Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti starebbe lavorando per inserire in nella legge di bilancio per il 2025 una serie di detrazioni fiscali per le famiglie con figli a carico. Un intervento che dovrebbe costare tra i 5 e i 6 miliardi di euro, soldi che però andranno trovati tagliando altre spese, data la bassa disponibilità di denaro che il governo ha al momento.
Le cosiddette coperture dovrebbero arrivare anche dal taglio di altri sconti fiscali che sono riservati a chi non ha figli. Si tratterebbe di un intervento del Governo per affrontare il problema della bassa natalità nel nostro Paese, che i dati mostrano essere arrivata al punto più basso a livello storico.
Meno tasse a chi ha figli: la proposta di Giorgetti per la Manovra 2025
La Manovra per il 2025 che il Governo sta elaborando in vista del progetto di bilancio da presentare all’Unione europea a fine settembre potrebbe includere un intervento fiscale per sostenere la natalità. Il piano, come riportato dal quotidiano Il Foglio, sarebbe stato elaborato dallo stesso ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per dare un segnale di attività dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni su questo tema.
Il piano sarebbe quello di investire tra i 5 e i 6 miliardi di euro per apportare tagli importanti alle tasse che le famiglie con figli a carico pagano. Si tratta di una cifra pari a un terzo di quella che servirà per un altro importante intervento previsto nella legge di bilancio, il taglio del cuneo fiscale, che dovrebbe costare circa 15 miliardi per mantenere l’attuale regime.
Il problema principale di questo progetto sono le cosiddette coperture, vale a dire il denaro con cui realizzarlo. Il Governo non può fare spesa in deficit, quindi aggiungere altro debito. Al contrario, deve presentare all’Ue un piano di riduzione del debito italiano. Quindi per finanziare questa misura bisognerà tagliare da altre spese. L’idea di Giorgetti sarebbe quella di attingere anche ad altri bonus fiscali che oggi sono concessi anche a chi non ha figli.
La situazione della denatalità in Italia
Il fine di questa norma sarebbe quello di aumentare la natalità in Italia, spingendo le famiglie a fare figli favorendo la loro situazione fiscale. Non è la prima volta che il Governo prova a intervenire su questo tema e proprio nella Manovra finanziaria per il 2025 si prevede un’altra rimodulazione dell’assegno unico in favore delle famiglie numerose. Ma i dati continuano ad essere molto negativi.
Tra il 2008 e il 2023 il confronto dei dati mostra che lo scorso anno sono nati quasi 200mila bambini in meno. Il tasso di natalità, cioè il rapporto tra nuovi nati e abitanti, è sceso al 6,4‰, vale a dire lo 0,64%, mentre il tasso di fecondità è a 1,2 figli per donna, a un passo dal record storico negativo del 1995 di 1,19. Le ragioni della crisi sono molteplici, dalla situazione economica alla mancanza di servizi, ma anche la cosiddetta eco della metà degli anni ’90.
In demografia l’eco è un effetto che si verifica a distanza di 20-30 anni da una riduzione della popolazione o di un calo di nascite. Tra il ’93 e il 2003 il tasso di natalità è sceso sotto 1,3 e oggi questo pesa sul numero di nuove donne in età fertile che potrebbero avere figli. Per questa ragione, pur non avendo il record negativo di fecondità, il 2023 è stato l’anno con meno nuovi nati della storia d’Italia, 379mila.