La Banca centrale europea ha pubblicato i risultati del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) per il 2025, che ha riguardato 105 banche direttamente vigilate. La valutazione ha preso in esame capitale, liquidità, redditività, governance e gestione dei rischi. Il quadro complessivo evidenzia una solidità diffusa: nel secondo trimestre 2025 il capitale primario di classe 1 (CET1) ha raggiunto una media del 16,1% delle attività ponderate per il rischio, mentre il coefficiente di leva si è attestato al 5,9%. Solido anche il capitale totale al 20,2%. Le riserve di liquidità hanno continuato a superare il minimo regolamentare, con un LCR del 158%. Sul fronte reddituale, le banche hanno beneficiato del margine d’interesse e delle commissioni, con un rendimento del capitale in miglioramento dal 9,5% del quarto trimestre 2024 al 10,1% del secondo trimestre 2025. La qualità degli attivi resta elevata, con un’incidenza degli NPL pari all’1,9%.
Requisiti patrimoniali 2026 e misure SREP
Alla luce dei risultati, la BCE ha confermato per il 2026 requisiti CET1 complessivi stabili all’11,2%, mentre i requisiti di secondo pilastro rimangono all’1,2%. Gli orientamenti non vincolanti del Pillar 2 scendono dall’1,3% all’1,1%, riflettendo la recente prova di stress, che ha mostrato perdite più contenute grazie alla capacità delle banche di assorbirle tramite maggiori profitti. Le misure qualitative introdotte nel nuovo ciclo SREP diminuiscono di circa il 30% rispetto all’anno precedente. Le richieste della vigilanza riguardano principalmente rischio di credito (40%), governance (17%), adeguatezza patrimoniale (11%) e rischio operativo (10%), includendo aspetti come il monitoraggio dei portafogli creditizi e il miglioramento del framework ICAAP.
Priorità di vigilanza 2026-2028: resilienza e gestione dei rischi
Guardando avanti, la BCE segnala che le banche operano in un contesto complesso, definito da rischi geopolitici crescenti e da un’evoluzione rapida dei modelli di business dovuta alla digitalizzazione e alla concorrenza dei soggetti non bancari. La prima priorità di vigilanza per il triennio 2026-2028 è dunque rafforzare la capacità delle banche di resistere a shock macrofinanziari e geopolitici. Ciò richiede criteri creditizi solidi, adeguata capitalizzazione conforme al CRR3 e una gestione prudente dei rischi climatici e naturali.
Tecnologia, dati e resilienza operativa
La seconda priorità indicata dalla BCE riguarda la resilienza operativa, con particolare attenzione ai sistemi informativi. Le banche sono chiamate a rafforzare la gestione dei rischi operativi, colmare le carenze nella segnalazione e aggregazione dei dati e garantire infrastrutture IT affidabili. Una maggiore solidità tecnologica è considerata essenziale per assicurare continuità operativa e stabilità del sistema bancario europeo in uno scenario caratterizzato da minacce digitali e crescenti complessità operative.