Bot e Btp in asta a dicembre, rendimenti fino al 3% per i risparmiatori

Tornano le aste dei Titoli di Stato con Bot annuali e Btp fino al 2030, con tassi fino al 3% e tassazione agevolata: scadenze e rendimenti

Foto di Mirko Ledda

Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web dal 2005, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Pubblicato:

A dicembre 2025 tornano le aste dei Titoli di Stato con una doppia occasione per i risparmiatori: da un lato i Bot a 12 mesi, dall’altro una nuova tornata di Btp a medio-lungo termine, con rendimenti che arrivano fino al 3% annuo. Le operazioni sono state ufficializzate dalla Banca d’Italia con due distinti comunicati relativi alle emissioni, datati 4 e 5 dicembre 2025.

Le prenotazioni si aprono nei prossimi giorni, con aste fissate tra il 10 e l’11 dicembre e regolamento tra il 12 e il 15 dicembre. Vediamo nel dettaglio cosa viene collocato.

Bot a 12 mesi in asta il 10 dicembre per 9 miliardi

Il primo appuntamento riguarda i Bot annuali, titoli senza cedola che offrono rendimento tramite lo scarto di emissione. Le caratteristiche dell’asta del 10 dicembre 2025 sono le seguenti:

  • Isin IT0005684888;
  • durata dal 12 dicembre 2025 al 14 dicembre 2026;
  • importo offerto di 9 miliardi di euro;
  • taglio minimo 1.000 euro;
  • termine prenotazione per il pubblico il 9 dicembre 2025;
  • asta il 10 dicembre 2025 alle 11:00;
  • regolamento il 12 dicembre 2025.

Quanto si guadagna con i Bot?

Trattandosi di Bot, come già detto, non sono previste cedole. Il rendimento dipende infatti dalla differenza tra prezzo di acquisto e rimborso a 100, che corrisponde al valore nominale del titolo.

In altri termini, il Bot viene comprato a un prezzo inferiore a 100 (espresso in percentuale) e rimborsato alla scadenza per il suo valore totale. Applicando questa percentuale al taglio minimo di 1.000 euro, il guadagno per l’investitore è dato dalla differenza tra quanto speso all’inizio e quanto incassato alla fine.

Esempio:

Immaginiamo di acquistarlo a 98, dunque a 980 euro. Al rimborso si avranno comunque 1.000 euro, e il rendimento sarà la differenza. Dunque 20 euro.

Btp in asta l’11 dicembre: tre riaperture fino al 2030

Giovedì 11 dicembre 2025 sarà la volta dei Btp. In questo caso non si tratta di nuovi titoli, ma di riaperture di Btp già in circolazione, con nuove tranche collocate sul mercato.

Tutti i titoli condividono:

  • il termine di prenotazione del 10 dicembre 2025;
  • la data dell’asta dell’11 dicembre 2025 alle 11;
  • il regolamento del 15 dicembre 2025;
  • il taglio minimo di 1.000 euro.

Le caratteristiche dei Btp dell’asta dell’11 dicembre

Btp 2,35% con scadenza del 15 gennaio 2029:

  • Isin IT0005660052;
  • importo offerto tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro;
  • cedola semestrale dell’1,175% lordo.

Btp 3% con scadenza del 1° ottobre 2029:

  • Isin IT0005611055;
  • importo offerto tra i 750 milioni e 1 miliardo;
  • cedola semestrale dell’1,5% lordo.

Btp 2,7% con scadenza del 1° ottobre 2030:

  • Isin IT0005654642;
  • importo offerto tra i 750 milioni e 1 miliardo;
  • cedola semestrale dell’1,35% lordo.

Il Btp al 3% resta quello con il rendimento più elevato tra i titoli offerti in questa tornata.

Quanto si guadagna con i Btp

Per capire meglio quanto rendono i tre Btp in asta, prendiamo come riferimento un investimento di 1.000 euro, cioè il taglio minimo acquistabile:

  • il Btp al 2,35% genera una cedola lorda annua di 23,50 euro, pari a poco meno di 11,75 euro ogni 6 mesi;
  • il Btp al 2,7% genera invece 27 euro lordi l’anno,
  • il Btp al 3% è il più generoso, con 30 euro lordi annui, cioè 15 euro a semestre.

Bisogna però considerare la tassazione (agevolata) al 12,5%. Il rendimento effettivo scende rispettivamente a 20,50 euro, 23,60 euro e 26,25 euro l’anno. Gli importi ovviamente aumentano all’aumentare dell’investimento iniziale.

Come partecipare alle aste dei titoli di Stato

I piccoli risparmiatori non partecipano direttamente all’asta, ma prenotano i titoli tramite la propria banca o home banking.

La scadenza delle prenotazioni è fissata al:

  • 9 dicembre per i Bot;
  • 10 dicembre per i Btp.

Sarà poi l’intermediario a trasmettere le richieste in asta. I titoli verranno accreditati automaticamente alla data di regolamento.

Bot o Btp: su cosa conviene investire oggi

La scelta tra Bot e Btp, a dicembre 2025, va letta anche alla luce dell’andamento dei mercati finanziari. In avvio di seduta dell’8 dicembre, lo spread tra Bpt e Bund è a 68 punti base, in lieve calo e sui minimi dal 2009, mentre il rendimento del Btp decennale si muove intorno al 3,50%. Significa che c’è maggiore fiducia sul debito italiano rispetto al passato.

I Bot sono strumenti di brevissimo periodo, ideali per chi vuole parcheggiare la liquidità senza vincolarla a lungo. Non pagano cedole e hanno una durata limitata: si compra oggi e si incassa tutto alla scadenza. Sono adatti a chi cerca semplicità, flessibilità e minori oscillazioni di prezzo.

I Btp, invece, sono pensati per chi vuole incassare cedole ogni 6 mesi e fissare un rendimento nel tempo. Con tassi intorno al 3%, permettono di bloccare oggi un livello di rendimento ancora interessante, soprattutto in vista di tagli dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea nel 2026.

Le indicazioni contenute in questo articolo hanno uno scopo esclusivamente informativo, possono essere modificate in qualsiasi momento e non intendono in alcun modo sostituire la consulenza finanziaria con figure professionali specializzate. QuiFinanza non offre servizi di consulenza finanziaria, di advisory o di intermediazione e non si assume alcuna responsabilità in relazione a ogni utilizzo delle informazioni qui riportate.