Nvidia sotto indagine, l’Antitrust Usa accende faro dopo crollo del titolo

Nuova indagine dell'Antitrust Usa in merito alla presunta concorrenza scorretta di Nvidia, dopo il crollo in borsa

Foto di Giorgia Bonamoneta

Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

L’Antitrust statunitense ha avviato un’indagine su Nvidia, il gigante dei chip e dell’intelligenza artificiale, per verificare se l’azienda stia abusando della sua posizione dominante nel settore per limitare la concorrenza e impedire ai clienti di rivolgersi a fornitori alternativi. Il crollo del titolo, avvenuto recentemente a Wall Street, ha amplificato l’attenzione mediatica e quella delle autorità di regolamentazione, con una perdita del 9% del valore delle azioni in un solo giorno, che ha spazzato via oltre 279 miliardi di dollari dalla sua capitalizzazione di mercato.

L’indagine dell’Antitrust su Nvidia

L’indagine condotta dal Dipartimento di Giustizia si concentra su possibili pratiche anticoncorrenziali da parte di Nvidia e di altri produttori di chip. Il governo ha emesso una subpoena (mandato di comparizione), una richiesta legale vincolante per ottenere informazioni, con l’obiettivo di chiarire se l’azienda abbia usato il suo potere di mercato per limitare la libertà dei clienti di scegliere altri fornitori di componenti tecnologiche.

Nvidia, rispondendo alle accuse, ha ribadito che il suo successo è frutto del merito e delle prestazioni superiori dei suoi prodotti: “Nvidia vince per merito, come riflesso nei nostri risultati e nel valore per i clienti”, ha dichiarato il colosso dei chip.

Il mese scorso, il Dipartimento aveva già iniziato a raccogliere prove dopo le denunce di alcuni concorrenti, che sostenevano che Nvidia avesse sfruttato la sua posizione dominante sul mercato per soffocare la concorrenza. L’indagine arriva in un momento delicato per l’azienda, che sta affrontando richieste di informazioni simili anche da altre autorità di regolamentazione in Corea del Sud, Unione Europea, Regno Unito e Cina.

Il crollo in Borsa: Nvidia perde 279 miliardi di capitalizzazione

Le notizie sull’indagine Antitrust e le preoccupazioni riguardo al business dell’intelligenza artificiale hanno avuto un impatto devastante sul titolo Nvidia, che ha subito una caduta del 9% nella giornata di contrattazioni a Wall Street. La perdita è avvenuta in un contesto di vendite generalizzate sul Nasdaq, il quale ha visto un calo a causa delle crescenti preoccupazioni sull’economia globale.

La capitalizzazione di mercato di Nvidia ha subito una perdita record di 279 miliardi di dollari, segnando il peggior calo giornaliero per qualsiasi società nella storia del mercato statunitense. Nonostante il crollo, le azioni Nvidia hanno ancora un impressionante guadagno del 141% dall’inizio dell’anno, grazie alle aspettative crescenti sul potenziale del settore dell’intelligenza artificiale.

L’impatto su Jensen Huang, CEO e fondatore di Nvidia

Il tracollo del titolo Nvidia ha avuto conseguenze dirette anche sul patrimonio personale di Jensen Huang, co-fondatore e CEO dell’azienda. Il suo patrimonio netto è diminuito di circa 10 miliardi di dollari, scendendo a 94,9 miliardi di dollari.

Si tratta del calo giornaliero più significativo per il patrimonio di Huang da quando il Bloomberg Billionaires Index ha iniziato a monitorare la sua ricchezza nel 2016.

Contesto globale: la pressione sui mercati tecnologici

Il crollo di Nvidia si inserisce in un quadro di debolezza economica globale che ha colpito in particolare le grandi aziende tecnologiche. Gli indici azionari statunitensi, tra cui l’S&P 500, il Dow Jones e il Nasdaq, hanno tutti subito perdite significative, con il Nasdaq in calo del 3,3%. Le preoccupazioni degli investitori riguardo al rallentamento dell’economia globale, alimentate da rapporti economici negativi, hanno spinto le vendite di titoli tecnologici, ritenuti particolarmente sensibili a rallentamenti economici.

La debolezza dell’attività manifatturiera negli Stati Uniti e il rallentamento della crescita in Cina hanno ulteriormente pesato sui mercati. Le sei principali aziende tecnologiche statunitensi, con capitalizzazioni superiori ai 1.000 miliardi di dollari, hanno tutte registrato perdite. Oltre a Nvidia, anche Apple ha visto un calo del 3%, contribuendo a trascinare l’intero settore tecnologico verso il basso.

Nvidia e il futuro dell’intelligenza artificiale

Nonostante le difficoltà attuali, Nvidia rimane al centro del settore dell’intelligenza artificiale (IA), dopo che ha segnato solo a maggio record di fatturato. L’azienda è uno dei principali produttori di chip utilizzati per addestrare modelli IA avanzati e il suo ruolo strategico in questo settore ha spinto il titolo a un rally impressionante nel 2023.

Le autorità di regolamentazione di Stati Uniti, Ue, Cina e Corea del Sud hanno tutte chiesto chiarimenti a Nvidia sulle sue partnership e sui suoi accordi commerciali con altre aziende, segnalando che il potere di mercato dell’azienda nel campo dell’IA potrebbe essere sottoposto a un controllo sempre più rigoroso.