Si è chiusa la prima fase dell’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) volontaria totalitaria promossa da Banca Monte dei Paschi di Siena sulle azioni ordinarie di Mediobanca. Le richieste di adesione hanno raggiunto quota 506.633.074, pari al 62,2951% delle azioni oggetto dell’offerta, superando ampiamente la soglia minima del 35% e consolidando così il controllo su Piazzetta Cuccia. Le azioni acquistate sul mercato nei giorni 5 e 8 settembre non sono state apportate, ma l’offerta riaprirà dal 16 al 22 settembre per consentire ulteriori conferimenti.
Cambi ai vertici e governance
Secondo quanto riportato da Financial Times e Bloomberg, il CEO di Mediobanca, Alberto Nagel, si prepara a dimettersi insieme all’intero consiglio di amministrazione. La decisione potrebbe arrivare già nella riunione del board del 18 settembre, o essere rinviata a un’assemblea di ottobre per la nomina dei nuovi consiglieri, così da riflettere il cambio di controllo. La trasformazione della governance segna un passaggio cruciale nell’integrazione tra Rocca Salimbeni e Mediobanca. Intanto Acea ha smentito con una nota le indiscrezioni secondo le quali l’Ad del gruppo, Fabrizio Palermo, sarebbe coinvolto nel futuro riassetto per la guida di Mediobanca.
Fine di un’era: sciolto il patto tra soci
Contestualmente all’esito dell’offerta, i soci di Mediobanca hanno deciso di sciogliere l’accordo di consultazione, che rappresentava il seguito dello storico patto di sindacato dismesso nel 2018. L’intesa, che raccoglieva circa il 5,97% del capitale con 48,5 milioni di azioni, non prevedeva vincoli di voto o di blocco, ma fungeva da sede di confronto tra i pattisti. Le recenti vendite da parte di alcuni aderenti e la scelta di conferire le azioni in OPAS hanno accelerato la conclusione di questa esperienza, sancendo la definitiva apertura del capitale di Mediobanca al mercato e al nuovo assetto con Mps.
Reazioni
Il successo dell’operazione è stato accolto con favore anche a livello politico. “Giornata storica per il mondo finanziario italiano”, ha dichiarato il vicepremier Matteo Salvini, ricordando come Mps, un tempo in bilico per cattive gestioni, sia tornata a giocare un ruolo da protagonista.
L’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio, ha sottolineato che il mercato ha premiato “la logica industriale e la creazione di valore” dell’operazione. Lovaglio ha definito l’integrazione con Mediobanca “una nuova forza competitiva altamente diversificata e resiliente”, capace di diventare un punto di riferimento nel settore bancario italiano ed europeo.