Stretta ai furbetti dei rimborsi di rappresentanza con lo scontrino elettronico

Via al piano anti-sommerso da parte del governo che starebbe pensando di rendere il pagamento con Pos obbligatorio per poter presentare domanda di rimborso

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Pubblicato: 17 Ottobre 2024 14:52

La nuova Manovra al vaglio del governo contiene anche misure per cercare di mettere con le spalle al muro i furbetti dei rimborsi di rappresentanza e non solo. In legge di Bilancio, infatti, sarà introdotta la tracciabilità delle spese con il collegamento diretto tra Pos e registratori di cassa, ma anche con il possibile arrivo dello scontrino elettronico che fa il paio con la fatturazione elettronica già obbligatoria per i possessori di partita Iva.

Il piano anti-sommerso

Il governo Meloni, infatti, starebbe valutando di intraprendere una serie di azioni per cercare di far emergere tutto il sommerso. Cioè compiere una stretta significativa sull’evasione fiscale in tema di rimborsi di rappresentanza, ovvero tutti quei pagamenti sostenuti e documentati per erogazioni a titolo gratuito di beni e servizi, effettuate con finalità promozionali o di pubbliche relazioni. Come? Rendendo tracciabili tutti i pagamenti, in modo da poter verificare quasi nell’immediato qualsiasi movimento fatto.

Come avviene per i bonus, infatti, anche in materia di rimborsi di rappresentanza l’esecutivo avrebbe pensato di rendere obbligatorio il pagamento effettuato con carta di credito con relativo collegamento tra Pos e registro di cassa per far corrispondere a una fattura il relativo scontrino. In questo modo, quindi, si eviterebbe il fenomeno del “rimborso gonfiato”.

Tra le spese tracciabili rientrerebbero non solo il classico pranzo di lavoro, ma anche il taxi e tutti quei servizi usati per rappresentanza. E il viceministro dell’Economia Maurizio Leo è stato chiaro in conferenza stampa di presentazione della Manovra sottolineando che a partire dal prossimo anno, infatti, per ottenere il rimborso della corsa in taxi potrebbe non bastare più la sola ricevuta cartacea. Per poter detrarre le spese, sia per l’utilizzo dei taxi che per rappresentanza aziendale più ampia, infatti, sarà necessario certificare la spesa col pagamento tramite carta.

Il meccanismo dello scontrino elettronico

Un passo ulteriore verso la semplificazione dei controlli per una stretta maggiore all’evasione fiscale sarebbe poi quella dello scontrino elettronico. Si tratta di un meccanismo più volte discusso, ma mai attuato pienamente in Italia e che oggi, allo stato delle cose con la nuova Manovra in arrivo, potrebbe essere utilizzato molto presto.

Si tratta, infatti, di uno scontrino non più cartaceo, ma digitale che confluirebbe direttamente negli archivi dell’Agenzia delle Entrate che, in pochi click, avrebbe a disposizione nel proprio database tutte le note di spesa di un’azienda ai fini dei controlli fiscali.

Un meccanismo che, in un’altra declinazione, è già noto agli imprenditori. Infatti si tratterebbe della stessa logica della fatturazione elettronica, ovvero la fattura non più fisica, con marca da bollo e firma, bensì quella digitale che finisce nel cassetto fiscale di ogni azienda o professionista e che facilita la vita all’AdE che può effettuare controlli più rapidi.

Un meccanismo che dal 1° luglio 2019 è già obbligatorio per diversi esercenti, professionisti e titolari di attività, soprattutto per la trasmissione all’Agenzia delle Entrate dei dati obbligatori per permettere di partecipare alla lotteria degli scontrini. Una procedura che, due anni dopo, ha sostituito di fatto la ricevuta fiscale o lo scontrino fiscale e ha reso obsoleto anche il registro dei corrispettivi.