Manovra, le intenzioni del governo, dall’Irpef al Piano Casa

Stanno emergendo sempre più dettagli sulle intenzioni del governo per la prossima Manovra finanziaria: dall'Irpef al Piano Casa, il problema rimangono le coperture finanziarie

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

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Dalle dichiarazioni degli esponenti di spicco del governo, inizia a diventare più chiaro quale potrebbe essere l’impianto della Manovra finanziaria per il 2026, che andrà approvata entro fine anno. Ogni partito ha alcune misure che vuole portare avanti, ma le risorse, anche alla luce degli ultimi dati sul Pil, sono limitate.

La norma cardine della prossima manovra dovrebbe essere il taglio dell’Irpef al ceto medio. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha però annunciato anche lo stanziamento di risorse per risolvere il problema dei costi troppo elevati delle case, specialmente per i giovani. C’è poi l’intenzione di intervenire sulle pensioni, rimandando l’aumento dell’età pensionabile.

Il taglio dell’Irpef in Manovra

La norma fondamentale per il Governo sarà il taglio dell’Irpef al ceto medio. Negli ultimi anni l’esecutivo è stato costretto a limitarsi a confermare la riforma impostata dal Governo Draghi, per evitare aumenti delle tasse sui dipendenti. La nuova legge è stata ampliata e resa strutturale, ma riguardava soprattutto i salari più bassi.

Ora la maggioranza punta a intervenire sullo scaglione tra i 30mila e i 50mila euro, quello in cui rientra il cosiddetto ceto medio. L’obiettivo sarebbe duplice:

  • far scendere l’aliquota dal 35 al 33%;
  • estendere lo scaglione a un reddito massimo di 60mila euro.

Il Piano Casa di Giorgia Meloni

L’ultimo annuncio in ordine di tempo sulla Manovra è stato fatto dalla stessa premier Giorgia Meloni. Al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, la presidente del Consiglio ha parlato di un Piano Casa per favorire l’acquisto, da parte dei giovani, della prima abitazione. Ha dichiarato Meloni:

Una delle priorità con cui intendiamo lavorare con Matteo Salvini, che ringrazio, è un grande Piano Casa a prezzi calmierati per le giovani coppie. Perché senza una casa è più difficile costruirsi una famiglia. Faremo tutto il necessario per ricostruire una società amica della famiglia e della natalità, nella quale la genitorialità sia protetta e sostenuta.

I fondi stanziati dovrebbero essere circa 660 milioni di euro, poco più di un quinto di quanto il governo dovrà spendere per evitare l’aumento dell’età pensionabile. Secondo Ance però, per realizzare un intervento strutturale servirebbero almeno 15 miliardi di euro.

La base di partenza del piano dovrebbe essere il Piano Casa Italia, che faceva parte della legge di Bilancio per il 2025, varata lo scorso anno. La norma non è mai veramente entrata in vigore a causa della mancanza di un Dpcm, che era da emettere entro giugno, come scoperto dal Sole 24 Ore.

L’aumento dell’età pensionabile

L’ultimo punto, particolarmente caro alla Lega ma condiviso da tutta la maggioranza, è evitare che a partire dal 2027 l’età pensionabile salga a 67 anni e 3 mesi, dagli attuali 67. Un aumento automatico, previsto dalla legge Fornero per mantenere l’equilibrio dei conti pubblici e dettato dalla crescita dell’aspettativa di vita.

Visto che si tratta di una misura pensata per ridurre la spesa, e che negli ultimi anni questi aumenti sono già stati rimandati più volte, il costo per lo Stato è molto significativo. I tecnici che lavorano al progetto avrebbero calcolato in 3 miliardi di euro l’esborso a carico dello Stato per questa misura nei prossimi anni.