Rc auto, il Governo vuole modificare le tariffe: stop alle targhe straniere

Approvata alla Camera una mozione che impegna il governo a intervenire sul sistema Rc auto

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

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La Camera dei deputati ha approvato una mozione della maggioranza che impegna il governo a intervenire sul settore delle assicurazioni Rc auto. L’obiettivo è rendere il mercato più trasparente, omogeneo sul territorio e meno esposto alle frodi.

Cosa chiede il documento

Il documento approvato chiede in particolare di:

  • contrastare l’elusione dell’obbligo assicurativo;
  • rafforzare i controlli contro le frodi a danno delle compagnie;
  • vietare l’uso improprio delle targhe estere;
  • migliorare l’efficienza del sistema del risarcimento diretto dei sinistri;
  • potenziare Preventivass, il comparatore pubblico dell’Ivass, per consentire ai cittadini di confrontare in modo più chiaro le offerte delle compagnie.

Nello specifico ha riscosso grande apprezzamento la scelta di contrastare l’uso improprio di targhe straniere, un fenomeno che da tempo era apparso sulle strade italiane. Sono invece state bocciate le mozioni dell’opposizione, che chiedevano una riforma più ampia del sistema.

Le proposte politiche, tariffe uniche e revisione territoriale

Durante il dibattito, il tema centrale è stato quello della disparità territoriale delle tariffe Rc auto. Secondo i deputati dell’opposizione, gli automobilisti del Sud Italia pagano premi molto più elevati rispetto a chi vive nel Nord, anche in assenza di sinistri.

Il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli ha proposto “una tariffa assicurativa unica per chi non commette incidenti da almeno dieci anni”, sottolineando la necessità di premiare i comportamenti virtuosi.

Dalla stessa linea si è mosso Marco Sarracino del Partito Democratico, che ha chiesto di “superare l’iniquità territoriale che da anni penalizza intere regioni”.

La mozione di maggioranza, invece, non prevede una tariffa unica ma invita il governo a valutare meccanismi di riequilibrio che tengano conto del reale rischio di sinistro e dei progressi tecnologici nel monitoraggio dei veicoli.

Le reazioni delle associazioni dei consumatori

Le principali associazioni dei consumatori accolgono con cautela la mozione. Per il Codacons, il provvedimento è “un segnale positivo, ma ora servono fatti concreti per garantire i diritti degli assicurati”. L’associazione segnala che, nonostante i tentativi di contenimento, “le tariffe Rc auto continuano a salire pur in assenza di elementi concreti che giustifichino i rialzi”.

Secondo i dati Ivass riportati dal Codacons, il premio medio è passato dai 353 euro del gennaio 2022 ai 415 euro del secondo trimestre 2025, con un incremento del 17,5%, pari a 62 euro in più a polizza.

Anche Assoutenti chiede interventi più incisivi, sottolineando che “l’unico modo per abbassare le tariffe è superare il meccanismo del risarcimento diretto e introdurre una vigilanza assicurativa davvero efficace”.

Trasparenza e controllo: le prossime mosse

La mozione chiede anche una verifica periodica degli effetti delle riforme adottate negli ultimi anni per misurare la reale efficacia dei provvedimenti sul mercato. Tra le misure al vaglio del governo ci sono:

  • la semplificazione dei meccanismi di risarcimento;
  • una maggiore digitalizzazione dei processi;
  • una lotta coordinata alle frodi assicurative.

Secondo le stime Ivass rappresentano ogni anno milioni di euro di perdite per le compagnie.

I periti dell’Associazione Italiana Periti Esperti d’Infortunistica Stradale hanno annunciato di aver già inviato al governo proposte operative per rendere più trasparenti le polizze Rc auto, con l’obiettivo di migliorare il rapporto tra automobilisti, compagnie e intermediari.

L’attenzione ora si sposta su Palazzo Chigi, dove saranno valutate le modalità e i tempi degli interventi. Per il governo, la sfida è duplice: contenere i costi per gli automobilisti e mantenere la sostenibilità del sistema assicurativo, oggi sotto pressione per l’aumento dei sinistri e dei costi di riparazione.