Nella prima riunione di politica monetaria della Banca Centrale Europea del 2024, la terza consecutiva senza aumenti del costo del denaro, persiste l’incertezza sulla data di un potenziale taglio dei tassi d’interesse, dopo una leggera ri-accelerazione dell’inflazione in Eurozona che a dicembre 2023 ha toccato il 2,9%, rispetto al 2,4% di novembre. Il lieve rialzo sull’inflazione legato all’energia non sembra preoccupare particolarmente e la tendenza al ribasso di fondo prosegue grazie alle condizioni restrittive di finanziamento. La settimana prossima si esprimerà anche la Federal Reserve che, secondo le aspettative, manterrà a sua volta una posizione di stabilità.
Tassi medi fissi in discesa, tassi variabili restano più costosi
Dal mese di ottobre i tassi medi fissi hanno registrato una discesa di 73 punti base, passando dal 4,08% al 3,35%, e attualmente sul mercato è possibile trovare tassi addirittura al 3,10%, e al 2,7o% per i mutui green. Un effettp che fa riferimento all’aspettativa di un taglio dei tassi nel prossimo futuro. Inoltre, oggi acquistando un immobile in classe A o B è possibile ridurre il tasso d’interesse sul mutuo fino a 40 punti base: grazie al costo ridotto e all’impatto ambientale questo prodotto sta guadagnando sempre più popolarità tanto da aver rappresentato l’8,5% delle erogazioni su MutuiOnline.it nel quarto trimestre del 2023. Per i tassi variabili, la situazione è meno interessante ma in divenire, con il miglior tasso variabile, decisamente più costoso del tasso fisso, che si attesta sul 4,71%.
Sale l’importo medio richiesto
Le richieste di mutuo a tasso variabile in questa prima parte del 2024 rappresentano solo il 2,6% del totale, mentre i mutui a tasso fisso costituiscono il 96,2%. Rispetto all’ultimo trimestre dell’anno scorso, gli importi medi richiesti sono aumentati dell’8,3%, passando da 129.851 € a 140.692 € e si registra una leggera diminuzione del reddito medio dei richiedenti (da 2.968 € a 2.913 €), segnali positivi per il mercato.
Quanto si risparmia con una surroga
In queste prime settimane del 2024 è tornato l’interesse verso le surroghe, favorito dalla diminuzione dei tassi d’interesse praticati, che già anticipano un taglio della BCE, che ha innescato un nuovo slancio tra coloro che hanno sottoscritto un mutuo nell’ultimo anno e mezzo e che cercano di sostituire il proprio tasso variabile. Ma quanto si risparmia con una surroga? Immaginiamo un capitale residuo del mutuo di 120.000 euro, contratto con un tasso del 4,20%, rata mensile di 679 € e ancora 23 anni da pagare; ipotizzando di estendere il mutuo a 25 anni, passando a un tasso fisso del 3,10%, la nuova rata sarebbe di oltre 100 € inferiore (575 €/mese) e si risparmierebbero 15.000 euro in interessi.