Istat, aumenta il peso del Fisco in Italia: deficit Pil al 2,3%

L'Istat registra un deficit PIL al 2,3% e un aumento della pressione fiscale. Cosa ci dicono i dati? Meloni è ottimista, ma l'opposizione scalcia

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 3 Gennaio 2025 18:12

Il 2025 si apre con i dati forniti dall’Istat che confermano un aumento della pressione fiscale in Italia e un deficit del Pil al 2,3%. Le Amministrazioni Pubbliche italiane continuano a lottare con un elevato livello di indebitamento, mentre i consumatori affrontano una crescita dei costi. Nonostante questo, il governo italiano e i suoi esponenti politici esprimono soddisfazione per l’occupazione e l’andamento generale dell’economia. Vediamo i principali dati emersi.

Dati Istat sul Pil: cosa emerge

Nel terzo trimestre del 2024, l’Istat ha registrato un miglioramento del deficit delle Amministrazioni Pubbliche, che si è ridotto al 2,3% del Pil, rispetto al 6,3% dello stesso periodo del 2023. Il dato segna una riduzione significativa dell’indebitamento delle amministrazioni, ma il dato continua a rappresentare una criticità per il bilancio pubblico.

Nonostante il miglioramento del deficit, la pressione fiscale è aumentata al 40,5%, un incremento di 0,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente. La crescita delle tasse rimane un tema centrale per le famiglie italiane, che continuano a fare i conti con un elevato carico fiscale.

Per quanto riguarda i consumi, sono aumentati dell’1,6%, con un miglioramento del reddito disponibile delle famiglie, cresciuto dello 0,6%. La propensione al risparmio è però calata leggermente, portandosi al 9,2%, segnando una diminuzione di 0,8 punti rispetto al trimestre precedente.

I commenti politici: Meloni soddisfatta

Nonostante i dati sulla pressione fiscale, il governo Meloni ha espresso soddisfazione per gli altri indicatori economici. Giorgia Meloni, nel commentare i risultati, ha sottolineato come l’occupazione sia ai livelli più alti mai registrati, con il tasso di occupazione femminile che ha raggiunto il massimo storico. Meloni ha anche evidenziato il calo del tasso di disoccupazione, sceso al 62,4%, con una riduzione dello 0,6% rispetto al trimestre precedente.

Inoltre, la Premier ha sottolineato l’incremento della fiducia degli investitori nel “Sistema Italia”, con il record nella richiesta di titoli di Stato e una significativa riduzione dello spread. Meloni ha dichiarato che questi dati dimostrano una netta inversione di rotta rispetto al passato e ha confermato che il governo sta facendo progressi, pur riconoscendo che ci sono ancora sfide da affrontare.

Dall’opposizione, Raffaella Paita ha criticato l’aumento della pressione fiscale, sostenendo che il governo Meloni non ha rispettato le promesse di ridurre le tasse. Secondo Paita, i dati Istat confermano che con l’attuale governo la pressione fiscale è aumentata di quasi l’1%.

La deputata ha accusato l’esecutivo di essere “lontano dai bisogni dei cittadini” e ha accusato il governo di continuare a fare cassa a spese degli italiani, mettendo le mani nelle tasche dei contribuenti per bilanciare il deficit. Per l’opposizione, i dati certificano che “Meloni è il governo delle tasse“, contrariamente a quanto promesso in campagna elettorale.