Qualche giorno fa, Donald Trump ha stabilito che i dazi per l’Unione Europea saranno al 30% e ciò sta preoccupando non poco le famiglie. Queste ultime, infatti, temono che i prezzi globali possano salire ulteriormente creando ancora più disagi e difficoltà economiche. I risparmiatori, invece, si chiedono se sia meglio al momento investire in oro o in Btp dato che entrambe le opzioni sono considerate come una forma di investimento sicuro, nonostante abbiano dei vantaggi e dei rischi diversi. Ecco maggiori informazioni in merito.
Investire in oro oggi, conviene?
Da sempre, l’oro è considerato un bene di rifugio ovvero una forma di investimento che mantiene o aumenta il suo valore quando c’è un periodo di forte instabilità o di crisi. Chi lo acquista ha l’obiettivo di proteggere i propri risparmi ma, differenza dei Titoli di Stato, non genera delle cedole.
I principali vantaggi di investire nell’oro sono:
- che esso non dipende dai governi o dalle banche centrali;
- che è una riserva di valore quando c’è una situazione di crisi;
- che si può liquidare con facilità.
Ci sono però anche degli svantaggi di investire in tale materiale ovvero:
- che non produce interessi;
- che è soggetto alle oscillazioni di prezzo in quanto esso può scendere in caso di calo dell’inflazione o del rafforzamento del dollaro;
- può avere dei costi di custodia.
Investire in Btp conviene?
I buoni del Tesoro Poliennali detti anche Btp sono dei titoli di Stato a breve-medio-lungo termine che funzionano in questo modo: il risparmiatore li acquista prestando soldi allo Stato, quest’ultimo ripaga poi con gli interessi e la restituzione del capitale alla scadenza.
Tali prodotti si possono acquistare in due modi: in asta o sul mercato secondario dopo l’emissione.
Per avere un’idea dei rendimenti, ecco i risultati delle ultime aste dei titoli di Stato:
- Btp a 5 anni Otr – asta del 27 giugno 2025 – rendimento del 2,68%;
- Btp a 10 anni – asta del 27 giugno 2025 – rendimento del 3,48%;
- Btp a 5 anni – asta del 27 giugno 2025 – rendimento del 2,74%;
- Btp a St 2 anni – asta del 25 giugno 2025 – rendimento del 2,12%;
- Btp a 3 anni – asta del 12 giugno 2025 – rendimento del 2,24%;
- Btp a 30 anni – asta del 12 giugno 2025 – rendimento del 4,25%;
- Btp a 5 anni – asta del 12 giugno 2025 – rendimento del 3,02%;
- Btp Green 13 anni Otr – asta del 4 giugno 2025 – rendimento del 3,69%;
- Btp a 5 anni – asta del 4 giugno 2025 – rendimento del 2,77%.
I vantaggi di investire in Btp sono sicuramente la cedola fissa garantita, la tassazione agevolata nonché una buona liquidità.
Gli svantaggi sono invece:
- il rischio di perdita nel caso della vendita anticipata;
- che dipendono dalla stabilità dello Stato Italiano.
Oro o Btp cosa si dovrebbe scegliere?
Investire in oro potrebbe essere la scelta giusta per chi vuole protezione dalle crisi. Esso, infatti, come detto, tiene valore quando c’è una forte inflazione, una guerra o un crollo in Borsa.
È l’ideale inoltre per chi:
- cerca un investimento a lungo termine senza rischio di default;
- non ha un reddito fisso, l’oro non paga infatti interessi per cui è ottimo per chi non ha bisogno di entrate mensili.
L’oro è quindi consigliato come forma di protezione ma non dovrebbe mai superare il 10-15% del patrimonio complessivo. Il motivo è che, come spiegato, non genera entrate per cui se si investe in esso, il proprio patrimonio non cresce nel tempo ma resta fermo a meno che il prezzo non salga.
Inoltre, se l’oro si custodisce in cassaforte, bisogna pagare la custodia e l’assicurazione. Nel caso in cui si acquisti mediante Etf, invece, è necessario pagare le commissioni di gestione.
È meglio, invece, investire in Btp:
- se si ha un profilo prudente;
- si desidera una rendita costante;
- si ha fiducia nella tenuta dello Stato Italiano.
Tali prodotti sono ideali per le famiglie, i piccoli risparmiatori e i pensionati con un orizzonte di medio-lungo periodo. Più nel dettaglio, potrebbero essere la scelta giusta per chi vuole un reddito sicuro e regolare perché pagano interessi fissi ogni 6 mesi e per chi desidera un investimento a basso rischio. Inoltre, per chi non vuole preoccuparsi delle oscillazioni del mercato.
Aste Btp e prezzi oro: come monitorarli
Se si desidera investire in oro o in buoni del Tesoro poliennali, il consiglio è quello di monitorare frequentemente le date di emissione, gli indicatori di mercato e i prezzi.
Per quanto riguarda i Btp, si dovrebbe controllare regolarmente il sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze in quanto su di esso si trovano:
- i calendari delle aste;
- i risultati delle aste passate;
- i comunicati stampa ufficiali;
- i tassi di interesse e le cedole.
In alternativa, è possibile consultare anche il sito ufficiale della Borsa Italiana per visionare:
- il rendimento effettivo dei Btp;
- il codice Isin e la scadenza;
- i grafici dell’andamento storico;
- i prezzi di mercato in tempo reale.
Molte banche come Fineco, Intesa Sanpaolo o Banca Sella, solo per citarne alcune, danno poi la possibilità di ricevere notifiche sulle nuove aste. Inoltre, permettono:
- di accedere direttamente alle sottoscrizioni in asta;
- di fruire dei dati aggiornati sulle quotazioni e sui rendimenti.
Per monitorare invece il prezzo dell’oro, potrebbe rivelarsi utile:
- visionare i grafici in tempo reale, molte piattaforme mostrano l’andamento del prezzo al chilo, all’oncia e al grammo e l’aggiornamento è continuo;
- visionare lo storico dei prezzi per vedere i trend su dieci, cinque o un anno;
- ricevere delle notifiche o degli alert se il prezzo impostato viene raggiunto;
- utilizzare delle app sullo smartphone che offrono tassi aggiornati, alert, grafici e danno anche la possibilità di convertire le unità, ad esempio da grammo a oncia o viceversa.
Per chi cerca sicurezza, diversificazione e stabilità nel medio-lungo periodo sarebbe meglio non investire solo in Btp o oro ma creare un portafoglio bilanciato tra i due perché si diversifica il rischio.
Ecco un esempio:
Giacomo investe tutti i suoi risparmi nei titoli di Stato o nell’oro. Se i tassi di interesse crescono, i buoni del Tesoro possono perdere di valore se si decide di venderli prima della scadenza. Nel caso dell’oro, invece, se il prezzo scende, si potrebbe subire una perdita, almeno momentanea in quanto tale prodotto non genera interessi o cedole perché il suo valore si basa soltanto sul prezzo di mercato. Nel caso in cui, invece, Giacomo opti per un portafoglio misto con oro e Btp tali rischi si potrebbero ridurre in quanto se uno scende, l’altro potrebbe salire o restare stabile e il proprio capitale sarebbe protetto.
Ecco un secondo esempio:
Giacomo vuole mettere da parte 20 mila euro e desidera ottenere allo stesso tempo un buon rendimento e sicurezza. Povrebbe quindi investire 10 mila euro nei Btp a lunga scadenza e 10 mila euro nell’oro fisico o finanziario.
Al la luce di quanto detto, al momento sarebbe preferibile investire in Btp se si vuole un reddito sicuro e non si vogliono correre rischi mentre nell’oro se si cerca protezione e una prospettiva di crescita con volatilità.
Ci sarebbe però una terza scelta da effettuare ovvero optare per un mix tra i due se si vuole sicurezza e allo stesso tempo una protezione futura.