Gli ultimi dati sull’occupazione statunitense diffusi venerdì dal Bureau of Labor Statistics alimentano i timori che il mercato del lavoro possa stare per entrare in una fase di rallentamento significativo. Visione che consolida le scommesse degli operatori su un taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve nella riunione del 16-17 settembre, come annunciato dal presidente Jerome Powell in un discorso il mese scorso durante il simposio annuale della banca centrale a Jackson Hole.
I numeri del Job Report
Le buste paga non agricole sono aumentate solo di 22.000 unità ad agosto 2025, secondo il report del Bureau of Labor Statistics, dopo che a luglio erano state create 79 mila buste paga (dato rivisto da 73 mila). Il dato è peggiore anche delle attese del mercato che indicavano un aumento di 75 mila di posti di lavoro. Le retribuzioni medie orarie si sono attestate a 36,53 dollari, registrando un aumento dello 0,3% su mese e del 3,7% su anno (in linea con le attese) dopo il +0,3% mensile e il +3,9% tendenziale registrato a luglio. Inoltre, il tasso di disoccupazione è salito al 4,3%, rispetto al 4,2% del mese precedente.
Un quadro generale non confortante
I numeri di oggi sono la ciliegina sulla torta di un quadro generale non confortante che si integra con con i dati su posti vacanti, Beige Book e ADP, usciti nei giorni scorsi.
Il Dipartimento del Lavoro statunitense ha pubblicato mercoledì il rapporto sulle aperture di posti di lavoro (JOLTS), da cui è emerso che i posti vacanti sono scesi di 176mila unità a luglio, attestandosi a 7,18 milioni, ben al di sotto delle attese che indicavano un aumento a 7,38 milioni. Si tratta del minimo degli ultimi dodici mesi (settembre 2024). Solo negli ultimi due mesi, le offerte di lavoro sono diminuite di oltre 300.000 unità, a conferma dell’indebolimento registrato nel corso dell’estate.
Anche il Beige Book della Fed ha confermato un rallentamento del mercato del lavoro, segnalando che ben sette distretti hanno rilevato che le aziende sono riluttanti ad assumere lavoratori a causa della domanda più debole o dell’incertezza (sui dazi). Nonostante ciò, undici distretti hanno segnalato una “variazione netta minima o nulla” dei livelli occupazionali complessivi, mentre un distretto ha parlato di “un modesto calo” del numero di occupati. La maggior parte dei distretti ha menzionato un aumento del numero di persone in cerca di lavoro. Tuttavia, metà dei distretti ha osservato una riduzione della disponibilità di manodopera immigrata con impatti soprattutto sul settore edile.
Ancora, il report di ADP sull’occupazione nel settore privato, che precede di un giorno i dati ufficiali del Dipartimento del Lavoro, evidenzia che gli occupati del settore privato hanno registrato un incremento di 54 mila posti di lavoro, dopo i 104 mila del mese precedente, risultando inferiori alle attese degli analisti che indicavano un aumento di 73 mila unità.
In attesa della Fed
Nel complesso, quindi, i numeri mostrano che l’aumento dell’occupazione ha subito un rallentamento sostanziale negli ultimi mesi, le posizioni vacanti sono diminuite e gli aumenti salariali si sono attenuati, tutti fattori che stanno pesando sull’attività economica in generale.
In questo quadro, il taglio dei tassi di interesse di settembre da parte della Federal Reserve sembra quasi scontato.
Il mese scorso, durante il simposio annuale della banca centrale a Jackson Hole, il presidente della Fed Jerome Powell aveva segnalato un possibile taglio dei tassi durante la riunione di politica monetaria della banca centrale statunitense del 16-17 settembre, riconoscendo i crescenti rischi per il mercato del lavoro, ma aggiungendo anche che l’inflazione rimane una minaccia. Da ricordare che la Fed ha mantenuto il suo tasso di interesse overnight di riferimento nell’intervallo 4,25%-4,50% da dicembre.
Il commento di Christian Hantel, portfolio manager di Vontobel: “Il dato atteso per agosto era di 75.000 nuovi posti di lavoro, ma ne sono stati creati solo 22.000 – un segnale d’allarme per il mercato del lavoro. Questo dato debole aumenta la probabilità che la Fed tagli i tassi già questo mese. Il dato dei Non-Farm Payrolls conferma un indebolimento crescente del mercato del lavoro negli Stati Uniti, in linea con il report del mese scorso, anch’esso sorprendentemente debole, con soli 73.000 nuovi posti di lavoro creati. Il tasso di disoccupazione è salito al 4,3%, in linea con le aspettative, ma in aumento rispetto al 4,2% precedente. Gli ultimi dati ISM manifatturieri e il report ADP sui salari avevano già segnalato un rallentamento del mercato del lavoro. Tuttavia, si può anche osservare una divergenza tra il mercato del lavoro e la domanda sottostante dell’economia statunitense, che rimane solida”. E conclude, “Nel complesso, i dati più deboli sull’occupazione hanno contribuito ad alimentare il recente rally dei mercati obbligazionari e saranno un elemento chiave per la decisione del FOMC nella riunione di settembre. Ora l’attenzione dei mercati si sposterà sui dati dell’inflazione (CPI) in uscita giovedì prossimo, che forniranno ulteriori indicazioni su cosa aspettarsi dal meeting della Fed della settimana successiva”.