Medici di base sempre più rari e sanità in crisi, gli italiani bocciano il Ssn

Il nuovo Rapporto FNOMCeO-Censis fotografa lo stato del Servizio Sanitario Nazionale fra tagli alle strutture, tempi d'attesa che si dilatano e medici di base sempre più rari

Foto di Mauro Di Gregorio

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 11 Marzo 2025 09:18

Le prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale sono peggiorate nella percezione del 72,3% dei cittadini. Ma al di là delle impressioni, ci sono dei dati concreti che mostrano le crescenti criticità del sistema salute, come l’aumento delle aggressioni ai camici bianchi e il crollo del numero dei medici di medicina generale.

Sono i dati che emergono dal III Rapporto FNOMCeO-Censis sullo stato della sanità pubblica. Lo studio della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri e dell’istituto di ricerca è basato su dati istituzionali e su due indagini: una su 1.000 cittadini e una su 500 medici. La presentazione del rapporto è prevista per mercoledì 12 marzo a Foggia. Qui di seguito alcune anticipazioni.

Lo stato del Ssn

Queste alcune fra le principali criticità della sanità pubblica che emergono dal rapporto intitolato “Centralità del medico e qualità del rapporto con i pazienti per una buona sanità. Alle origini della criticità della condizione dei medici nel Servizio sanitario”:

  • carenza del personale medico e infermieristico;
  • esperienze negative nei Pronto soccorso;
  • diminuzione delle strutture sanitarie;
  • riduzione dei medici di medicina generale.

Le criticità maggiori si hanno nel Mezzogiorno.

Mancano medici e infermieri

La carenza di personale sanitario è stata segnalata dal 66,4% dei cittadini e, in particolare, dal 64,8% dei residenti nel Nord-Ovest, dal 61,9% nel Nord-Est, dal 64% nel Centro e dal 71,9% nel Sud e Isole.

Lunghe attese in Pronto soccorso

Secondo il rapporto, al 52,2% dei cittadini è capitato di avere, per sé o per un parente, almeno una volta una brutta esperienza in un Pronto soccorso, con lunghissimi tempi di attesa e carenza di informazioni, fra le altre cose. La disavventura è capitata al 45,4% dei residenti al Nord-Ovest, al 49% al Nord-Est, al 50,4% al Centro, al 60,5% al Sud e Isole.

Taglio delle strutture sanitarie

Il ridimensionamento delle strutture e degli organici del Servizio sanitario nazionale ha portato, fra le altre cose, al taglio dei Pronto soccorso, con il loro numero che nel 2003 era pari a 659. Nel 2013 è stato portato a 490 e nel 2023 a 433. Il numero si deve ad una elaborazione Censis su dati del Ministero della Salute. In sintesi, in 20 anni si è avuto il taglio di 226 Pronto soccorso su e giù per lo Stivale, sia nel pubblico che nel privato accreditato. Nel frattempo, però, il numero medio di accessi per Pronto soccorso è aumentato dai 34.463 del 2003 ai 42.386 del 2023.

I tagli alla sanità si traducono in maggiori spese per i cittadini, che sempre più spesso devono rivolgersi alle strutture private.

Meno medici di base

Preoccupa poi la diminuzione del numero dei medici di medicina generale, con conseguente aumento del numero degli assistiti per studio medico e dei carichi di lavoro. Oggi ci sono 37.983 medici di famiglia, un numero inferiore di 0ltre 9.000 unità rispetto a 20 anni fa, e di oltre 7.000 rispetto a 10 anni fa. Non si è trattato di un fulmine a ciel sereno, dunque, ma di un evento largamente prevedibile contro il quale la politica non ha fatto abbastanza. Nel 2003 i medici di base erano 8,2 ogni 10.000 cittadini, oggi sono calati a 6,4. I medici con più di 1.500 assistiti erano meno del 16% nel 2003, oggi sono oltre la metà (51,7%). Il crollo di tali numeri è stato parzialmente controbilanciato dalla crescita dello sforzo dei professionisti, che viene apprezzato dai cittadini, ma una riforma è quantomai urgente.

Come seguire la diretta

Chi volesse seguire in diretta streaming la presentazione del rapporto può collegarsi a YouTube (youtube.com/live/2xGpSw9pUEo) alle 14:50 di mercoledì 12 marzo.