Sale l’inflazione nell’Eurozona a dicembre 2024, ma l’Italia è tra i Paesi più virtuosi

A dicembre 2024 l’inflazione nell’Eurozona è salita dal 2,2 al 2,4%, principalmente a causa dei prezzi dei servizi: l’Italia, però, è tra i Paesi migliori

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Riccardo Castrichini

Giornalista

Nato a Latina nel 1991, è laureato in Economia e Marketing e ha un Master in Radio, Tv e Web Content. Ha collaborato con molte redazioni e radio.

Pubblicato: 17 Gennaio 2025 14:20

Il 2024 si è concluso con un aumento dell’inflazione nell’Eurozona. A dirlo sono i dati Eurostat relativi allo scorso dicembre che sintetizzano un percentuale del 2,4% rispetto al 2,2% di novembre. Nell’Ue è invece passata dal 2,5% al 2,7%. La crescita, di per se minima, non dovrebbe compromettere i piani della Bce per il taglio dei tassi, con l’attenzione che è tutta ora a quanto avverrà nel corso della prossima riunione, quella di venerdì 24 gennaio. Quanto alle motivazioni del rialzo, l’incidenza maggiore è stata data dai prezzi dei servizi, aumentati dell’1,78%.

Cresce l’inflazione nell’Eurozona a dicembre 2024

Il quadro dell’inflazione nell’Eurozona a dicembre 2024 fa emergere, come detto, una crescita annua del 2,4%, in aumento dal 2,2%, con una variazione mensile dello 0,4%. I dati, come riportato da Eurostat, sono in linea con la stima preliminare, con l’indice core che, anno su anno, resta stabile al 2,7% al netto delle componenti considerate più volatili (si legga prezzi al consumo di energia e alimenti).

Oltre al dato generale, ci sono quelli dei singoli Paesi dell’Eurozona che mostrano come i tassi annuali più contenuti siano stati registrati in Irlanda, 1%, Italia, 1,4%, Lussemburgo, Finlandia e Svezia, tutti all’1,6%. I dati più alti, invece, interessano la Romania, al 5,5%, l’Ungheria, al 4,8%, e la Croazia, al 4,5%.

Lo scenario descritto di risalita dell’inflazione era stata ampiamente previsto dagli analisti, motivo questo che non metterebbe a rischio i possibili futuri tagli dei tassi di interesse da parte della Bce. Per il 2025 le previsioni parlano di ulteriori quattro ribassi nei piani della Banca centrale guidata da Christine Lagarde che dovrebbero essere adottati a gennaio, marzo, aprile e giugno.

I motivi della crescita dell’inflazione

Tra le motivazioni principali della crescita dell’inflazione a dicembre 2024 viene indicato il maggiore contributo derivante dai servizi, aumentati dell’1,78%.

Il dato trova conferma anche nell’orizzonte temporale annuale, con i prezzi dei servizi che si sono mantenuti sempre intorno al 4% (a novembre erano al 3,9%). Si tratta di un tema molto rilevante per la Bce, soprattutto considerando che i servizi pesano per il 45% sull’indice complessivo. A far ben sperare, tuttavia, è il fatto che la variazione trimestre su trimestre dei prezzi dei servizi, di certo lo strumento più utile capire con tempismo in che direzione stia andando l’inflazione, sia scesa dal 2% all’1,9%.

Subito dopo i servizi troviamo cibo, alcol e tabacco, con un +0,51%, i beni industriali non energetici, +0,13%, e l’energia, +0,01%.

L’inflazione in Italia

I dati esposti da Eurostat sull’inflazione a dicembre 2024 nell’Eurozona permettono all’Italia di stare, come visto, nel calderone dei Paesi che meglio stanno contribuendo alla decrescita del valore dei prezzi. Il contenuto tasso annuale all’1,4% è stato così commentato sul proprio profilo X dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso: “Ecco quanto certifica Eurostat. A dicembre il tasso d’inflazione in Italia è nettamente più basso della media europea e anche di quello di Francia, Germania e Spagna. Siamo sulla strada giusta”.