Certificato attribuzione partita IVA: cos’è e a cosa serve

Il certificato di attribuzione della partita IVA è un documento essenziale per aziende e professionisti. Scopri cos'è, a cosa serve e come richiederlo facilmente.

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Enzo Claudio Calanducci

Dottore Commercialista e Revisore Contabile

Iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, si occupa principalmente di fiscalità ordinaria e straordinaria d'impresa e svolge attività di consulenza tributaria, societaria e contabile.

Pubblicato: 28 Gennaio 2025 09:25

Il certificato di attribuzione della partita IVA è un documento fondamentale per chiunque decida di intraprendere un’attività autonoma in Italia. Quando si apre una partita IVA, l’Agenzia delle Entrate rilascia questo certificato per attestare ufficialmente l’avvenuta registrazione dell’attività.

Questo documento rappresenta un punto di partenza essenziale per poter operare legalmente, sia che si tratti di un libero professionista, di un imprenditore o di un artigiano. È quindi importante conoscerne le caratteristiche, le funzioni e gli utilizzi pratici.

Cos’è il certificato di attribuzione della partita IVA

Il certificato di attribuzione della partita IVA è il documento ufficiale che conferma l’assegnazione di un numero identificativo fiscale univoco a un soggetto che avvia un’attività economica autonoma. Questo numero, noto come numero di partita IVA, è essenziale per identificare fiscalmente un professionista o un’azienda e per garantire la tracciabilità delle operazioni economiche.

Il certificato viene rilasciato dall’Agenzia delle Entrate al momento della registrazione della partita IVA, che può avvenire tramite presentazione del Modello AA9/12 per le persone fisiche o del Modello AA7/10 per le società. Il certificato riporta non solo il numero di partita IVA, ma anche i dati identificativi del soggetto registrato, come il nome, l’indirizzo e l’attività svolta con l’indicazione del codice Ateco.

In formato cartaceo o digitale, il certificato di attribuzione rappresenta un documento ufficiale e spesso necessario in diverse circostanze, come vedremo in seguito.

A cosa serve il certificato di attribuzione

Il certificato di attribuzione della partita IVA ha diverse funzioni pratiche e amministrative, fondamentali per lo svolgimento di un’attività autonoma. Ecco alcune delle sue principali utilità.

1. Riconoscimento ufficiale dell’attività economica

Il certificato rappresenta la prova formale dell’apertura della partita IVA e conferma che l’attività è registrata presso l’Agenzia delle Entrate. Questo lo rende indispensabile per dimostrare la regolarità fiscale dell’operato.

2. Apertura di conti correnti aziendali

Molte banche richiedono la presentazione del certificato di attribuzione per l’apertura di un conto corrente aziendale, necessario per gestire le transazioni economiche legate all’attività.

3. Contratti con fornitori e clienti

Nel caso di collaborazioni professionali, appalti o forniture, il certificato può essere richiesto dai clienti o dai fornitori per verificare l’affidabilità fiscale del professionista o dell’azienda.

4. Accesso a finanziamenti e agevolazioni

Per richiedere finanziamenti o usufruire di agevolazioni fiscali o contributive, è spesso necessario presentare il certificato di attribuzione.

5. Dichiarazioni e comunicazioni ufficiali

Il certificato può essere richiesto per alcune comunicazioni ufficiali con enti pubblici o privati, come la partecipazione a bandi, gare d’appalto o la registrazione presso enti previdenziali.

Il certificato di attribuzione della partita IVA non è solo un documento formale, ma uno strumento indispensabile per gestire correttamente e legalmente un’attività autonoma. La sua conservazione e utilizzo nei contesti appropriati sono fondamentali per garantire il regolare funzionamento dell’attività economica.

Che informazioni ci sono nel certificato

Il certificato di attribuzione della partita IVA contiene una serie di informazioni essenziali che identificano in modo univoco il titolare della partita IVA e l’attività economica svolta. Questi dati sono fondamentali sia per il riconoscimento fiscale del soggetto sia per la gestione amministrativa e contabile.

Tra le principali informazioni riportate nel certificato si trovano:

  • Il numero di partita IVA, che è un codice univoco attribuito dall’Agenzia delle Entrate al momento della registrazione. Questo numero è utilizzato per identificare il soggetto in tutte le transazioni fiscali e amministrative.
  • I dati anagrafici del titolare, nel caso di liberi professionisti o ditta individuale, o i dati dell’azienda, nel caso di società. Questi includono il nome completo o la ragione sociale, il codice fiscale e l’indirizzo.
  • La data di attribuzione della partita IVA, che corrisponde al momento in cui è stata effettuata la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate.
  • Il codice ATECO, che classifica l’attività economica svolta dal titolare della partita IVA. Questo codice è importante perché definisce il settore di appartenenza e determina alcuni aspetti fiscali e contributivi.
  • Il domicilio fiscale, che è il luogo dove il soggetto esercita la propria attività o dove ha sede legale l’azienda.

Questi dati rappresentano la base per gestire correttamente la propria posizione fiscale e per garantire la conformità alle normative vigenti.

Come richiederlo

Richiedere il certificato di attribuzione della partita IVA è un’operazione semplice, che può essere effettuata in diversi modi a seconda delle esigenze del titolare. È possibile richiederlo sia al momento dell’apertura della partita IVA sia successivamente, nel caso in cui sia necessario un duplicato o una copia aggiornata.

La richiesta può essere effettuata direttamente presso l’Agenzia delle Entrate. Per farlo, il richiedente deve recarsi fisicamente presso uno degli uffici territoriali, munito di un documento di identità valido e, se necessario, di una delega nel caso in cui la richiesta sia effettuata da un intermediario.

In alternativa, è possibile richiedere il certificato attraverso il portale telematico dell’Agenzia delle Entrate, accedendo con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. Questa modalità è particolarmente comoda per chi preferisce evitare spostamenti o necessità di presentarsi di persona.

Infine, per chi si avvale di un commercialista o di un intermediario fiscale, è possibile delegare a quest’ultimo la richiesta del certificato. Gli intermediari abilitati possono accedere direttamente al sistema dell’Agenzia delle Entrate e fornire al cliente il documento richiesto.

Una volta effettuata la richiesta, il certificato viene rilasciato immediatamente in formato cartaceo o digitale, a seconda della modalità scelta. È importante conservare questo documento in modo sicuro, poiché può essere richiesto in diverse circostanze legate all’attività economica del titolare.