Redditometro e concessioni balneari, slitta lo stop in commissione Bilancio

La commissione Bilancio del Senato fa slittare lo stop al redditometro e alle concessioni pro balneari: Forza Italia e Lega cambiano strategia

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

La commissione Bilancio del Senato sta esaminando il decreto Coesione che, tra gli altri, contiene i provvedimenti in merito al redditometro e alle concessioni balneari. Prima delle elezioni europee Lega e Forza Italia avevano provato a fermare queste due misure, ma ora lo stop è slittato, con gli emendamenti che saranno trasformati in ordine del giorno e discussi successivamente.

Slitta lo stop al redditometro

A incidere sullo stop allo slittamento del redditometro sono stati i forti dubbi espressi in merito dal Quirinale, così come dallo stesso governo. Il ministro Raffaele Fitto, nello specifico, aveva avvertito i senatori della Lega e di Forza Italia dell’inopportunità di inserire norme estranee per materia nel testo del decreto legge Coesione. Questo, si ricorda, ha come obiettivo la gestione dei fondi dell’Unione europea sulla coesione e, pertanto, necessita dell’accordo da parte della Commissione europea. Una partita che si gioca dunque sì nella maggioranza di governo, ma anche e soprattutto in sede europea.

Redditometro, il nuovo calendario

Al 18 giugno 2024 i tentativi di Lega e Forza Italia di fermare il redditometro sembrano non aver dato i frutti sperati, anche se le forze politiche sperano che qualcosa possa cambiare nel corso dei prossimi giorni. La commissione Bilancio del Senato si riunirà di nuovo mercoledì 19 giugno per votare gli emendamenti al provvedimento, con il decreto che arriverà nell’Aula del Senato nella giornata di giovedì 20 giugno. Data la situazione di incertezza e dibattito interno alla maggioranza, tuttavia, non sarebbe del tutto da escludere la possibilità di uno slittamento a martedì 25 per la presentazione del testo a Palazzo Madama.

Cosa chiedono i partiti sul redditometro

Tra i 700 emendamenti presentati sul decreto Coesione c’è quello di Forza Italia che chiede l’abolizione della legge originaria sullo strumento anti evasione (redditometro) e del decreto ministeriale di maggio in materia. Lo stesso decreto era stato poi sospeso.

Sul tema il governo ha preso tempo, con il sottosegretario all’Economia, il leghista Federico Freni, che a inizio seduta in commissione ha comunicato che “le istanze di Forza Italia saranno condivise e valorizzate dal governo in un prossimo provvedimento normativo”. “D’altronde – ha aggiunto – il redditometro è uno strumento non più utilizzato da anni che nessuno ha intenzione di utilizzare. Il viceministro Leo, il ministro Giorgetti e tutta la maggioranza sono al lavoro per rispondere in modo concreto e operativo alle esigenze dei contribuenti con la serietà che sempre ha caratterizzato questo governo”.

L’ipotesi più gettonata, al momento, è dunque che sul redditometro si possa arrivare a una soluzione con un parere parlamentare a un decreto legislativo di attuazione della delega fiscale. Questa modalità operativa non dispiace a Forza Italia che comunque, attraverso il proprio capogruppo al Senato Maurizio Gasparri, ha chiesto ulteriori conferme “della volontà di risolvere la questione”.

Il tema delle concessioni balneari

Oltre a quello sulla cancellazione del redditometro, un altro emendamento al decreto Coesione è quello presentato dalla Lega in tema di concessioni balneari. Il Carroccio chiede la mappatura delle spiagge libere e di quelle assegnate, oltre che sostenere che gli indennizzi ai concessionari uscenti siano a carico di quelli subentranti in caso di gara. Viene poi richiesto il diritto di prelazione per chi ha già la concessione.

La Lega, attraverso il suo capogruppo al Senato Massimiliano Romeo, ha reso nota la sua volontà di trasformare l’emendamento sui balneari in un ordine del giorno da affrontare in uno dei prossimi CdM.