Avvio in rialzo per lo spread tra Btp e Bund tedesco. Il differenziale di rendimento tra i due decennali si attesta a 72,7 punti base, in crescita di oltre un punto. Sale invece il rendimento dei titoli italiani di oltre tre punti base, al 3,43%. Nonostante questa lieve oscillazione, lo spread rimane su livelli storicamente bassi, inviando segnali positivi ai mercati e rendendo l’Italia sempre più attraente per gli investitori.
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Lo spread come indicatore di stabilità
Lo spread Btp-Bund rappresenta la differenza di rendimento tra il titolo di Stato italiano a 10 anni e l’omologo tedesco, considerato il bene rifugio per eccellenza in Europa. Questo differenziale misura il premio al rischio che gli investitori richiedono per prestare denaro all’Italia invece che alla Germania. Secondo gli esperti di Generali Asset Management, lo spread potrebbe scendere anche a 70 punti base nelle prossime settimane, dato che l’attività di emissione è destinata a diminuire.
Il dato più significativo è che il rendimento del decennale italiano si conferma al di sotto di quello dell’Oat francese, che viaggia al 3,46%. Ciò significa che oggi l’Italia si finanzia a costi inferiori alla Francia, segnando un netto cambio di passo nella percezione del rischio degli ultimi anni. Il differenziale di rendimento si è quindi portato su valori in linea con quelli osservati prima della crisi dei debiti sovrani del decennio scorso.
Il ruolo delle agenzie di rating
La recente promozione da parte di Moody’s ha contribuito significativamente a rafforzare la fiducia degli investitori. L’agenzia ha alzato il rating dell’Italia, citando la stabilità politica e le politiche fiscali prudenti che hanno riportato il rapporto deficit/Pil sotto la soglia del 3%. Secondo Moody’s, il debito pubblico elevato dell’Italia inizierà a diminuire gradualmente a partire dal 2027.
Il miglioramento del rating favorisce il calo dei rendimenti dei Btp, riducendo la spesa per gli interessi sul debito, che rappresenta la prima voce di uscita nel bilancio dello Stato.
Opportunità concrete per i risparmiatori
Un livello di spread così contenuto, unito ai rendimenti attuali, crea una finestra interessante per i risparmiatori. Il Btp benchmark a 10 anni rende circa il 3,45%, una cifra alta nonostante i tagli ai tassi di interesse operati dalla Bce negli ultimi mesi.
I vantaggi per gli investitori sono molteplici:
- un rapporto rischio/rendimento particolarmente vantaggioso, potendo contare su un flusso cedolare consistente e regolare;
- le opportunità di profitto sono concrete e tangibili, con la possibilità di rivendere il titolo in futuro a un prezzo più elevato;
- in un contesto caratterizzato da marcata incertezza sui mercati azionari, i titoli di Stato italiani rappresentano un’ancora di sicurezza.
Il gradimento degli investitori esteri
Secondo il Rapporto semestrale sulla Stabilità Finanziaria della Banca d’Italia, nella prima metà del 2025 è proseguita la crescita della quota di titoli di Stato italiani detenuta da investitori esteri. L’attività di collocamento da parte del Tesoro è proseguita in modo regolare, con quantitativi in aumento fra i titoli a medio e a lungo termine. Questo anche grazie alle maxi emissioni retail come il Btp Italia e il Btp Valore.
Le condizioni di liquidità sul mercato secondario dei titoli pubblici italiani sono rimaste distese, con volumi di negoziazione che hanno registrato nuovi massimi. Il costo medio dei titoli è al 2,84%, mentre il premio sui credit default swap ha raggiunto i minimi degli ultimi 16 anni.