No revisione anticipata per auto benzina e a diesel, Minzatu conferma tabella di marcia

Il 2035 rimane il traguardo per lo stop ai veicoli benzina e diesel. Nessuna revisione anticipata, ma nuove per la transizione dell'industria

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 27 Dicembre 2024 17:38

Non ci sarà alcuna revisione anticipata del regolamento europeo che prevede lo stop alla vendita di veicoli a benzina e diesel a partire dal 2035. A confermarlo è stata Roxana Minzatu, vicepresidente della Commissione Europea, che ha ribadito l’impegno sui tempi e gli obiettivi del regolamento. La normativa, che mira a promuovere la transizione verso veicoli elettrici, non subirà modifiche, con la Commissione Europea che procederà con la revisione solo nel 2026, come previsto dal piano originale. Minzatu ha sottolineato che il regolamento garantirà la sicurezza e la competitività dell’industria dell’Unione Europea, offrendo un margine di tempo sufficiente per i produttori e gli investitori per adattarsi alla transizione.

No revisione anticipata: tabella di marcia invariata

Il regolamento che stabilisce lo stop definitivo alla vendita di veicoli a motore tradizionale, fissato per il 2035, non subirà anticipi. Roxana Minzatu ha confermato che la Commissione Europea non prevede alcuna modifica ai tempi stabiliti e che la revisione della normativa è programmata per il 2026, sulla base di una relazione sui progressi che la Commissione presenterà nel 2025. La relazione è fondamentale per valutare l’impatto delle politiche e la fattibilità della transizione energetica, ma non ci sarà un cambiamento anticipato.

La vicepresidente ha sottolineato che il piano consente di mantenere un margine temporale sufficiente per consentire “una transizione giusta e graduale” sia per i produttori che per i fornitori e gli investitori, i quali avranno il tempo necessario per adattarsi alla transizione energetica e alle nuove normative.

Minzatu ha aggiunto che la scadenza 2035 garantirà stabilità al settore, tutelando l’equità della transizione energetica per tutte le parti coinvolte. L’industria automobilistica, uno dei settori in crisi, avrà la possibilità di rinnovarsi e adeguarsi a nuovi modelli di produzione, garantendo i posti di lavoro.

Minzatu ha anche rimarcato l’impegno di Bruxelles nel garantire una transizione equa per i lavoratori. L’Europa infatti sta sviluppando un piano per promuovere occupazione di qualità nel settore automobilistico, affinché nessun lavoratore venga lasciato indietro. Il programma di transizione prevede incentivi per la formazione, il sostegno alla reconversione professionale e misure per ridurre l’impatto socio-economico sul lungo periodo, con l’obiettivo di tutelare i posti di lavoro durante la trasformazione del settore.

E-fuels e occupazione: gli altri punti della transizione equa

Oltre alla conferma della tabella di marcia per lo stop dei veicoli a benzina e diesel (in contrasto con quanto voluto dal governo di Giorgia Meloni), Minzatu ha anche sottolineato l’importanza degli e-fuels, i carburanti sintetici, nel processo di transizione verso una mobilità più sostenibile.

Secondo la vicepresidente, gli e-fuels rappresentano una soluzione complementare nella strategia europea, contribuendo a ridurre le emissioni senza dover sostituire completamente i motori a combustione. Gli e-fuels infatti sono visti come un’alternativa capace di permettere la decarbonizzazione di una parte significativa del parco veicoli attuale, soprattutto per quei settori in cui la transizione totale all’elettrico risulta più complessa.