I produttori di pannelli di legno europei hanno denunciato che l’entrata in vigore del Carbon Border Adjustment Mechanism (Cbam) europeo a partire dal 1° gennaio del 2026 potrebbe causare un aumento dei costi di produzione di questi semilavorati fino al 10%.
Di conseguenza, i prodottoti che più utilizzano i pannelli in legno, i mobili, subirebbero aumenti simili. I problemi sono causati dall’urea, una sostanza prodotta a partire dal gas naturale necessaria per molte colle e resine utilizzate nel settore del legno.
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Cos’è il Cbam, che rischia di far aumentare i prezzi dei mobili
Il Cbam è un meccanismo pensato dall’Ue per proteggere i produttori europei di alcuni materiali come acciaio, alluminio, cemento e appunto, urea. Per questi settori, in Ue, esistono stringenti norme ambientali, perché utilizzano processi che potenzialmente possono danneggiare in maniera molto grave i luoghi in cui sorgono gli impianti di produzione (basti pensare agli effetti che l’acciaieria dell’Ilva ha avuto sugli abitanti di Taranto).
Limitare le emissioni nocive per l’ambiente e per le persone comporta però dei costi. Questo rende i produttori europei meno competitivi di quelli di Paesi dove non esistono norme a protezione dell’ambiente, dei lavoratori degli impianti e degli abitanti dei siti dove questi sorgono. L’Ue ha quindi di fatto imposto dei dazi su questi prodotti quando vengono importati dall’estero, se non vengono fabbricati rispettando le stesse norme ambientali europee.
Mobili a rischio aumento, cosa succede con il Cbam
Questa norma, però, ha avuto un impatto inaspettato su un settore che è cambiato improvvisamente negli ultimi anni, quello della produzione di urea. Lo ha spiegato al Sole 24 Ore Paolo Fantoni, presidente di Assopannelli:
Se questa normativa può avere effettivamente uno scopo di tutela per i produttori di materie prime di cui esistono in Europa importanti industrie, come acciaio, alluminio e cemento, nel caso dell’urea diventa un boomerang, perché dopo la crisi del gas del 2022 in Europa è quasi sparita la produzione di questo prodotto.
La crisi del gas del 2022 ha reso infatti molto difficile produrre urea in Ue, perché buona parte del metano importato è stato richiesto dall’industria energetica. Questo ha portato a un picco dei prezzi che ha colpito duramente i settori che utilizzavano il gas naturale per altre ragioni. L’urea è fondamentale per la produzione di pannelli di legno, perché ne derivano colle e resine utilizzate in questi processi industriali.
Le conseguenze sulla produzione di mobili
A questo problema se ne aggiunge un altro. Il Cbam si applica solo alle materie prime e ai semilavorati, ma non a i prodotti finiti. Questo significa, nel caso dei mobili, che se quelli europei subiranno appieno l’effetto dell’aumento dei prezzi dovuto a questi dazi, quelli importati dall’estero non avranno nessuna ripercussione, anche se, paradossalmente, sono prodotti con urea inquinante.
Stefano Saviola, consigliere delegato del Gruppo Saviola che, controlla una società che produce colle attraverso l’urea, ha dichiarato:
Abbiamo stimato un aumento dei costi produttivi di 8-9 milioni l’anno. Ma al di là dei numeri, è proprio sbagliato l’approccio della norma, che ha un senso sui materiali e sui semilavorati prodotti nella Ue, ma non su un componente come l’urea, di cui manca capacità produttiva in Europa, non essendoci gas.