Cina verso la conferma del target di crescita: attese misure mirate

Pechino cercherà di sostenere consumi e investimenti nel tentativo di affrancarsi dalla deflazione e rivitalizzare l'attività economica

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Redazione

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La Cina è sulla buona strada per centrare il raggiungimento di una crescita del PIL del 5% nel 2025. Target  di crescita che, stando a quanto emerge dagli advisers di Pechino, dovrebbe essere riconfermata anche nel 2026 e negli anni successivi, nel tentativo di rivitalizzare l’economia e far uscire il paese dalla trappola della deflazione. Nonostante i programmi, però, l’attività economica si è indebolita dal mese di luglio, indicando che la domanda interna rimane debole, mentre il programma di sussidi del governo volge al termine. Gli ultimi indicatori di ottobre hanno evidenziato un peggioramento su tutti i fronti, con un sorprendente rallentamento della produzione industriale e una stabilizzazione delle vendite al dettaglio. Ma quel che ha più sorpreso è la massiccia contrazione degli investimenti.

Gli ultimi numeri dalla Grande Cina

Secondo i dati diffusi dal Bureau of Statistics cinese a metà novembre, la produzione industriale ad ottobre è cresciuta del 4,9% su base annua, meno del mese precedente (+6,5%) e del consensus (+5,5%). La crescita degli ultimi 12 mesi si assesta al 6,1%, sotto il 6,2% del mese precedente. Poco meglio delle aspettative invece le vendite al dettaglio, che beneficiano dei sussidi al consumo offerto dal gooverno. I consumi, infatti, registrano a ottobre un incremento del 2,9% su base annua, meglio del 2,7% previsto, anche se in rallentamento rispetto al +3,0% rilevato a settembre. Negli ultimi 12 mesi, le vendite sono salite del 3,3%, contro il +3,5% del periodo precedente.

Fa paura il crollo degli investimenti

La vera sorpresa però è rappresentata dal crollo degli investimenti, che segnala un sentiment negativo delle imprese. Gli investimenti in immobilizzazioni hanno registrato ad ottobre un calo dell’1,7% su base annua, quasi il doppio rispetto alle previsioni, che stimavano un calo dello 0,9%, ed in  rallentamento  rispetto al calo dello 0,5% del mese precedente. Gli investimenti calano un po’ ovunque, nel settore immobiliare, ma anche in quello manifatturiero e delle infrastrutture.

In arrivo misure mirate

Secondo Generali Asset Management, gli effetti delle misure mirate annunciate a fine ottobre da Pechino, tra cui finanziamenti per progetti speciali e nuove emissioni di obbligazioni, “si manifesteranno nel tempo”. “In considerazione dell’impegno a raggiungere gli obiettivi di crescita, è probabile che alcune di queste misure vengano adottate a livello provinciale, come ad esempio i coupon di consumo, già sperimentati nel Guangdong. – ipotizzano gli analisti – Analogamente, per quanto riguarda il settore immobiliare, il governo ha annunciato che sovvenzionerà i prestiti ipotecari, come già fatto con i prestiti al consumo all’inizio di quest’anno. Tuttavia, il sussidio è modesto, quindi l’impatto sul settore immobiliare sarà limitato, considerando che i rendimenti ipotecari sono già bassi e le condizioni finanziarie favorevoli”.

Attesa la riunione dei vertici di Pechino

La fine dell’anno si preannuncia come un periodo chiave, i vista della riunione del Politburo e della Conferenza centrale sul lavoro economico (CEWC). Verranno rivelati i primi indizi sul target di crescita del PIL per il 2026 e sulle misure di politica economica, in particolare per quanto riguarda la politica fiscale. Per Generali “è improbabile che si registri un cambiamento significativo nel target di crescita, che rimarrà vicino al 5%”, ma “sarà necessario un maggiore sostegno fiscale per raggiungere questo obiettivo, probabilmente attraverso l’emissione di bond e misure quasi-fiscali, molto probabilmente nel primo trimestre del prossimo anno”. “Ci aspettiamo che altre misure si concentrino sulla crescita dei consumi e sul welfare sociale. Dovrebbe esserci un rinnovato impegno sull’innovazione per raggiungere l’autosufficienza tecnologica”, conclude il broker.