Prezzo dell’oro in rialzo, ai massimi storici verso i 3.700 dollari

Il metallo giallo guadagna il 10% e raggiunge un nuovo record, spinto da incertezze geopolitiche, Fed e crisi del debito in Europa

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

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Il prezzo dell’oro ha toccato un nuovo massimo storico, sfiorando quota 3.700 dollari l’oncia a metà settembre 2025. Il metallo giallo ha guadagnato circa il 10% nelle ultime settimane, confermandosi il principale bene rifugio sui mercati finanziari in un contesto segnato da incertezze geopolitiche e dalle attese per le decisioni della Federal Reserve sui tassi d’interesse.

Il rialzo dell’oro arriva mentre la crisi del debito in Europa, con il taglio del rating francese da parte di Fitch, e le tensioni in Medio Oriente ed Europa orientale alimentano la domanda di asset sicuri. Allo stesso tempo, il possibile indebolimento del dollaro e i futuri tagli dei tassi USA rendono l’oro ancora più attraente per gli investitori internazionali.

Movimenti dell’oro

Da aprile a luglio il prezzo dell’oro era rimasto in un range compreso tra 3.200 e 3.400 dollari l’oncia, senza grandi oscillazioni. Ad agosto il trend è cambiato: con i dati sull’inflazione americana più favorevoli e le attese di una svolta più accomodante da parte della Fed, l’oro ha accelerato, raggiungendo livelli mai visti prima e chiudendo la seconda settimana di settembre vicino a 3.680 dollari l’oncia.

Gli effetti della geopolitica

Le tensioni internazionali restano il principale motore della domanda. Il conflitto in Ucraina e le sanzioni finanziarie contro la Russia hanno spinto molte banche centrali a diversificare le riserve, riducendo l’esposizione al dollaro. Dal 2022 gli acquisti di oro ufficiali sono cresciuti in maniera significativa. La Polonia, in particolare, è stata la maggiore acquirente mondiale nei primi sette mesi del 2025, con circa 67 tonnellate, secondo il World Gold Council.

La crisi politica ed economica in Europa contribuisce a rafforzare l’appeal dell’oro. L’agenzia Fitch ha tagliato il rating della Francia da AA- ad A+, portandolo al livello più basso di sempre per la seconda economia dell’Eurozona. Anche le difficoltà di bilancio nel Regno Unito alimentano i timori degli investitori, che si rifugiano nei beni percepiti come più sicuri.

Le attese

Gli analisti sono divisi sul futuro del metallo giallo. Per alcuni, come Robin Brooks del Brookings Institution, l’attuale rally potrebbe rappresentare una fase temporanea legata a “rumore di mercato”. Altri, come Michael Brown di Pepperstone, ritengono che i fondamentali restino solidi: il dollaro ha perso terreno dall’inizio dell’anno, i deficit pubblici aumentano e la prospettiva di tassi più bassi sostiene la domanda di oro.

Il valore del dollaro

Il rapporto con la valuta americana resta decisivo. Normalmente, l’attesa di tagli dei tassi negli Stati Uniti indebolisce il dollaro e rafforza l’oro. Nelle ultime settimane però il biglietto verde ha mostrato una certa tenuta, sostenuto anche dalle preoccupazioni per la crisi del debito in Europa. Nel lungo periodo, tuttavia, la tendenza a un dollaro più debole potrebbe continuare ad alimentare la corsa dell’oro.