Come mai la Costa d’Avorio ha prosperato e altri paesi no? E’ uno degli interrogativi dai quali prende avvio l’analisi di Leo Morawiecki, Investment Specialist di abrdn, che riflette sulla dinamica economica africana della Costa d’Avorio e sulle opportunità di investimento dal punto di vista obbligazionario. Come molti paesi dell’Africa occidentale – spiega l’esperto – la Costa d’Avorio ha avuto la sua parte di disordini sociali negli ultimi decenni. Tra questi, una sanguinosa guerra civile che si è conclusa nel 2011. Ora, però, il paese è un baluardo di stabilità in una regione per altri versi turbolenta
Perché investire nei mercati emergenti
Da un lato, “possiamo attribuire questa prosperità al notevole successo economico del paese. La crescita annua media del 7,2% nell’ultimo decennio, la rende l’economia africana in più rapida espansione, secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Tuttavia, il benessere economico non può da solo portare la pace in un paese. Quindi, a cosa dobbiamo il merito di tutto ciò? La Costa d’Avorio è uno dei principali esportatori mondiali di cacao. Negli anni ’80, quando la domanda per questa commodity subì una forte impennata, il paese visse un periodo molto florido. Ma poi i prezzi globali ebbero un tracollo, scatenando un conflitto armato tra i proprietari terrieri del sud, generalmente ricchi, e quelli più poveri del nord. Il mercato del cacao rimane caratterizzato dalla volatilità. Secondo le attese, le esportazioni della Costa d’Avorio avrebbero accusato una flessione del 28% circa nel 2023, a causa di un El Niño particolarmente intenso sul finire dell’anno. Certamente, l’aumento del prezzo del cacao ha contribuito a compensare alcune perdite, tuttavia, questo drastico declino della produzione ha accentuato la necessità del governo di diversificare il flusso delle entrate.
Il “caso” Costa d’Avorio
In un’ottica di servizio del debito, “il timore principale per la Costa d’Avorio non riguarda l’indebitamento complessivo, che ammonta a un modesto 56% del PIL, né l’eventualità di una svalutazione della moneta nazionale, che è ancorata all’euro. Il problema chiave è invece la capacità del paese di sostenere un altro shock, ad esempio un forte rincaro dei generi alimentari e dell’energia, dato il basso rapporto tra gettito fiscale e PIL, che è pari al 12,7% (dati World Bank/Haver Analytics 2023).
Uno shock di questa natura potrebbe spingere il governo a intervenire, reintroducendo ingenti sussidi. L’attuazione di una simile misura potrebbe compromettere lo sforzo del paese di raggiungere l’obiettivo di un deficit di bilancio del 3% entro il 2025, fissato dall’Unione Economica e Monetaria dell’Africa Occidentale (WAEMU).
Vi sono anche buone notizie, sottolinea Morawiecki spiegando che la recente scoperta del giacimento offshore Baleine per l’estrazione di petrolio e gas, che potrebbe arrivare a produrre fino a 150.000 barili al giorno nel medio termine, alleggerirà il conto dell’import energetico. Inoltre il continuo sviluppo del settore minerario del paese, a lungo trascurato, sosterrà ulteriormente le partite correnti, infine, c’è la Nations Cup africana che ha temporaneamente stimolato l’attività economica interna”.
Opportunità nei mercati obbligazionari
Per gli investitori obbligazionari, “la Costa d’Avorio rappresenta un caso di investimento potenzialmente interessante. Esiste un chiaro piano di consolidamento fiscale, la crescita economica rimane elevata e il rapporto debito/PIL è basso. Il quadro politico è relativamente stabile e le autorità stanno razionalizzando il sistema di esenzioni fiscali. Questi aspetti vengono ampiamente riconosciuti come positivi, anche dal Partito Democratico della Costa d’Avorio (PDCI), che si trova all’opposizione. Tuttavia, un membro del PDCI con cui ho parlato è stato molto più critico nei confronti del National Development Plan, fiore all’occhiello dell’attuale governo: a suo avviso, infatti, il governo dà priorità alla spesa per le infrastrutture a discapito di altri programmi, come l’istruzione”.
Indubbiamente, il National Development Plan sta dando i suoi frutti, grazie allo sviluppo di connessioni interurbane tra Abidjan, nel sud, e Korhogo, nel nord, con una rete che si estende alle zone rurali del paese, compresa una deviazione a Kong. Ma è difficile chiudere gli occhi davanti alle carenze che tutto questo crea altrove. Come hanno sottolineato i sostenitori del PDCI, solo il 56,7% dei bambini ha portato a termine l’istruzione primaria, nonostante l’obbligo scolastico (dati Teaching at the Right Level Africa).
Il ritorno delle emissioni di bond
Dopo la pandemia, come altri mercati emergenti, la Costa d’Avorio ha ricevuto € 3,5 miliardi dal FMI nel maggio 2023, e continua a soddisfare le condizioni del programma stabilito dal fondo monetario. È incoraggiante notare che “la Costa d’Avorio è stato il primo paese dell’Africa subsahariana (SSA) a tornare sul mercato obbligazionario primario, con un’emissione di eurobond da USD 2,6 mld a gennaio. Prudentemente, il governo ha destinato parte dei fondi alla gestione delle passività e alla razionalizzazione del profilo di ammortamento. Contestualmente, ha riservato circa 1,1 mld di dollari a progetti legati alla sostenibilità, nell’ambito del quadro di sostenibilità del paese per il 2023. L’emissione di debito non è riuscita a soddisfare la domanda, a conferma della rinnovata fiducia degli investitori nella regione. Il Benin ha seguito a ruota con una prima emissione in dollari. Queste operazioni potrebbero essere il primo passo per ridare vita al mercato più in generale, dopo due anni segnati dall’assenza di emissioni”.
“Attualmente il rating della Costa d’Avorio è BB, ma i funzionari governativi sperano in un upgrade a investment grade da parte delle agenzie di rating nei prossimi due anni. Non sorprende che i titoli di Stato di questo paese, i cui spread ricadono ampiamente nella media SSA, rimangano fra i più ricercati dagli investitori”. conclude l’esperto.