L’Opec Plus, organizzazione che comprende i Paesi membri dell’Opec e dieci membri esterni, compresi Russia, Kazakhstan e Messico, conferma la linea dura ed estende i tagli produttivi sino a fine 2025, per contribuire a mantenere alti i prezzi del greggio, garantendo ai Paesi produttori maggiori entrate, in una fase economica e geopolitica molto incerta. Un sollievo per le ambizioni dell’Arabia Saudita di diversificare le due entrate con fonti rinnovabili (Piano Vision 2030), ma soprattutto per la Russia, che deve finanziare con le entrate petrolifere la costosissima guerra in Ucraina.
I Paesi produttori hanno dunque deciso di estendere il regime di tagli produttivi sino al 31 dicembre 2025, ribadendo l’impegno “dichiarato” di ottenere e sostenere un mercato petrolifero stabile, assicurare leadership e trasparenza al mercato nel lungo termine ed in linea con l’approccio precauzionale, proattivo e preventivo adottato sin da principio dai Paesi membri”.
Va tenuto conto che i 24 paesi della configurazione allargata del cartello controllano oltre la metà della produzione mondiale di greggio e circa il 90% delle riserve note.
La reazione del mercato oggi è abbastanza tranquilla: il petrolio americano (WTI) scambia a 76,85 dollari al barile, in calo dello 0,23%, mentre il Brent tratta a 80,91 dollari con una limatura dello 0,25%.
Il meeting in forma mista
La riunione dei Paesi Opec si è tenuta domenica 2 giugno, in presenza e da remoto. Arabia Saudita, Russia, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Kazakistan, Algeria e Oman si sono incontrati di persona a Riyadh, a margine del 37° incontro ministeriale OPEC e non-OPEC tenutosi in collegamento da remoto.
La decisione di estendere i tagli a fine 2025
Alla luce del continuo impegno dell’Opec+ a garantire la stabilità del mercato petrolifero, nove paesi partecipanti hanno deciso di estendere i tagli produttivi aggiuntivi per un totale di 1,65 milioni di barili sino alla fine di dicembre 2025, secondo le quote produttive pattuite e per una produzione totale di 39,72 milioni di barili al giorno.
Inoltre, otto Paesi membri hanno concordato di estendere i tagli volontari aggiuntivi di 2,2 milioni di barili al giorno, annunciati nel novembre 2023, fino alla fine di settembre 2024, e di procedere poi con l’eliminazione graduale di questi tagli produttivi su base mensile, nel periodo che va da settembre 2024 a settembre 2025. Questo aumento mensile può essere sospeso o invertito, a seconda delle condizioni di mercato.
La produzione degli Emirati Arabi Uniti (EAU), invece, subirà un aumento di 300.000 barili giornalieri e verrà reintrodotta gradualmente da gennaio 2025 fino alla fine di settembre 2025.
I Paesi hanno infine deciso di estendere il periodo di valutazione da parte di tre esperti indipendenti fino alla fine di novembre 2025, da utilizzare come guida per i livelli produttivi di riferimento del 2026 e di incontrarsi per il 38° meeting ministeriale OPEC e non-OPEC il prossimo 1° dicembre 2024.
A quanto ammontano i tagli produttivi approvati
Il gruppo dell’Opec+ ha effettuato una serie di profondi tagli alla produzione a partire da fine 2022 e sta attualmente tagliando l’offerta complessivamente di circa 5,8 milioni di barili al giorno.
I tagli includono 2 milioni di barili al giorno da parte di tutti i Paesi membri, un primo round di tagli volontari di circa 1,65 milioni di barili al giorno da parte di nove membri ed un secondo round di tagli volontari di 2,2 milioni di barili al giorno da parte di otto membri.