si spende di meno, nel mercato libero o nel servizio a Tutele Graduali? Stando alle ultime ricerche di mercato, queste ultime risultano più vantaggiose e consentono di pagare meno rispetto a oggi grazie al fatto che gli operatori si sono aggiudicati i clienti tramite aste al ribasso. Il risparmio annuo può arrivare fino a 110 euro.
Le offerte del mercato libero che risultano più convenienti rispetto al Servizio di Maggior Tutela sono ancora poche infatti, come evidenziato dall’Unione Nazionale Consumatori ad aprile.
Secondo le stime di Arera, chi è passato al mercato libero paga in media 135 euro in più rispetto a chi è rimasto nel mercato tutelato. Per una famiglia tipo con un consumo annuo di 2.700 kWh e una potenza impegnata di 3 kW, ipotizzando prezzi variabili per fasce a Roma, su 636 offerte analizzate nessuna risulta più conveniente del Servizio di Maggior Tutela. Anzi, la più economica costa 55,29 euro in più.