Assicurazioni Vita: prosegue calo per ramo III e polizze unit e index linked

La raccolta delle polizze del ramo III si è ridotta del 39& nel primo semestre dell'anno dopo un 2022 già molto difficile

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Redazione

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Il 2023 è ancora un anno difficile per le assicurazioni Vita, che continuano a soffrire di un calo della raccolta, in particolare il ramo III e le polizze unit e index linked che rappresentano una forma di investimento più che uno strumento di previdenza. Risalgono la china invece le polizze tradizionali, sulla vita e contro la malattia, e le polizze legate alla previdenza, in particolare la gestione dei fondi pensione,

E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’IVASS, che getta uno sguardo retrospettivo al 2022 e fornisce una indicazione sull’andamento del primo semestre 2023.

Il primo semestre 2023: rimonta delle polizze vita

Nel primo semestre 2023 si osserva un incremento della produzione del ramo I (polizze vita tradizionali), pari a +10,2% rispetto a giugno 2022, mentre prosegue la riduzione della raccolta del ramo III (polizze unit e index linked) pari a -38,7%.

La raccolta premi dei rami V e VI, legati a operazioni di capitalizzazione ed alla gestione dei fondi pensione, pari rispettivamente a 1,3 e 3,2 miliardi, registra una cresce del +7,5% e del +33,4%, dopo le pesanti contrazioni osservate nel 2021 (-36,7% e -38,8%).

Il 2022 è stato un anno nero

L’andamento della raccolta premi nel 2022 conferma l’anno difficilissimo vissuto dal settore. La raccolta premi complessiva si riduce dell’11% rispetto al 2021 (includendo anche le polizze Eurovita).

La produzione risulta concentrata nei rami I e III, complessivamente pari a 89,3 miliardi di euro (94,8% del totale). Nel 2022 la produzione nel ramo I, quasi interamente composta da premi per polizze rivalutabili, si riduce del 3% rispetto al 2021 mentre il portafoglio del ramo III decresce in modo sostanziale (-27,4%).

Redditività investimenti in calo

La redditività del ramo I, pari a 5,3 miliardi di euro, risulta in forte diminuzione rispetto ai 13 miliardi del 2021 ed è generata da strumenti a reddito fisso costituiti da titoli di stato e obbligazioni private. L’indicatore redditi su riserve risulta correlato negativamente con la redditività del BTP decennale.

Nel ramo III i redditi sugli investimenti risultano pari a -28,5 miliardi di euro a fronte dell’utile di 14,6 miliardi nel 2021. L’andamento reddituale è dipendente dall’oscillazione della valutazione di mercato degli attivi esistenti, correlato positivamente alla variazione dell’indice azionario FTSE MIB.

I conti tecnici

L’analisi dei conti tecnici evidenzia che le spese di gestione sui premi contabilizzati nel 2022 sono sostanzialmente analoghe a quelle registrate nel 2021 per le polizze del ramo I, (4,5% rispetto al 4,3%) mentre crescono dal 2,8% al 3,7% per quelle di ramo III, che continuano in ogni caso a presentare spese complessivamente inferiori.

Il risultato tecnico in rapporto ai premi emessi del ramo I passa dal 6,8% del 2021 al ‑3,1% nel 2022 a causa dell’aumento degli oneri per sinistri; lo stesso indicatore nel ramo III passa dal 2,6% del 2021 al -2,4% nel 2022 per la diminuzione della raccolta e la relativa riduzione degli accontamenti tecnici, unite all’andamento negativo della redditività.