Se non è un segreto che le azioni statunitensi di recente sono state il principale fattore trainante del rendimento elevato dei mercati azionari globali, esiste un’alternativa per gli investitori che vogliono migliorare la diversificazione rispetto al mercato statunitense ampiamente concentrato e che temono che il peso degli Stati Uniti negli indici globali sia eccessivo rispetto a quanto desiderano. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di prendere in considerazione le azioni europee come elemento di diversificazione. È quanto sostiene Niall Gallagher, Investment Director, Azionario Europa di GAM nella sua analis
L’egemonia Usa
“Il predominio del mercato americano è tale che i portafogli azionari globali sono sempre più concentrati sulle azioni statunitensi. Le aziende americane oggi rappresentano ben il 71,8%1 dell’indice MSCI World (al 30 settembre 2024).
A titolo di paragone, a livello Paese le società giapponesi e britanniche sono quelle col peso più elevato dopo gli Stati Uniti, ma rappresentano rispettivamente solo il 5,6%1 e il 3,7%1 dell’indice globale”, ha fatto notare l’analista.
“Naturalmente le società a forte contenuto tecnologico dei Magnifici Sette, ovvero Nvidia, Amazon, Microsoft, Meta, Alphabet, Apple e Tesla, sono le ragioni principali della sovraperformance delle azioni statunitensi, anche grazie al recente entusiasmo per l’intelligenza artificiale e la domanda di mega cap”, ha aggiunto, sottolineando che il rischio di concentrazione per gli investitori nell’indice non è mai stato così elevato.
L’opzione europea
“A nostro giudizio, le valutazioni interessanti abbinate alla presenza di una vasta gamma di società leader con ottime reti di distribuzione globali, oltre a un rischio di concentrazione dei titoli più basso a livello dell’indice e una migliore diversificazione a livello settoriale, rendono le azioni europee particolarmente appetibili“, ha quindi spiegato Gallagher.
“Inoltre, l’orientamento fortemente tecnologico dei Magnifici Sette negli Stati Uniti contrasta con la maggiore diversificazione settoriale dei “GRANOLAS” europei (ovvero GSK, Roche, ASML, Nestlé, Novartis, Novo Nordisk, L’Oréal, LVMH, AstraZeneca, Sanofi e SAP) che spaziano in settori come quello sanitario, beni di prima necessità, beni voluttuari e IT”, ha aggiunto.
Perché puntare sulla diversificazione
“Oggi più che mai le società europee beneficiano della crescita economica globale. Infatti, le società quotate in Europa generano oggi circa il 60% degli utili al di fuori dell’Europa, e negli ultimi 15 anni in particolare negli Stati Uniti, in Canada e in Asia (Giappone escluso)”, ha fatto notare l’analista di GAM.
Inoltre, “le aziende europee oggi dipendono meno dall’andamento delle economie locali e hanno un’esposizione veramente globale per quanto concerne gli utili”. Infine, ha fatto notare Gallagher, “uno dei vantaggi della presenza sempre più globale dei titoli europei è che molte società europee in cui investiamo beneficiano di iniziative come la legge per la riduzione dell’inflazione degli Stati Uniti”. “Investendo nelle società europee che, secondo noi, hanno una posizione vincente su scala globale, gli investitori possono beneficare dell’incremento dell’utile nei mercati internazionali. Per molte aziende europee leader, gli Stati Uniti sono un mercato particolarmente importante”, ha concluso.