Borse, le tensioni in Medio Oriente frenano i mercati europei, torna a salire il petrolio

Le tensioni geopolitiche spingono il Brent verso 75 dollari al barile. Volatilità sulle borse europee, a Milano bene Eni, Tim e Bper

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 3 Ottobre 2024 10:06Aggiornato: 3 Ottobre 2024 12:22

Le Borse europee continuano a rallentare, tra i rischi di un’escalation in Medio Oriente e le preoccupazioni degli investitori per un possibile rallentamento della crescita economica, soprattutto alla luce degli ultimi dati sull’attività manifatturiera e dei servizi. A questo proposito, Parigi scende dello 0,9%, Francoforte dello 0,7%, Milano dello 0,6% e Madrid dello 0,2%. In controtendenza, Londra registra un lieve aumento dello 0,1%.

I principali listini europei sono gravati dal comparto tecnologico, che perde l’1,3%, e dalle auto, in calo dell’1,8%. Anche le banche e le assicurazioni mostrano segnali di debolezza, con ribassi dello 0,5% e dello 0,4% rispettivamente. Nel mercato petrolifero, il WTI guadagna l’1,3% a 71,02 dollari al barile, mentre il Brent sale dell‘1,2% a 74,83 dollari.

Stellantis registra un ulteriore peggioramento in Borsa, dopo un avvio già significativo in ribasso, influenzato dai dati sulla produzione nei primi nove mesi, che mostrano una flessione. A Piazza Affari, il titolo perde il 4,2%, scendendo a 11,89 euro. Male anche Saipem (-4,01%), Stmicroelectronics (-2,57%), Campari (-2,52%) e i titoli del lusso come Moncler (-2,44%) e Brunello Cucinelli (-2,14%). Continua la sua corsa in positivo invece Telecom a +1,70%.

Borse ore 9: apertura in negativo e torna a salire il petrolio

I mercati azionari europei aprono in modo contrastato: Francoforte registra un calo dello 0,35%, Londra un rialzo dello 0,27%, Parigi scende dello 0,56% e Milano arretra dello 0,30%, attestandosi a 33.575 punti.

L’azionario sembra proseguire nervoso, in una settimana segnata dall’escalation della guerra in Medio Oriente dopo l’attacco dell’Iran a Israele; restano sullo sfondo le questioni macroeconomiche e di politica monetaria.

Calo per Stellantis e lusso

Nella mattinata, Piazza Affari vede tra i principali rialzi Telecom Italia, che apre a 0,2527 euro con un aumento del 2,27%, dopo che il ministero dell’Economia ha presentato con Asterion un’offerta da 700 milioni di euro per acquisire l’intero capitale di Sparkle. Guardando agli altri rialzi, Bper registra un modesto aumento, pari all’1,00%. Bene anche Banca Popolare di Sondrio, che apre in territorio positivo segnando un progresso dello 0,83%. Anche Iveco sembra mostrare una performance solida, a +0,80%.

A seguito dell’aumento del prezzo del petrolio, Eni è in rialzo sul listino milanese, con un incremento dello 0,60% a 14,20 euro, dopo aver completato l’aggregazione della maggior parte dei propri asset di esplorazione e produzione nel Regno Unito. Al contrario, Saipem (-3,25% a 2,019 euro) e Tenaris (-0,82% a 14,57 euro) non seguono la stessa tendenza positiva.

Soffre invece Stellantis (-4,66%) dopo i dati sulle vendite negli Usa e in Canada e il taglio di rating e targer price da parte di Barclays. Non solo: secondo la Fim Cisl, la produzione di auto in Italia potrebbe scendere al di sotto delle 500mila unità nel 2024, rispetto ai 751.000 veicoli prodotti lo scorso anno. Male anche Moncler (-2,1%) e Generali (-1,4%) con il taglio di rating di Bnp Paribas.

Petrolio alle stelle

Le tensioni geopolitiche stanno generando una forte spinta sui mercati, con l’escalation del conflitto che ha portato il prezzo del greggio a superare i 70 dollari al barile. Il Brent è aumentato dell’1,38%, raggiungendo i 74,92 dollari al barile. L’Iran nei giorni scorsi ha lanciato oltre 180 missili balistici contro Israele, alimentando timori per possibili interruzioni nella produzione di petrolio nella regione.

Sul fronte macroeconomico, l’attenzione è rivolta al dato di domani sulla disoccupazione negli Stati Uniti, che sarà cruciale per comprendere la futura direzione della politica monetaria della Fed. Nel frattempo, oggi verranno pubblicati i dati sui sussidi alla disoccupazione negli Usa. Da monitorare anche i dati dei PMI servizi nell’Unione Europea, che potrebbero fornire ulteriori indicazioni sullo stato dell’economia europea.

Spread a 133 punti

Lo spread tra BTp e Bund apre stabile, mentre i rendimenti sulla curva euro registrano un deciso aumento. All’inizio della seduta, il differenziale tra il BTp decennale di riferimento e il Bund tedesco di pari durata si è mantenuto a 133 punti base, in linea con la chiusura precedente. Il rendimento del BTp decennale benchmark è leggermente aumentato, passando al 3,45% dal 3,44% del giorno precedente.