A novembre il debito pubblico italiano supera i 3mila miliardi, oltre 50mila euro a cittadino

Per Bankitalia lo scorso novembre il nostro debito sovrano è aumentato di quasi 24 miliardi di euro

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 15 Gennaio 2025 12:58

Il debito pubblico italiano continua a salire, superando la soglia dei 3mila miliardi di euro nel mese di novembre. Secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia, il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 23,9 miliardi rispetto a ottobre, raggiungendo i 3.005,2 miliardi. In controtendenza, l’effetto combinato di scarti e premi all’emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione dei tassi di cambio ha contribuito a una riduzione di 0,2 miliardi.

L’aumento del debito pubblico italiano

L’aumento del debito pubblico italiano è in gran parte legato all’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro, che sono passate da 20,9 miliardi a oltre 63 miliardi di euro e all’incremento del fabbisogno delle amministrazioni pubbliche, che ha registrato un aumento di 3,2 miliardi di euro.

Se il debito consolidato delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 23,9 miliardi, quello delle Amministrazioni locali e degli Enti di previdenza è rimasto invariato. La vita media residua del debito, inoltre, è rimasta stabile a 7,8 anni.

Il debito pubblico italiano continua a essere sempre più in mano a investitori non italiani. Infatti, la quota detenuta dalla Banca d’Italia è diminuita al 21,8% (rispetto al 22,1% del mese precedente). A ottobre, l’ultima rilevazione disponibile, la percentuale del debito nelle mani di non residenti è aumentata al 30,5%, rispetto al 30,2% di settembre. Al contrario, la quota detenuta da altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è leggermente calata al 14,3%, contro il 14,4% del mese precedente.

Nel mese di novembre dello scorso anno, le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato hanno totalizzato 51,7 miliardi di euro, con una leggera diminuzione dello 0,1% (pari a 0,1 miliardi) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, novembre 2023.

Nonostante questa lieve flessione mensile, l’andamento complessivo delle entrate nel corso dell’anno ha mostrato una tendenza positiva. Infatti, nei primi undici mesi dell’anno scorso, le entrate tributarie hanno raggiunto un totale di 504,3 miliardi di euro, segnando un notevole incremento del 5,0% rispetto allo stesso periodo del 2022. Un aumento, pari a 24,2 miliardi di euro, che evidenzia una solida crescita delle entrate fiscali, sostenuta da un miglioramento complessivo dell’economia, da un’efficace raccolta fiscale e da un eventuale rafforzamento del contrasto all’evasione fiscale.

Il debito supera i 50mila euro per italiano

La quota record di debito pubblico è così una forte zavorra per tutti. “Un record storico”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Superata la soglia monstre di 3mila miliardi. Un primato decisamente poco invidiabile che costituisce una zavorra per il nostro Paese e per le future generazioni. Se fosse un debito a italiano sarebbe pari a oltre 50mila euro a cittadino, 50 mila e 944 euro. Mentre se fosse il debito di una famiglia si arriverebbe a 113mila e 831 euro“.

“Dal punto di vista economico, ciò che rileva per valutare lo stato di salute delle finanze pubbliche di un Paese non è tanto il debito pubblico in termini nominali, quanto il suo andamento in relazione alla capacità del Paese di fare fronte ad esso”, sottolinea la Banca d’Italia. “Il debito pubblico in termini nominali presenta variazioni del suo valore da un mese all’altro solitamente al rialzo nel corso dell’anno. Le riduzioni sono più rare, di solito in mesi dove si concentrano le principali scadenze tributarie“.