Sciare è diventato un lusso davvero per pochi e chi ogni anno punta alle vacanze invernali approfittando della settimana bianca lo sa bene. Questo perché nell’ultimo periodo il prezzo degli skipass è lievitato a vista d’occhio, con aumenti che colpiscono le tasche degli appassionati che negli ultimi anni hanno visto la quota per accedere agli impianti crescere sempre più.
Ma quanto costa sciare oggi? Tra Italia e località di montagna limitrofe gli sciatori non se la passano di certo bene, perché tra le destinazioni più ambite nessuno fa sconti e indossare sci e tuta non è mai costato così tanto.
I costi per chi scia
Le piste bianche rischiano di far andare i conti in rosso. Non è una battuta cromatica, ma la realtà dei fatti per chi ogni anno vuole prendersi una settimana per godersi la montagna e praticare sport sugli sci. Una situazione che di anno in anno sembra peggiorare, come già successo anche con i rincari dell’estate, portando gli italiani a spendere più di quanto preventivato in vista di una vacanza invernale per sfruttare la settimana bianca.
Andare a sciare, infatti, ha i suoi costi, e non sono per nulla irrisori. Rispetto alle ultime stagioni, infatti, gli skipass sono aumentati dall’8% fino addirittura al 25%, rendendo un vero e proprio salasso mettersi gli sci ai piedi.
Gli aumenti più importanti, secondo i dati dell’Osservatorio Skipass Panorama Turismo, riguardano i giornalieri, ma non va meglio neanche per le scuole sci dove l’ora con il maestro segna un +15% e non fanno eccezione hotel e ristoranti con rincari in alta stagione del 25% nell’ultimo biennio.
Ma quanto costa andare a sciare? L’Osservatorio Skipass Panorama Turismo ha analizzato alcuni dei prezzi in giro per le piste più frequentate e risultano dati molto discordanti: si va infatti dai 50 euro giornalieri agli oltre 1.600 stagionali.
L’Osservatorio, quindi, segnala come due adulti con un bimbo under 8 per la settimana bianca (considerando viaggio, pranzi e cene, alloggio in hotel, noleggio attrezzature e piccoli extra) possono arrivare a spendere 3.600 euro, addirittura il +7,3% sul 2022. Per un weekend sulla neve il budget è 1.500 euro (+8%). Secondo l’Osservatorio crescerà la richiesta di ospitalità e servizi per clienti con una spesa pro capite oltre i 520 euro al giorno che salgono a più di 855 euro nei fine settimana.
Il perché degli aumenti
L’anno scorso scorso i risultati economici della filiera della neve sono stati positivi, con circa 10,3 miliardi di ricavi messi in cassa soprattutto grazie al turismo straniero. Nell’inverno 2023/2024, invece, il fatturato complessivo del sistema è previsto in crescita, con una quota vicino ai 10,66 miliardi frutto anche, e diciamo soprattutto, dei rincari.
Ma perché questi aumenti? La risposta è presto data. Come tutti i servizi, infatti, gli impianti hanno dovuto fare i conti con la crisi e l’inflazione, con la parte di gestione che ha subito un rincaro non di poco conto.
Bollette e manutenzione delle piste, infatti, hanno avuto un pesante impatto sulle economie dei gestori degli impianti sciistici che, dal canto loro, hanno riversato il problema nelle tasche degli appassionati che, come sempre, sono chiamati a mettere una pezza sulle perdite pur di divertirsi e passare giornate spensierate in montagna con gli sci.