Mutui più “salati” con rialzo tassi BCE: quanto può aumentare la rata?

I tassi d'interesse in UE sono giù arrivati all'1,25% e sono destinati ad aumentare ancora: quanto può arrivare a costare di più la rata del mutuo? E quale tasso scegliere?

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Redazione

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Pubblicato: 12 Settembre 2022 14:09

Il maxi rialzo dei tassi di 75 punti base operato dalla BCE la scorsa settimana avrà conseguenze immediate sulle famiglie titolari di un mutuo a tasso variabile o sulle nuove accensioni, perché il rialzo del tasso d’interesse base sino all’1,25% (50 punti erano stati già ce isi a luglio) si scaricherà a cascata sull’utente finale, vale a dire famiglie che chiedono mutui o prestiti personali e imprese che chiedono finanziamenti alle banche.

Come si calcolano i tassi dei mutui

Mentre i tassi sui mutui a tasso fisso sono collegati al tasso Eurirs, che guarda più lontano nel tempo ed oggi ha già raggiunto un livello del 3%, i tassi dei mutui a tasso variabile sono collegati al tasso Euribor a uno, tre o sei mesi, che a sua volta viene a dipendere dal tasso base praticato della BCE.

L’Euribor o tasso interbancario non è altro che il tasso cui le banche si prestano fra loro moneta. Naturalmente, al mutuatario o a coloro che richiedono un prestito verrà applicato l’Euribor più un dato spread, cioè un quid in più per remunerare le banche prestatrici. Questo quid dipenderà anche dalla durata del mutuo e dall’importo prestato.

Esistono poi vari tipi di mutuo. Oltra alla classica suddivisione in fisso e variabile, esiste anche il mutuo variabile con “cap”, cioè con un tetto massimo oltre il quale la rata non più andare, ma il costo è davvero troppo più alto del fisso, ed il variabile a rata costante, che fra tutte le tipologie è il più svantaggioso perché allunga la durata del mutuo.

Aumenti da 53 euro al mese (per ora)

Prendendo in considerazione il caso tipo, cioè un mutuo di 150 mila euro a 25 anni, con un tasso variabile puro legato all’Euribor, con l’ultimo ritocco al rialzo dei tassi BCE, la rata è passata da una media mensile di 590 euro ad una media di 643 euro, con un aumento di 53 euro al mese, vale a dure oltre 600 euro in più l’anno.

Per un mutuo più grande, pari a 200mila euro, durata sempre a 25 anni, la rata passerebbe da 787 euro a 858 euro, con un aumento di 71 euro al mese, pari a 852 euro l’anno.

Pe run mutuo di 250 mila euro a 30 anni, si pagheranno in più 90 euro al mese, pari ad una differenza di 1.080 euro l’anno.

Ma il caso più svantaggioso è per un mutuo di 100mila euro a 20 anni, perché la rata passerebbe da 445 euro a 600 euro al mese, con una maggiorazione del 35%.

Quale mutuo scegliere?

Sembrano tutti concordi nel ritenere, per ora, che un tasso variabile sia da preferire al fisso, il cui costo è arrivato già al 3%, ma cosa accadrebbe se la BCE continuasse ad alzare i tassi di interesse? L’ipotesi non è campata per aria poiché l’Istituto di Francoforte ha già preannunciato nuovi rialzi nel prossimo futuro. Dove la porterà allora la lotta all’inflazione? E quanto aumenteranno i tassi variabili?  La scelta dipende allora dalla maggiore o minore avversione al rischio di chi chiede un mutuo e dalle aspettative per il futuro.